Post più Popolari

Ultimi Post Pubblicati

I guerrieri della palude silenziosa (Southern Comfort) è un film del 1981 diretto da Walter Hill. Trama Louisiana, 1973. Durante un fi...

I guerrieri della palude silenziosa (Southern Comfort) è un film del 1981 diretto da Walter Hill.

Trama

Louisiana, 1973. Durante un fine settimana si svolgono le manovre di addestramento militare della Guardia Nazionale dell'Esercito della Louisiana a ridosso delle grandi paludi e l'incarico assegnato alla Squadra Bravo, comandata dal sergente scelto Crawford Poole, è di attraversarne un tratto largo alcune decine di miglia, per poi ricongiungersi con il resto delle truppe presso la parrocchia di Catahoula. Una volta addentratisi nella palude, i nove soldati si accorgono che la mappa in loro possesso non è precisa e che il fiume ha esondato, interrompendo il loro sentiero.

La squadra, anziché tornare al punto di partenza, decide di proseguire utilizzando delle canoe abbandonate lungo la riva, i cui proprietari, bracconieri cajun, arrivano mentre la pattuglia è a metà del guado; il soldato di prima classe Stuckey si diverte a spaventarli dirigendo verso di loro una raffica della sua mitragliatrice M60 caricato a salve ma inaspettatamente i cajun rispondono al fuoco, uccidendo il sergente Poole con un colpo di carabina. Gli otto soldati superstiti, che nella concitazione cadono in acqua perdendo bussola e radio, rimanendo in questo modo tagliati fuori dalle comunicazioni con la base, raggiungono la riva a nuoto, e da lì iniziano una tortuosissima avanzata attraverso le foreste e le paludi per cercare una via d'uscita, sempre braccati dagli invisibili cajun, ancora più spietati dopo che i militari hanno fatto prigioniero un loro amico e il caporale "Coach" Bowden, che sta scivolando nella follia, ha fatto esplodere il loro capanno.

Le uniche manifestazioni della presenza dei cajun sono dei macabri segnali che lasciano lungo il percorso: otto animali sventrati e appesi a dei pali come monito per i soldati per la fine che li attende, i loro mastini lanciati d'improvviso all'attacco nel mezzo della foresta e le mortali trappole nascoste nella palude come quella che uccide il soldato di prima classe Tyrone Cribbs. In un crescendo di tensione ed angoscia tra i superstiti, il caporale Charles Hardin uccide durante una colluttazione la testa calda Lonnie Reece che intendeva affogare l'ostaggio e quest'ultimo ne approfitta per fuggire. Il risentimento per l'incapacità del sergente Casper, che aveva preso la guida della squadra, porta ad una disgregazione del gruppo, in cui solo Hardin e il soldato di prima classe Spencer, caratterialmente diversi ma uniti dal medesimo disincanto antimilitarista, sembrano mantenere la sufficiente freddezza per fronteggiare il pericolo incombente.

Mentre partono le ricerche dei dispersi (i protagonisti vedono passare un elicottero Bell 206 dell'esercito tra gli alberi ma non riescono a farsi localizzare), i cacciatori cajun uccidono uno ad uno tutti i commilitoni di Hardin e Spencer, ma un mattino a sorpresa questi ricevono un aiuto dall'ex-prigioniero, che indica loro un sentiero da seguire per uscire dagli acquitrini. Lungo la pista, i due sopravvissuti ottengono un passaggio su un furgone da una coppia che li conduce ad uno sperduto villaggio cajun privo di telefoni ed in cui gli abitanti si stanno preparando per una festa. Lo smarrimento dei due soldati è pari a quello dello spettatore, che non è in grado di decifrare se gli abitanti di questo villaggio, che parlano pochissimo inglese, siano amici o spettatori della vicina mattanza, ed un montaggio alternato delle scene dei due confusi in un ballo e di un gruppo di uomini che ammazzano e squartano due maiali non fa che aumentare la tensione.

Mentre la festa continua, tre cacciatori, di cui due arrivati in canoa ed uno dal sentiero, per catturare i superstiti, ingaggiano un feroce corpo a corpo con i due militari tra le stanze di un magazzino, mentre a pochi metri i suoni di un concerto e del ballo coprono i rumori degli spari. Hardin viene ferito a una spalla ma i due riescono ad eliminare gli inseguitori e ad uscire vivi dal paese, mentre sopra di loro ripassa l'elicottero in ricognizione; mentre lo rincorrono tra gli alberi, cercando disperatamente di farsi localizzare, viene tagliata loro la strada da un camion: solo all'ultima inquadratura del film compare il simbolo dell'Esercito degli Stati Uniti sulla portiera laterale dell'automezzo.

Serie televisiva americana creata da Chuck Lorre, presentata in anteprima il 16 novembre 2018 su Netflix. La serie vede protagonisti Micha...

Serie televisiva americana creata da Chuck Lorre, presentata in anteprima il 16 novembre 2018 su Netflix. La serie vede protagonisti Michael Douglas, Alan Arkin, Nancy Travis e Sarah Baker. La serie segue un insegnante di recitazione ormai anziano che un tempo aveva ottenuto un certo successo come attore. Il 17 gennaio 2019, Netflix ha rinnovato la serie per una seconda stagione.

Nel 2020, Netflix ha rinnovato la serie per una terza e ultima stagione di sei episodi, a seguito dell'abbandono di Alan Arkin dovuto alle precauzioni sanitarie legate al Covid-19. La terza stagione è stata presentata in anteprima il 28 maggio 2021, classificandosi tra le 5 serie più viste sulla piattaforma a livello globale, concludendo così la storia degli amici Sandy Kominsky e Norman Newlander, scritta da Chuck Lorre.

Trama

Il Metodo Kominsky segue "Sandy Kominsky, un attore che ha brevemente ottenuto un successo anni fa e che ora è un apprezzato insegnante di recitazione a Hollywood".

True Detective è una serie televisiva statunitense creata e interamente scritta da Nic Pizzolatto, che ha debuttato il 12 gennaio 2014 sul...

CDN media

True Detective è una serie televisiva statunitense creata e interamente scritta da Nic Pizzolatto, che ha debuttato il 12 gennaio 2014 sul canale via cavo HBO diventando in breve tempo una delle serie televisive di maggior successo del nuovo millennio, conquistando i favori sia di critica sia di pubblico, ricevendo numerosi riconoscimenti di settore.

La prima stagione, ambientata in Louisiana, ha per protagonisti Matthew McConaughey e Woody Harrelson, affiancati principalmente da Michelle Monaghan, Michael Potts e Tory Kittles. I dialoghi, oltre a essere impregnati di filosofia pessimista, antinatalista e nichilista con evidenti richiami nietzschiani (a partire dalla tagline), sono fortemente ispirati dai saggi La cospirazione contro la razza umana di Thomas Ligotti, Meglio non essere mai nati di David Benatar e Tra le ceneri di questo pianeta di Eugene Thacker, mentre la storia trae spunto dai racconti de Il Re Giallo di Robert William Chambers.

La seconda stagione, ambientata stavolta in California e dalle atmosfere totalmente diverse, è interpretata da Colin Farrell, Rachel McAdams, Taylor Kitsch, Kelly Reilly e Vince Vaughn e si ispira alla narrativa hard boiled classica di autori come Raymond Chandler e James Ellroy.

