Home » , , » Memento, un film dove immagine e parola convivono e si ingannano reciprocamente.

Memento è l'imperativo del verbo difettivo latino "memini, isse" e può essere tradotto con "ricordati", che è la pa...

Memento è l'imperativo del verbo difettivo latino "memini, isse" e può essere tradotto con "ricordati", che è la parola chiave del secondo lungometraggio di Christopher Nolan.

Intorno a questo principio ruota infatti l'intera vicenda, non raccontata in modo lineare, ma attraverso un apparente caos che incarna il punto di vista del personaggio principale, Leonard Shelby, affetto da una particolare forma di amnesia, che lascia intatti i vecchi ricordi ma comporta la perdita della memoria breve. Attraverso un'affannosa ricerca compiuta per mezzo dell'azione e della scrittura, che serve a registrare ciò di cui la percezione non può farsi sicuro garante, il detective Shelby cerca l'assassino della moglie, l'ultimo ricordo che "non riesce a ricordare di dimenticare", in una labirintica realtà continuamente riazzerata e in cui non si può mai pronunciare l'ultima parola.

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Dopo l'ambizioso esordio con Following, Nolan torna a lambiccare lo spettatore con una nuova sfida intellettuale, riscoprendo l'arcano potere della scrittura e rimettendo in discussione il tradizionale linguaggio cinematografico. La poetica del regista-letterato risiede in una scena apparentemente marginale, in cui Leonard parla con la moglie, che rilegge un libro che già conosce. All'obiezione di lui per il quale l'interesse della lettura consisterebbe nel sapere ciò che viene dopo, la donna oppone il suo punto di vista, facendosi portavoce del leitmotiv dell'intero film, che può apparire proprio come un libro sfogliato a caso, o comunque non nell'ordine di numerazione delle pagine. In effetti il trucco del luciferino Nolan trascende i limiti del pur elaborato script e risiede nel cuore stesso del cinema: il montaggio.


Decostruendo e ricostruendo la linearità della fabula, reinventa un inquietante mosaico di ambiguità ed incertezze, con una sintassi intricata e scandita dalla martellante punteggiatura delle dissolvenze, che catapulta continuamente lo spettatore in un rompicapo difficile da districare. Il punto debole di questo cerebrale edificio è però nella sua stessa logica di destrutturazione, che suggerisce in anticipo la soluzione dell'enigma e presenta un finale (?) discutibile, proprio per la sua inautenticità di scena conclusiva. L'originalità del prodotto è da ricercarsi piuttosto nella particolare struttura compositiva, che rivoluziona il più scontato modo di fare cinema, suggerendo soluzioni inedite e tuttora insondate.


Non è superfluo aggiungere che lo stesso Nolan ha "ricordato" Memento nel più ambizioso e maturo Inception, in cui un non meno tormentato Dom Cobb ricalca un iter non dissimile da quello del suo predecessore Leonard Shelby.

 

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In seguito a un attacco subito da due uomini con il volto coperto, che avevano tentato di stuprare la moglie, Leonard Shelby è affetto da un disturbo della memoria per i fatti recenti, e per questo non ricorda niente di ciò che vive (amnesia anterograda) successivamente al sinistro; addirittura non rammenta l'oggetto iniziale di una conversazione qualora questa si prolunghi.

Per cercare di sopperire a questa mancanza cerca di scrivere e prendere appunti il più possibile su post-it, foto, e anche sulla propria pelle. Il suo corpo è infatti ricoperto da numerosi tatuaggi che gli danno indicazioni su cosa è successo e cosa dovrà fare.

Si auto-impone questo metodo in seguito a un caso di lavoro affrontato prima dell'incidente (e che gli rimarrà impresso per sempre), quando era investigatore in una compagnia di assicurazioni e si occupava di scovare gli impostori nei casi di false denunce di risarcimento.

Il suo caso più complesso era stato quello con l'ex commercialista 58enne Sammy Jankis: analogamente a lui – in seguito a un incidente – aveva perso la memoria a breve termine.

Leonard – dopo numerose visite e test – aveva concluso la perizia refertando un problema mentale e non fisico, quindi di fatto escludendo Jankis dal risarcimento assicurativo. Aveva intuito nello sguardo del commercialista un comportamento falso nel fingere di non riconoscerlo.

La moglie non si era data pace, non tanto per la conclusione della perizia, bensì per la mancanza di un vero futuro a fianco del marito. Il presente era vissuto semplicemente nella quotidianità di gesti ripetitivi, che Jankis eseguiva senza problemi poiché antecedenti all'incidente, come le iniezioni di insulina necessarie per il diabete della consorte.