La terza stagione, ambientata in Arkansas e annunciata nel mese di agosto 2017, vede come protagonista Mahershala Ali e ripropone le ambientazioni rurali, i toni cupi e le decadenti atmosfere filosofiche pessimiste già tipiche della prima stagione, seppur in chiave nuova e originale.

La quarta stagione, ambientata in Alaska e subtitolata Night Country, è presentata in anteprima il 14 gennaio 2024. Ha come protagoniste Jodie Foster e Kali Reis per la sceneggiatura e regia di Issa López.[9] Durante la preparazione della quarta stagione, la regista e sceneggiatrice Issa López ha scelto di creare uno "specchio oscuro" della prima stagione: «Dove True Detective è maschio e sudato, Night Country è freddo e buio, ed è femmina».

Opinione.

La prima stagione di True Detective è considerata da molti la migliore della serie, persino una delle migliori stagioni televisive mai realizzate. Tuttavia, le opinioni sulle stagioni successive divergono notevolmente.

The Batman è un film del 2022 co-scritto, diretto e co-prodotto da Matt Reeves. Basato sul personaggio di Batman di DC Comics, è un rebo...

The Batman è un film del 2022 co-scritto, diretto e co-prodotto da Matt Reeves.

Basato sul personaggio di Batman di DC Comics, è un reboot della serie di film di Batman, ed è la prima pellicola del The Batman Epic Crime Saga.

Prodotto da DC Films, 6th & Idaho e Dylan Clark Productions e distribuito da Warner Bros. Pictures, Matt Reeves ha scritto la sceneggiatura insieme a Peter Craig e Mattson Tomlin,[1] e il protagonista Robert Pattinson è affiancato da Zoë Kravitz, Paul Dano, Jeffrey Wright, John Turturro, Andy Serkis e Colin Farrell. La pellicola vede Batman, che combatte il crimine a Gotham City da due anni, alle prese con le indagini sull'Enigmista, uno psicopatico serial killer che prende di mira l'élite della città.

The Batman costituisce un franchise differente rispetto al DC Extended Universe,[2] e intende lanciare un proprio universo condiviso formato da sequel cinematografici e serie televisive spin-off in sviluppo per HBO Max.

Trama.

Nella notte di Halloween, il sindaco di Gotham City Don Mitchell Jr. viene assassinato da un misterioso killer mascherato che si identifica come l'Enigmista. Il giovane e solitario miliardario Bruce Wayne, che opera da due anni come vigilante mascherato nelle vesti di Batman, indaga sull'omicidio assieme al Dipartimento di polizia di Gotham City. Il tenente James Gordon scopre un messaggio che l'Enigmista ha lasciato per Batman. La notte seguente, l'Enigmista uccide il commissario Pete Savage e lascia un altro messaggio per Batman.

Batman e Gordon, entrambi sulle tracce dell'assassino, scoprono che l'Enigmista ha lasciato una chiave USB nell'auto del sindaco contenente immagini dello stesso con una donna, Annika Kosolov, all'Iceberg Lounge, una discoteca gestita dal Pinguino, luogotenente del potente boss mafioso Carmine Falcone. Batman, dopo averla seguita, scopre che Selina Kyle, la coinquilina di Annika, lavora nel club come cameriera. Quando Annika scompare, Batman manda Selina all'Iceberg Lounge per avere risposte e scopre che Savage era sul libro paga di Falcone, così come il procuratore distrettuale Gil Colson.

L'Enigmista rapisce Colson, gli lega al collo una bomba a tempo e, dopo averlo messo alla guida di un'auto, lo manda a interrompere il funerale di Mitchell. Quando Batman arriva, l'Enigmista lo chiama tramite il telefono di Colson e minaccia di far esplodere la bomba se il procuratore non fosse riuscito a rispondere a tre indovinelli. Colson si rifiuta di rispondere al terzo, cioè, fornire il nome dell'informatore che ha passato al GCPD le informazioni che hanno portato a uno storico arresto per droga del mafioso Salvatore Maroni, portandolo alla morte. Batman e Gordon deducono che l'informatore potrebbe essere il Pinguino e lo rintracciano per un affare di droga. Scoprono che l'operazione di Maroni è stata trasferita a Falcone, con il coinvolgimento di molti ufficiali corrotti del GCPD. Selina li espone inavvertitamente quando in un tentativo di furto ai danni del luogotenente scopre il cadavere di Annika nel bagagliaio di un'auto. Dopo un lungo inseguimento in macchina, Batman cattura il Pinguino scoprendo però che non si tratta dell'informatore.

Batman e Gordon seguono le tracce dell'Enigmista fino alle rovine di un orfanotrofio finanziato dai genitori di Bruce, Thomas e Martha Wayne, dove scoprono che l'Enigmista nutre rancore contro la famiglia Wayne. Il maggiordomo e custode di Bruce, Alfred Pennyworth, viene ricoverato in ospedale dopo aver aperto un pacco bomba indirizzato al ragazzo. L'Enigmista fa trapelare le prove che Thomas, candidato a sindaco prima di essere assassinato, assunse Falcone per uccidere un giornalista per aver minacciato di rivelare dettagli su Martha e sulle malattie mentali della sua famiglia. Bruce, cresciuto credendo che suo padre fosse moralmente onesto, ne discute con Alfred, il quale sostiene che Thomas abbia chiesto a Falcone solo di mettere a tacere il giornalista, ma il boss lo aveva ucciso per poter tenere in pugno anche Thomas; quest'ultimo aveva quindi pianificato di consegnare se stesso e Falcone alla polizia. Alfred crede che Falcone abbia fatto uccidere Thomas e Martha per impedirlo.

Selina rivela a Batman che è figlia di Falcone. Decide di ucciderlo dopo aver appreso che è stato il padre a strangolare Annika perché Mitchell le disse che l'informatore era Falcone. Batman e Gordon arrivano in tempo per fermarla, ma l'Enigmista uccide Falcone mentre viene arrestato. L'Enigmista viene smascherato come il contabile forense Edward Nashton e viene incarcerato all'Arkham State Hospital, dove dice a Batman di essersi ispirato a lui, prendendo di mira i corrotti. Batman viene a conoscenza che Nashton ha piazzato autobombe intorno a Gotham e, con i suoi adepti indottrinati online, prevede di assassinare il sindaco eletto Bella Reál.

Le bombe distruggono la diga intorno a Gotham e inondano la città. I seguaci di Nashton tentano di uccidere Reál ma vengono fermati da Batman e Selina. Al manicomio, Nashton viene avvicinato da un misterioso detenuto con il viso sfigurato: il Joker.

Mentre Selina ritiene Gotham irrecuperabile e se ne va, Batman aiuta i cittadini a riprendersi e giura di instillare in loro la speranza.

Personaggi

Bruce Wayne / Batman, interpretato da Robert Pattinson: giovane miliardario che di notte veste i panni del vigilante Batman, dovrà fare i conti con l'eredità lasciata dalla sua famiglia e dai segreti che gli sono stati nascosti. Batman ha poco meno di trenta anni e non è ancora un combattente del crimine esperto, perché il regista Matt Reeves voleva esplorare il personaggio prima che diventasse "completamente formato". Reeves e Pattinson hanno descritto Batman come un insonne che non riesce a delineare tra il personaggio di Batman e la sua identità pubblica da "rockstar reclusa" come Bruce, con Reeves che paragona la sua ossessione per l'essere Batman a una tossicodipendenza. Pattinson ha anche detto che il film metterebbe in discussione la natura dell'eroismo, dato che Batman è più imperfetto dei supereroi tradizionali e incapace di controllarsi, cercando di elaborare la sua rabbia e infliggere il "suo" tipo di giustizia.

Selina Kyle / Catwoman, interpretata da Zoë Kravitz: ladra con una passione per i gatti randagi, lavora all'Iceberg Lounge e aiuterà Bruce Wayne nelle sue indagini. Kravitz ha detto che il personaggio sta diventando una femme fatale e deve "capire chi è, al di là di qualcuno che cerca di sopravvivere". L'ha descritta come un personaggio misterioso con motivazioni poco chiare, che rappresenta la femminilità in contrasto con la mascolinità di Batman. Ha detto che i due sono "partner nel crimine", uniti dal loro desiderio di combattere per le persone vulnerabili, e Kravitz si è concentrata più su Selina che sul suo personaggio di Catwoman perché non voleva distrarre dal viaggio emotivo del personaggio: inoltre ha interpretato Selina in chiave bisessuale, come nei fumetti più recenti.

Edward Nashton / Enigmista, interpretato da Paul Dano: criminale ossessionato dagli enigmi e da Bruce Wayne, metterà a dura prova il Cavaliere Oscuro mettendo in risalto i segreti della sua famiglia. L'Enigmista cerca di "smascherare la verità" su Gotham, schernendo Batman e le forze dell'ordine con enigmi ed indovinelli. Reeves ha spiegato che l'attacco dell'Enigmista a Gotham conferisce al personaggio una sorta di agenda politica, come una figura simile a un terrorista. Ha paragonato poi il personaggio al Killer dello zodiaco, che secondo lui era l'Enigmista della "vita reale", per la sua pratica di comunicare con cifre e indovinelli negli anni del suo operato. Paul Dano ha detto invece che per la sua interpretazione ha bilanciato le basi della vita reale con la teatralità tipica del franchise di Batman.

James Gordon, interpretato da Jeffrey Wright: poliziotto onesto e incorruttibile che aiuterà Batman nelle sue indagini. Per la prima volta in assoluto James Gordon appare afroamericano, a differenza delle interpretazioni precedenti dove era caucasico. Wright ha descritto Gordon come "relativo a Gotham City, al dipartimento di polizia di Gotham City, a Batman, alla giustizia e alla corruzione". Similmente alla trilogia del cavaliere oscuro di Christopher Nolan, Gordon inizia nella storia come luogotenente del GCPD e non come commissario. Wright sentiva che far iniziare Gordon come luogotenente gli permettesse di interpretare un ruolo più importante rispetto alle precedenti iterazioni cinematografiche.

Carmine Falcone, interpretato da John Turturro: boss del crimine di Gotham che ha dei legami con la famiglia Wayne. Falcone ha gran parte di Gotham sotto il suo controllo; Turturro stesso lo ha descritto come un "tipo pericoloso", mentre Reeves ha detto che era "apparentemente un mafioso signorile ma si scopre che ha una storia molto, molto oscura alle spalle", e lo ha paragonato a Noah Cross, l'antagonista del film Chinatown interpretato da John Huston. Turturro ha collaborato con suo figlio Amadeo, che è un editore alla DC Comics, per sviluppare Falcone e i suoi modi, ed è stato ispirato dagli avvertimenti che suo padre gli dava da bambino sulla mafia a New York. Falcone indossa occhiali da sole vintage per tutto il film, poiché Turturro sentiva che il personaggio avesse bisogno di una "maschera".

Alfred Pennyworth, interpretato da Andy Serkis: maggiordomo inglese che ha preso in affidamento Bruce Wayne dopo la morte dei suoi genitori. A differenza delle precedenti incarnazioni cinematografiche, Alfred ha un passato nettamente militare, che si riflette nel suo essere "abituato a regole e regolamenti, struttura e precisione", così come al suo abbigliamento e al suo comportamento. Per illustrare l'aspetto fisico di Alfred come un veterano militare, Reeves ha avuto l'idea di un bastone, mentre Serkis ha suggerito le sue cicatrici facciali. Serkis ha svelato che il suo Alfred era "parte dei servizi segreti e poi del team di sicurezza che si occupava della Wayne Enterprises"; il suo background lo ha portato a diventare più un mentore e un insegnante che la figura paterna di cui Bruce aveva bisogno. Reeves ha notato che Alfred è stato costretto a diventare la figura genitoriale di Bruce nonostante fosse inesperto, e si sente in colpa per il fatto che il modo in cui ha cresciuto Bruce potrebbe averlo portato alla decisione di iniziare il suo viaggio ossessivo nei panni di Batman.

Oswald "Oz" Cobb / Pinguino, interpretato da Colin Farrell: luogotenente di Falcone che possiede il night club chiamato Iceberg Lounge. Farrell si è reso irriconoscibile per il ruolo grazie al trucco prostetico. In questa pellicola non è ancora il celebre boss del crimine raffigurato nei fumetti e non gli piace essere chiamato "Pinguino". Reeves ha spiegato che lui è un "mafioso di medio livello e fa un po' di spettacolo, ma si vede che vuole di più e che è stato sottovalutato".

Opinione.

In "The Batman", il regista, allineandosi alla visione realistica proiettata da Christopher Nolan nella sua trilogia del Cavaliere Oscuro – pur spingendosi ancora oltre in termini di tangibilità e verosimiglianza – è finalmente all'altezza del soprannome di Batman, che lo definisce come "il più grande detective del mondo". Trasformando questa epopea, ambientata durante il suo secondo anno con il mantello di Batman, in un thriller procedurale con forti echi neo-noir che attinge a riferimenti contemporanei come "Zodiac" e "Seven", così come ai classici romanzi polizieschi degli anni '70.

Basandosi su questo, e collegandolo a titoli come "Year One" di Frank Miller – quella narrazione in voice-over – e, soprattutto, a perle come "The Long Halloween", "Dark Victory" o "If You Go to Rome" di Tim Sale e Jeph Loeb, la narrazione scorre a tutta velocità e praticamente senza tregua; utilizzando come principale forza motrice un'indagine che sfrutta le risorse consuete del genere e la cui evoluzione e l'uso esemplare della causalità invitano a soffermarsi. incollato alla sedia, quasi senza battere ciglio, trasformando il suo ampio girato praticamente in un sospiro.

Il Destino di un Guerriero (Alatriste) è un film del 2006 scritto e diretto da Agustín Díaz Yanes, ed interpretato da Viggo Mortense...


Il Destino di un Guerriero (Alatriste) è un film del 2006 scritto e diretto da Agustín Díaz Yanes, ed interpretato da Viggo Mortensen.

La pellicola è basata sulla serie di romanzi storici scritta da Arturo Pérez-Reverte con protagonista il Capitano Alatriste,

Nella Spagna imperiale del XVII secolo, Diego Alatriste, un valoroso soldato al servizio di Sua Maestà, combatte in una guerra nelle fredde terre delle Fiandre. In un'imboscata olandese, Balboa, suo amico e compagno d'armi, cade mortalmente ferito. Alatriste ascolta un'ultima richiesta dall'amico e promette di soddisfarla: si prenderà cura di suo figlio Iñigo e lo terrà lontano dal servizio militare.