La storia di Jankis si concludeva con un terribile test compiuto direttamente dalla moglie: ella si era fatta iniettare dal marito dosi di insulina a brevissima distanza di tempo al fine di mettere alla prova la sua buona fede; ma, nonostante il marito la amasse, non ricordava di averle appena fatte. Una volta caduta in coma, il signor Jankis era stato internato in una clinica psichiatrica, senza aver memorizzato nemmeno la morte della moglie.

A quel punto Leonard aveva capito che il commercialista non fingeva di non riconoscerlo: la scintilla, il lampo di riconoscimento nel suo sguardo era motivata dal desiderio automatico di non deludere l'interlocutore, mostrandogli lo sguardo di uno sconosciuto.

Perciò il tatuaggio più volte scrutato e citato da Leonard alle persone che incontra è "Ricordati di Sammy Jankis".

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Leonard ha una missione da compiere, e il tatuaggio più in evidenza, sul petto, dice che sua moglie è stata stuprata e uccisa da un certo John G., che è anche la stessa persona che, colpendolo alla testa, gli ha provocato il disturbo della memoria: Leonard vuole a tutti i costi trovarlo per ucciderlo.

Nella sua missione di vendetta viene apparentemente "aiutato" da alcune persone, tra cui Teddy, che si definisce suo caro amico, e Natalie, che ha da poco perso il marito e lo aiuta per compassione. Ma Leonard, a causa del suo disturbo, non può ricordare nemmeno i volti delle persone, e, per decidere di chi può fidarsi e di chi no, porta sempre con sé delle foto Polaroid con l'indicazione del nome della persona ritratta e l'impressione che ne ha ricevuto.

La realtà però è ben diversa da quella che lui suppone: Teddy è un poliziotto che si era occupato del caso dell'aggressione alla moglie di Leonard e che, spinto inizialmente dal desiderio di fargli recuperare la memoria, lo sostiene nel compiere la sua vendetta aiutandolo a trovare il suo aggressore.

Dal momento che Leonard non ricorda neppure di aver già ucciso John G., Teddy comincia ad approfittarsi di lui per fargli ammazzare altri soggetti. L'ultimo in ordine di tempo è lo spacciatore Jimmy, marito di Natalie. Natalie, dal canto suo, odia Leonard perché sospetta che abbia ucciso suo marito Jimmy (l' uomo, infatti, indossa i vestiti di Jimmy e guida la sua macchina pur senza rendersene conto). Di conseguenza, approfitta del suo disturbo di memoria per fargli compiere azioni a suo favore o che lo danneggiano, tra cui picchiare Dodd, un uomo in cerca dei soldi spariti con l'ex ragazzo di Natalie tempo prima.

Quando Teddy rivela a Leonard che non solo lui ha già ammazzato John G., ma che sua moglie era sopravvissuta allo stupro e che è morta solo dopo un'overdose di insulina (era diabetica, e cercò di testare Leonard facendosi fare più iniezioni per capire se fingeva oppure no), Leonard si ribella a questa verità e decide di vendicarsi su Teddy: annota sulla Polaroid che lo ritrae di non credere alle sue bugie e si fa tatuare sul corpo la targa dell'auto di Teddy indicandola come quella di John G. Da quel momento parte la caccia per ammazzare Teddy. In ultimo, dopo averlo ammazzato, ne fotografa il corpo martoriato per ricordarsi di aver definitivamente ucciso John G. e compiuto la sua missione.

Un'interpretazione alternativa del finale è che la storia raccontata da Teddy sul fatto che fosse stato Leonard a uccidere la moglie con l'insulina sia l'ennesima menzogna, raccontata per confondere le idee di Leonard; prova a favore di questa interpretazione è la reazione di Leonard, che, immaginandosi ciò che il poliziotto gli racconta, arriva alla conclusione che non sia vero: infatti egli ha problemi di memoria solo per quello che gli è successo dopo l'incidente, e non si ricorda di aver mai somministrato insulina a sua moglie.

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Interpreti e personaggi.

    Guy Pearce: Leonard Shelby
    Carrie-Anne Moss: Natalie
    Joe Pantoliano: Teddy Gammell
    Mark Boone Junior: Burt Hadley
    Jorja Fox: Catherine Shelby
    Stephen Tobolowsky: Sammy Jankis
    Harriet Sansom Harris: Signora Jankis
    Callum Keith Rennie: Dodd

Doppiatori italiani.

    Christian Iansante: Leonard Shelby
    Franca D'Amato: Natalie
    Stefano De Sando: Teddy Gammell
    Roberto Draghetti: Burt Hadley
    Dario De Grassi: Sammy Jankis
    Angiola Baggi: Signora Jankis
    Saverio Indrio: Dodd

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