Alatriste, Il destino di un guerriero.

Al suo ritorno a Madrid, Alatriste trova un impero morente. La stessa Spagna in cui Quevedo e Góngora scrissero i loro versi, Velázquez dipinse i suoi quadri e Lope de Vega presentò per la prima volta le sue commedie, sta crollando di fronte all'impassibile re. La corte di Filippo IV, dominata da intrighi e corruzione, è manipolata a piacimento dal Conte-Duca di Olivares, con il sostegno della Santa Inquisizione.

Trama.

Diego Alatriste è un coraggioso capitano della Spagna imperiale del XVII secolo, al servizio di Filippo IV di Spagna. Dopo aver combattuto nella guerra degli ottant'anni (durante l'assedio di Breda), dopo aver preso parte alla guerra dei trent'anni (a Nördlingen) e dopo aver perso in battaglia l'amico Balboa, torna a Madrid dalla donna che ama e al suo lavoro di spadaccino.

Un incarico gravoso dopo il suo ritorno sarà quello di proteggere il giovane Íñigo Balboa, figlio dell'amico morto in battaglia. Tuttavia ormai l'impero spagnolo è in declino e la popolazione muore di fame.

Alatriste dovrà continuare a combattere per salvare il suo paese dalla corruzione politica e dalla povertà. Pur essendo stato sempre fedele al suo re, la sua lealtà verrà messa alla prova dai trascorsi amorosi di Filippo IV con la sua amata.

Riferimenti ai libri.

La trama del film riprende vari frammenti dei primi volumi della saga di Alatriste, adattati per conciliare le esigenze cinematografiche con la sceneggiatura dello stesso autore Pérez-Reverte.

Interpreti e personaggi.

Viggo Mortensen: Diego Alatriste

Elena Anaya: Angélica de Alquézar

Unax Ugalde: Íñigo Balboa

Ariadna Gil: María de Castro

Eduard Fernández: Sebastián Copons

Enrico Lo Verso: Gualterio Malatesta

Eduardo Noriega: Conte di Guadalmedina

Juan Echanove: Francisco de Quevedo

Javier Cámara: Conte Duca de Olivares

Simon Cohen: Filippo IV di Spagna

Javier Mejía: Principe del Galles

Doppiatori italiani.

Pino Insegno: Diego Alatriste

Laura Lenghi: Angélica de Alquézar

Gianfranco Miranda: Íñigo Balboa

Francesca Fiorentini: María de Castro

Massimo Rossi: Sebastián Copons

Gaetano Varcasia: Conte di Guadalmedina

Paolo Marchese: Francisco de Quevedo

Luca Biagini: Conte Duca de Olivares

Opinione.

Il film "Alatriste - Il destino di un guerriero" ha ricevuto recensioni miste. Alcuni critici hanno elogiato la produzione, le scenografie, i costumi e la fotografia, che richiamano i dipinti del Siglo de Oro, così come le scene di battaglia.

Altri hanno criticato la narrazione, ritenendola episodica e priva di climax, con rallentamenti e salti temporali che possono disorientare lo spettatore.

Un'opera che si distingue per la sua esecuzione. Costumi e oggetti di scena eccellenti. Viggo Mortensen, completamente immerso nel suo ruolo, eccelle, come è sua consuetudine nelle sue opere.

Poppet è il quinto libro della serie dedicata all'ispettore Caffery. Da quando, 14 anni fa, ha introdotto l'ispettore Jack Caff...

556.-Mo-Hayder-Poppet.jpg

Poppet è il quinto libro della serie dedicata all'ispettore Caffery.

Da quando, 14 anni fa, ha introdotto l'ispettore Jack Caffery in "Birdman", Mo Hayder ha scritto alcuni dei romanzi polizieschi più inquietanti degli ultimi tempi. I casi di Caffery a Londra e in seguito al Bristol Serious Crime Investigation Team hanno incluso omicidi e bizzarre autopsie post-mortem di donne per mano di un serial killer chirurgicamente addestrato, bambini rapiti e sadici rituali africani. Abbastanza malvagità da tenere i lettori svegli anche molto tempo dopo la risoluzione dei casi.

Ma non tutto il male è così facile da eliminare, né nella vita reale né nell'universo dell'ispettore Caffery e del suo collega, il sergente Flea Marley. Con l'evoluzione delle capacità di Hayder, è cresciuta anche la sua rappresentazione del male: meno sensazionalistica e, ironicamente, più spaventosa, evocando nel processo un verso di una poesia di W. H. Auden: "Il male è poco spettacolare e sempre umano / E condivide il nostro letto e mangia alla nostra tavola".

In nessun luogo l'interpretazione di Hayder è più sfumata e avvincente che in "Poppet", il sesto capitolo della serie. Trame parallele costituiscono la spina dorsale del romanzo. Una ruota attorno alle strane vicende dell'Unità di Massima Sicurezza di Beechway, un ospedale psichiatrico che, prima della sua attuale configurazione, era stato un ospizio e un manicomio per senzatetto nel XIX secolo.

Recensione.

I pazienti e un numero crescente di membri del personale temono che la Maude – ritenuta il fantasma della sadica direttrice dell'epoca dell'ospizio di Beechway – abbia devastato uno dei reparti, incidendo citazioni bibliche sulla pelle dei pazienti, costringendoli a cavarsi gli occhi, mutilarsi e cose peggiori. La morte sospetta di una paziente ha raggiunto persino AJ LeGrande, una coscienziosa coordinatrice infermieristica senior i cui sogni sono influenzati dalle immagini della Maude e che, visitando il reparto del defunto, avverte "un'ossessione di anni di esperienza. Come una vibrazione nei muri".

La seconda trama ruota attorno alle indagini in corso sulla scomparsa di Misty Kitson, modella venticinquenne e moglie di un calciatore, scomparsa dopo aver lasciato un centro di riabilitazione circa 18 mesi fa. La madre di Misty, Jacqui, è arrivata a Bristol per chiedere maggiore attenzione al caso della figlia. Caffery è altrettanto angosciato dalla scomparsa di Misty quanto la madre, ma per ragioni molto diverse: sospetta chi possa essere l'assassino, ma ha preferito non insistere sul caso, cercando di trovare un modo per proteggere le persone coinvolte.

"Ha avuto diversi mesi per riflettere su questo problema e ha un'idea a lungo termine che gli ronza in testa...", scrive Hayder. "Ma perché la soluzione funzioni, ha bisogno della collaborazione di una persona... E non sa ancora come affrontare la situazione. Potrebbe andare molto male."

Nel frattempo, AJ contatta Caffery, i cui dubbi persistenti sugli incidenti al Beechway lo hanno portato a contattare la polizia, contro il volere di Melanie Arrow, la direttrice del centro (e la sua nuova amante). AJ si rende conto che ci sono state interruzioni di corrente poco prima di ogni attacco e crede che dietro ci possa essere uno dei pazienti, il profondamente disturbato Isaac Handel.

Per arrivare alla verità, Caffery e AJ devono indagare sull'orribile omicidio dei genitori di Handel, avvenuto circa 15 anni prima quando era adolescente, e sulle circostanze che hanno portato al suo improvviso congedo su raccomandazione di Arrow, che sembra aver minimizzato il pericolo che Handel rappresenta per la comunità per farlo uscire dalla struttura.

Raccontata con una narrazione tesa al presente, in capitoli che alternano principalmente i punti di vista di Caffery, AJ e Flea Marley, la trama di "Poppet" è complessa quanto i suoi cattivi e i suoi eroi. I personaggi principali e secondari dell'azione sono pieni di contraddizioni, tra cui Misty Kitson, una madre ubriaca, addolorata ma arrabbiata, e Marley, che piange la perdita dei genitori in un incidente subacqueo anni prima, mentre è alle prese con i suoi sentimenti per Caffery.

"Da qualche parte deve esserci un'equazione per la durata del dolore", pensa. "Se si può mappare il genoma umano e determinare di cosa è composto il suolo marziano, perché non si può calcolare quando finirà il dolore?"

I ricchi ritratti psicologici che Hayder fa dei suoi personaggi e del loro dolore per amori e azioni passate eclissano il sangue delle prime scene e rendono "Poppet" un giallo avvincente che porterà i fan e i nuovi lettori a chiedersi non solo chi l'ha fatto, ma anche perché.

Immagine fonte: Mo Hayder.

Il fattore Scarpetta è un romanzo dell'autrice americana Patricia Cornwell, pubblicato nel 2009. Mi sono imbattuto in un libro sullo...

Il fattore Scarpetta è un romanzo dell'autrice americana Patricia Cornwell, pubblicato nel 2009.

Mi sono imbattuto in un libro sullo scaffale della famosa scrittrice americana Patricia Cornwell, che con il suo personaggio Kay Scarpetta ha creato e costruito un vero e proprio impero di romanzi gialli. La sua penna prolifica ha superato i confini e conquistato fan in tutto il mondo. Qualche tempo fa ho deciso di approfondire la sua scrittura e leggere i suoi romanzi. Dopo aver letto Il libro dei morti, ho acquistato anche Il fattore Scarpetta, senza seguire con molta attenzione il filo narrativo o l'ordine cronologico delle sue opere, ma lasciandomi piuttosto trasportare dalle copertine e dai sentimenti di una versione di me stesso molto meno esperta nella lettura. Alla fine, non sono riuscito a leggere questo secondo volume, anche se ci ho provato più volte e mi sono sempre fermato alle prime pagine.

Recensione.

È la settimana prima di Natale e Kay Scarpetta sta lavorando come volontaria presso l'Istituto di Medicina Legale di New York, dove le viene chiesto di esaminare il corpo di Toni Darien, 26 anni, trovato poco prima dell'alba a Central Park. La causa della morte sembra banale, ma quando si tratta di stabilire l'ora esatta, l'ipotesi di Kay sembra incompatibile con le prove che emergono dall'indagine. Inevitabilmente, l'omicidio è collegato alla recente scomparsa di Hannah Starr, una bella miliardaria svanita nel nulla.

Tutto ciò rischia di scatenare un'isteria di massa, esacerbata dall'apparizione di Kay Scarpetta in un programma della CNN, durante il quale riceve una telefonata inquietante da uno degli ex pazienti di suo marito. La CNN, tra le altre cose, le offre un lavoro come conduttrice di un programma, The Scarpetta Factor, ma Kay teme di diventare uno stereotipo di se stessa. Quella stessa notte, quando torna a casa, riceve un pacco sospetto, forse una bomba. Una minaccia che ha le sue origini nel suo passato e in quello delle due persone a lei più care: suo marito e sua nipote Lucy. The Scarpetta Factor riunisce tutti i personaggi più amati di Patricia Cornwell in una New York innevata, ancora profondamente segnata dalla tragedia dell'11 settembre e scossa sia dalla crisi economica che dall'intensa speculazione finanziaria. Un caso di omicidio molto complesso, un nuovo e agghiacciante capitolo nella vita di Kay Scarpetta.

Il vento gelido soffiava a raffiche dall'East River, sbattendo il cappotto della dottoressa Kay Scarpetta mentre camminava a passo svelto lungo la 30esima strada.

Era una settimana prima di Natale, ma non c'era traccia di atmosfera festosa in quello che lei chiamava il “tragico triangolo” di Manhattan, tre vertici collegati dalla miseria e dalla morte: dietro di lei, il Memorial Park, la tenda bianca dove erano conservati in sacchi sottovuoto i resti umani non identificati raccolti dopo l'11 settembre; più avanti, sulla sinistra, l'edificio in mattoni rossi in stile gotico che un tempo ospitava l'ospedale psichiatrico Bellevue e che ora era un rifugio per senzatetto; dall'altra parte della strada, l'OCME, l'Ufficio del medico legale capo. Lì, una delle persiane grigie dell'ingresso di servizio era aperta e un camion stava facendo retromarcia per scaricare dei pannelli di compensato. Per tutto il giorno c'era stata una grande agitazione, un martellare costante nei corridoi dell'obitorio, dove i rumori erano amplificati come in un anfiteatro. Gli operai stavano assemblando freneticamente bare di pino di tutte le dimensioni, per adulti e bambini poveri. Ma le bare non erano mai abbastanza. Una conseguenza della crisi. Come tutto il resto.

Kay Scarpetta si pentiva già di aver comprato il cheeseburger e le patatine che portava nella scatola di cartone. Chissà da quanto tempo erano esposti nella vetrina della caffetteria della New York University Medical School. Erano quasi le tre del pomeriggio, troppo tardi per pranzare. Sapeva che quel panino sarebbe stato disgustoso, ma purtroppo non aveva avuto il tempo di ordinare dal menu o di prendere un'insalata dal buffet per mangiare qualcosa di più sano o almeno più appetitoso. Quella mattina erano arrivati quindici cadaveri: suicidi, vittime di incidenti, vittime di omicidi e senzatetto morti senza assistenza medica o in totale solitudine.

Aveva iniziato alle sei per portare avanti il suo lavoro e alle nove aveva già completato le prime due autopsie, lasciando per ultima quella peggiore: una giovane donna con ferite e segni difficili da spiegare, che gli avevano richiesto molto tempo. Aveva trascorso più di cinque ore su di lei: aveva preso meticolosamente appunti, fatto disegni precisi e scattato dozzine di fotografie. Inoltre, aveva conservato l'intero cervello in un secchio di formalina per poterlo esaminare più approfonditamente in seguito, e aveva raccolto più fluidi, sezioni di organi e tessuti del solito, cercando di conservare e documentare il più possibile. Era un caso molto particolare, non tanto perché insolito, ma perché pieno di contraddizioni.

Le circostanze e la causa della morte del ventiseienne Toni Darien erano tristemente banali. Non ci volle un'autopsia particolarmente lunga per trovare le risposte alle domande più elementari.

Si trattava di un omicidio causato da un trauma da corpo contundente, un singolo colpo alla nuca inferto con un oggetto probabilmente dipinto con diversi colori. Ciò che non tornava era tutto il resto. Subito dopo il ritrovamento del corpo, poco prima dell'alba, alla periferia di Central Park, a circa dieci metri dalla East 110th Street, si ipotizzò che la giovane donna fosse uscita a correre la sera prima e fosse stata aggredita, violentata e uccisa sotto la pioggia. I pantaloni della tuta e le mutandine erano intorno alle caviglie, la felpa e il reggiseno sportivo erano tirati su, il seno era scoperto e intorno al collo c'era una sciarpa Polartec legata con due nodi. A prima vista, gli agenti di polizia e i tecnici forensi arrivati sul posto pensarono che fosse stata strangolata.

Ma non era così. Quando Kay esaminò il corpo nella sala anatomica, non trovò nulla che indicasse che la sciarpa avesse causato la sua morte, o che avesse contribuito ad essa: non c'erano segni di soffocamento, né reazioni vitali come arrossamenti o lividi, solo un'abrasione non essudativa sul collo, come se la sciarpa fosse stata legata dopo la morte. Era possibile che l'assassino l'avesse colpita alla testa e solo dopo le avesse legato la sciarpa intorno al collo, forse senza rendersi conto che era già morta. Ma in tal caso, da quanto tempo era con lei? A giudicare dai lividi, dall'edema e dal sanguinamento nella corteccia cerebrale, la donna non doveva essere morta immediatamente, ma forse anche alcune ore dopo il trauma.

Tuttavia, c'era pochissimo sangue accanto al corpo. La ferita sulla nuca era stata notata solo dopo che l'avevano girata. Era una lacerazione lunga circa quattro centimetri, accompagnata da un notevole gonfiore, ma da cui era fuoriuscito pochissimo liquido. L'assenza di sangue era stata attribuita alla pioggia, ma Kay nutriva seri dubbi al riguardo. Una lacerazione del cuoio capelluto di quelle dimensioni avrebbe dovuto sanguinare copiosamente, ed era improbabile che una pioggia intermittente e moderata potesse aver lavato via quasi completamente il sangue dai lunghi e folti capelli di Toni Darien.

Era possibile che l'aggressore le avesse spaccato la testa e poi l'avesse lasciata all'aperto in una notte fredda e piovosa, prima di stringere una sciarpa intorno al collo per assicurarsi che non sopravvivesse?

O era stato un gioco sessuale particolarmente violento finito male? Perché il livore cadaverico e il rigor mortis contrastavano così chiaramente con gli indizi osservati sulla scena del ritrovamento?

Opinione.

Patricia Cornwell, dopo una serie di libri deludenti, sembrava essere tornata in carreggiata con “Kay Scarpetta”, purtroppo con “The Scarpetta Factor” siamo ricaduti nell'abisso iniziato con Calliphora. I personaggi principali che ormai conosciamo si muovono in una trama frammentata, a tratti irritante e priva di logica. Le atmosfere della sala autopsie, che la Cornwell ha sempre saputo padroneggiare e rendere convincenti, sono ridotte a pochi capitoli iniziali, per poi svanire completamente a favore di una seconda storia che occupa l'intero libro con personaggi creati per “allungare il brodo” e che hanno la stessa consistenza dei suddetti, e che agiscono in modo assolutamente illogico senza che la Cornwell si degni di spiegare il motivo delle loro azioni. Il peggio, però, arriva nelle ultime 30 pagine, dove la conclusione affrettata e infantile lascia perplessi... e anche un po' amareggiati.

Phenomena è un film del 1985 diretto da Dario Argento e interpretato da Jennifer Connelly, Daria Nicolodi e Donald Pleasence, la cui tram...

631.-Fenomeni-Dario-Argento-esp.jpg

Phenomena è un film del 1985 diretto da Dario Argento e interpretato da Jennifer Connelly, Daria Nicolodi e Donald Pleasence, la cui trama è simile a quella di Suspiria, un altro film diretto da Argento. Michele Soavi è l'assistente alla regia di questo film.

Negli Stati Uniti venne distribuito con il titolo Creepers.

Recensione.

Una turista danese perde l'autobus sulle montagne svizzere e viene brutalmente assassinata da un misterioso assassino legato con catene in una baita desolata. È solo la prima di una lunga serie di vittime. Mesi dopo, Jennifer Corvino viene mandata dal padre, l'attore Paul Corvino, in un collegio femminile svizzero teatro di misteriosi omicidi ai danni di giovanissime ragazze. Il suo sonnambulismo la porta ad assistere accidentalmente a uno degli omicidi e a incontrare uno scimpanzé, che la conduce dall'entomologo John McGregor. Jennifer diventa sua amica, ama gli insetti e riesce persino a comunicare con loro in qualche modo.

Un secondo episodio di sonnambulismo porta Jennifer a incontrare una lucciola, che le fa scoprire dei guanti impigliati tra i rami di una siepe. All'interno di questi guanti si trovano larve di mosca, che il professore identifica come larve della "mosca sarcofago", un insetto capace di percepire la presenza di cadaveri anche a distanze immense. L'uomo spiega a Jennifer che tra gli insetti esiste una vera e propria telepatia e che la giovane ha la capacità di farsi guidare dalla mosca alla ricerca dell'assassino, data la presenza certa di cadaveri nelle sue vicinanze. Durante la notte, però, l'assassino arriva per uccidere lui stesso l'entomologo. Inga, la scimmia del professore, assiste all'omicidio e si allontana nella notte brandendo un rasoio.

Poiché Jennifer è ora malvista al college per tutte le stranezze che la riguardano, prenota un posto su un aereo, ma in attesa del primo volo disponibile dovrà passare un'altra notte in Svizzera. Frau Brückner, la vicepreside del college, le offre ospitalità per la notte nella sua villa, dove la donna la picchia, stordendola.

Nel frattempo, l'ispettore Geiger arriva alla ricerca di Jennifer: Brückner chiude tutte le stanze e blocca ogni finestra della casa con un dispositivo elettronico prima di dare il benvenuto all'ispettore. Dopo essersi ripresa, Jennifer sente le urla dell'ispettore e riesce a entrare in un tunnel.

Spaventata a morte, Jennifer cade in una vasca orribile, contenente scheletri, resti di cadaveri in decomposizione e larve di insetti. Geiger riesce a liberarsi parzialmente dalle catene e colpisce Brückner, permettendo a Jennifer di fuggire. La ragazza incontra il figlio di Brückner, affetto dalla sindrome di Patau, e fugge su una barca ormeggiata nel capannone di casa. La creatura cerca di attaccare Jennifer, ma gli insetti accorrono in aiuto della ragazza, che cade in acqua morente.

Jennifer nuota verso la riva, dove Brückner cerca di ucciderla, ma all'improvviso appare Inga, lo scimpanzé del professore, che vendica il suo padrone a colpi di rasoio.

La colonna sonora di Phenomena è stata pubblicata in Italia in formato LP nel 1985 e in CD nel 1987 dalla Cinevox Record e comprende un totale di 12 brani, tra cui musiche composte da:

Claudio Simonetti (N.1 "Phenomena")
Iron Maiden (N.2 "Flash of the blade")
Goblin (N.6 "The wind", N.8 "Sleepwalking", "Jennifer", "Jennifer's friends")
Bill Wyman (N.7 "Valley")
Motörhead (N.9 "Locomotive")
Andi Sex Gang ("You Don't Know Me", "The Naked and the Dead")

La colonna sonora, ampiamente pubblicizzata in televisione, ebbe un grande successo. Curiosamente, la versione LP include il brano "Two Tribes" dei Frankie Goes to Hollywood, completamente assente nel film e nella versione CD.

Interpreti e personaggi.

Jennifer Connelly: Jennifer Corvino
Daria Nicolodi: vice-direttrice Frau Brückner
Donald Pleasence: Professor John McGregor
Dalila Di Lazzaro: director
Patrick Bauchau: ispettore Rudolf Geiger
Fiorella Argento: Vera Brandt
Federica Mastroianni: Sophie
Fiorenza Tessari: Gisela Sulzer
Alberto Cracco: sportellista
Gaspare Capparoni: Karl
Mario Donatone: Morris Shapiro
Antonio Maimone: doctor
Davide Marotta: figlio de Frau Brückner
Fulvio Mingozzi: padre di Gisela Sulzer
Francesca Ottaviani: infermiera
Michele Soavi: Kurt
Francesco Trevisi: agente immobiliare
Dario Argento: voce narrante
Doppiatori italiano
Ilaria Stagni: Jennifer Corvino
Georgia Lepore: Sophie
Maria Pia Di Meo: regista
Cesare Barbetti: ispettore Rudolf Geiger
Sergio Graziani: Professor John

Opinione

Uno dei migliori film del maestro del suspense italiano Dario Argento. Dopo Tenebre, il Dario nazionale torna con Phenomena (1985). Il film inizia subito con un brutale omicidio, a farne le spese è Vera Brant (Fiore Argento). Jennifer Corvino (Jennifer Connelly), viene mandata in un collegio in Svizzera. Jennifer stringe subito amicizia con la sua unica amica Sophie (Federica Mastroianni), ma presto si rende conto che il collegio nasconde un terribile segreto. La stessa notte in cui Jennifer arriva al collegio, viene commesso un altro omicidio dal "mostro". La stessa notte Jennifer ha un attacco di sonnambulismo, si alza dal letto e cammina fino a raggiungere la strada dove due cattivi la caricano su un'auto per poi abbandonarla poco dopo in un bosco. Jennifer incontra subito la scimmia Inga che la condurrà dall'entomologo John McGregor (Donald Plaesence).

Fonte immagini: IMDB.

I Confratelli è un romanzo di John Grisham, pubblicato originariamente nel 2000. Hatlee Beech, Finn Yarber e Joe Roy Spicer, esperti le...

I Confratelli è un romanzo di John Grisham, pubblicato originariamente nel 2000.

Hatlee Beech, Finn Yarber e Joe Roy Spicer, esperti legali provenienti da diverse parti del paese, gestiscono una specie di biblioteca giuridica in cui discutono i casi dei loro compagni di cella. Tuttavia, le sue attività non si limitano all’assistenza legale; I Fratelli scrivono lettere di estorsione, trasformando la loro cella in uno strano studio legale.

Il romanzo prende una piega avvincente quando i fratelli incontrano un uomo potente, diventando inconsapevolmente gli artefici di un ricatto che minaccia di stravolgere le loro vite, già precarie, dietro le sbarre. Grisham, con la sua consueta abilità narrativa, costruisce una trama intricata che tiene il lettore con il fiato sospeso fino all'ultima pagina.

Nel frattempo, nella lontana Washington, Aaron Lake, un rappresentante dell'Arizona, si ritrova al centro di un'inaspettata offerta della CIA. La trama si complica ulteriormente man mano che la vita apparentemente ordinata di Lake viene esplorata e messa in discussione.

The Brotherhood è un romanzo di John Grisham, pubblicato originariamente nel 2000. È un racconto avvincente di giustizia contorta, oscuri segreti e sotterfugi politici. Grisham porta i lettori nel cuore di un mondo carcerario unico, popolato da personaggi complessi e situazioni sorprendenti. Con colpi di scena ben orchestrati e dialoghi incisivi, il romanzo cattura l'attenzione dall'inizio alla fine.

Recensione.

Durante la seduta settimanale, il buffone di corte indossava, come sempre, un vecchio pigiama color bordeaux e un paio di pantofole di spugna color lavanda, senza calzini. Non era l'unico detenuto ad andare in bagno in pigiama, ma nessun altro osava indossare pantofole di quel colore. Il suo nome era T. Karl e in precedenza aveva lavorato come banchiere a Boston. Il pigiama e le pantofole erano molto meno sconcertanti della parrucca. Con la r-ga al centro, cadeva in una cascata di riccioli, coprendole le orecchie e pesandole sulle spalle. Era grigio chiaro, quasi bianco, simile a quello indossato dai magistrati inglesi secoli fa. Un amico l'aveva trovato in un negozio di costumi teatrali di seconda mano nel Village di Manhattan.

T. Karl la indossava con orgoglio e, stranamente, col tempo la parrucca era diventata parte della scenografia. Gli altri detenuti continuarono a mantenere le distanze da T. Karl, con o senza parrucca. Nella mensa della prigione, si piazzava dietro il suo traballante tavolo pieghevole, lo picchiava con un martello di plastica, si schiariva la gola e annunciava solennemente: "Udite, udite, udite". La corte federale di grado inferiore della Florida settentrionale è in sessione. "Tutti in piedi, per favore." Nessuno si mosse e, in ogni caso, nessuno diede l'impressione di alzarsi. Trenta detenuti occupavano in modo scomodo lo stesso numero di sedie di plastica. Alcuni fissavano il buffone di corte, altri chiacchieravano come se non esistesse. T. Karl continuò: "Che tutti coloro che cercano giustizia si ribellino e si fottano." Nessuno rise. Era stato divertente mesi prima, la prima volta che T. Karl aveva inventato quella battuta. Ora non era altro che un altro oggetto di scena.

Si sedette con cautela, accertandosi che la cascata di riccioli che le ondeggiavano sulle spalle fosse ben in vista, poi aprì il grosso libro rilegato in pelle rossa che fungeva da documento ufficiale. T. Karl prese molto seriamente il suo compito. Tre uomini entrarono dalla cucina. Due di loro indossavano le scarpe, uno masticava un salame. Quello scalzo aveva le gambe nude fino alle ginocchia, dove arrivava l'orlo della tunica. Erano gambe lunghe e snelle, le sue, con la pelle liscia, glabra e molto abbronzata. Aveva un tatuaggio notevole sul polpaccio sinistro. L'uomo era californiano. Tutti e tre indossavano vecchi paramenti ecclesiastici appartenuti al coro centrale, tutti verde chiaro con finiture dorate. Le vesti provenivano dallo stesso negozio della parrucca di T. Karl e gli erano state regalate per Natale. Anche per questo motivo T. Karl mantenne la carica di cancelliere ufficiale.

Accolti da fischi e fischi, i giudici in uniforme presero posto dietro un lungo tavolo pieghevole, vicini ma non troppo a T. Karl. Carlo. Quello basso e rotondo era seduto al centro. Era Joe Roy Spicer, il giudice che presiedeva la corte. Nella sua vita precedente, Spicer era stato giudice di pace nel Mississippi, eletto regolarmente dagli abitanti della sua piccola contea e mandato in prigione quando i federali lo avevano sorpreso a rubare gli incassi delle serate di bingo allo Shriners Club. "Per favore, mettetevi comodi", ha invitato il pubblico. Ma nessuno si era preoccupato. I giudici sistemarono le loro sedie pieghevoli in modo più comodo e sistemarono le loro toghe in modo che i drappeggi cadessero con la dovuta eleganza. Apparendo e ignorato dai detenuti, il vice direttore, affiancato da un agente in uniforme, seguì le procedure. I Fratelli si riunivano una volta alla settimana con l'approvazione della direzione. Ascoltavano le lamentele dei prigionieri, risolvevano controversie e conflitti e, in generale, fungevano da fattore stabilizzante nelle relazioni all'interno della popolazione carceraria. "La sessione è aperta", dichiarò Spicer, dando un'occhiata ai casi annotati con mano ferma da T. Karl su un semplice foglio di carta.

Alla sua destra sedeva il giudice californiano Finn Yarber, un sessantenne che stava scontando una condanna a due anni per evasione fiscale, a cui ne mancano altri cinque. Una vendetta, insisteva a ripetere a chiunque lo rimproverasse. Una crociata di un governatore repubblicano che era riuscito a convincere gli elettori a revocare la sua carica di presidente della Corte Suprema della California. Il problema principale del governatore era stata la posizione del giudice sulla pena di morte e il modo arbitrario in cui aveva rinviato tutte le esecuzioni. La gente gridava sangue, Yarber non glielo diede, i pubblicani avevano fomentato gli animi e la petizione per la revoca aveva avuto un successo travolgente. Era stato gettato in strada, dove aveva lottato per un po' di tempo prima che gli ispettori delle tasse cominciassero a fargli domande. Dopo aver studiato a Stanford, incriminato a Sacramento, condannato a San Francisco, ora stava scontando la sua pena in una prigione federale in Florida. A due anni dalla condanna, non l'aveva ancora ingoiato.

Rimase convinto della sua innocenza, sognando ancora di rovesciare i suoi nipoti. Ma i sogni svanirono. Finn trascorreva la maggior parte del tempo correndo da solo sulla pista da jogging, cuocendosi al sole e sognando un'altra vita. "Il primo caso è Schneiter contro Magruder", annunciò Spicer, come se stesse iniziando un importante processo per una presunta violazione delle norme antitrust. "Schneiter non è presente", ha riferito Beech. "Dov'è?" «In infermeria. Di nuovo calcoli. Ora, io provengo da lì. Hatlee Beech era il terzo giudice della giuria. Trascorreva molte ore in infermeria a causa di emorroidi, mal di testa o ghiandole ingrossate. Beech, 56 anni, era il più giovane dei tre e, poiché gli restavano nove anni di pena, era convinto che sarebbe morto in prigione.

Opinione.

Debolezze umane, ricatti spregevoli, enormi interessi politici internazionali e un finale sorprendente in uno dei migliori romanzi del maestro del thriller legale: John Grisham.

Un bellissimo romanzo di Grisham che ci insegna a stare attenti alla cattiveria umana e ad agire sempre con trasparenza e a testa alta. Altrimenti, ognuno di noi è soggetto al ricatto delle persone spregevoli e senza scrupoli che, purtroppo, popolano la società moderna.

Capita che segreti personali e comportamenti che dovrebbero essere intimi e riservati possano trasformarsi in pretesto per il ricatto da parte dei criminali. Questo è ciò che accade ai personaggi più o meno famosi del romanzo. Persone che, costrette dall'ipocrisia della società odierna, devono tenere nascoste le proprie inclinazioni sessuali e i propri comportamenti privati

 

Fonte mmagini : Sito web ufficiale di John Grisham.

 

libri-john-grisham.png

L’Ultimo Copione di John Pellam è un romanzo del 2001 scritto dallo scrittore di thriller statunitense Jeffery Deaver, con cui si chiude i...

L’Ultimo Copione di John Pellam è un romanzo del 2001 scritto dallo scrittore di thriller statunitense Jeffery Deaver, con cui si chiude il ciclo di romanzi thriller dedicati a John Pellam.

Recensione

Dopo aver lasciato un incarico vacante per un mese di sopralluoghi, John Pellam decide di prendere in mano il film e di mettere in scena tutto l'amore del suo genio: la famiglia reale. Il film che intende trasformare è un documentario ambientato nei cupi sobborghi della famosa e - letteralmente - infernale Hell's Kitchen, il quartiere di Manhattan dove pullulano le etnie più disparate e dove le guerre più sanguinose tra gang rivali proseguono quotidianamente.

Ma la protagonista del film, la celebre Ettie Washington, ex cantante jazz di colore e memoria storica del mondo, si fa vittima di un improvviso incendio scoppiato nel palazzo fatiscente in cui vive da cinque anni, salvandosi miracolosamente con ferite non troppo gravi. L'ispettore dei vigili del fuoco Henry Lomax, una volta domate le fiamme, va sul sicuro: Ettie è in qualche modo responsabile dell'incendio, visto che il movente più ovvio del gesto sarebbe una polizza assicurativa sulla casa stipulata di recente.

Pellam appare improvvisamente turbato e, mentre viene scarcerato, affrancato dalla morte di Ettie, decide di indagare personalmente sull'incidente e di mettersi sulle tracce dell'incendiario Sonny, che presto diventerà autore, come già in passato, di numerosi altri incendi.

John Pellam ha deciso di prendersi una pausa dal suo lavoro di location scout per tornare a dirigere l'amore della sua giovinezza. Il documentario che sta girando è ambientato nel famigerato Hell's Kitchen, il quartiere di Manhattan dove convivono le etnie più diverse, tra guerre tra bande rivali, prostitute e bottiglie di crack sui marciapiedi. Ha già trovato la sua star: Ettie Washington, ex cantante jazz nera e memoria storica del luogo. Quella notte torna a casa per ascoltare altri aneddoti, ma entrando nell'edificio fatiscente dove vive l'anziana signora, viene aggredito da una nuvola di fumo bollente... Non entrerò troppo nei dettagli. L'intero edificio va a fuoco. Ettie viene ritenuta responsabile. Ma in seguito, altri edifici vengono incendiati. Il responsabile è un piromane psicopatico. Bisogna trovarlo al più presto. E Pellam si mette al lavoro.

Prendiamo il caso di John Pellam: nel frattempo, è in prigione, più precisamente a San Quentin, per aver dato cocaina all'attore Tommy Bernstein, morto d'infarto sul set di "Central Standard Time". La prima cosa che ricorda è la Studebaker viola dei suoi genitori, "che bruciava lentamente da cima a fondo" durante un incendio. Lui e il suo Winnebago Chieftain sono parcheggiati al Westchester Auto Storage da tre mesi. Ha lavorato come assistente sul set di "Lo squalo" e "ricordava quando Spielberg disse al direttore della fotografia di fissare la telecamera al ponte della barca di Robert Shaw durante le riprese". Non fa sesso da otto mesi. Si è ritrovato a ricordare l'ultima volta che era andato a letto con una donna. Si sono svegliati nel cuore della notte con il vento che sferzava il Winnebago insieme alla neve bagnata. Un tipo tranquillo, ma duro e coraggioso quando necessario. È così che si libera di un temibile capobanda. "Tutto è diventato sfocato."

All'improvviso, Corcoran era a terra, a faccia in giù, con il braccio destro esteso, e Pellam gli afferrava il polso con la pistola. Una mossa di arti marziali che aveva imparato da un coreografo quando faceva lo stuntman nei combattimenti. Va pazzo per certi film come "Il cavaliere della valle solitaria" o "Il giorno della locusta". Abbigliamento standard: di solito jeans blu o neri e stivali da cowboy Nokona. Se necessario, un completo Armani di dieci anni fa (è ovunque!). Ama le lentiggini. La rivelazione della madre. Non crede che il suo ormai defunto marito sia davvero il padre di Pellam. Combatte e combatte. Dura. Anzi, più che dura. Se deve sparare, spara e colpisce. Alla fine del libro, finisce persino con un braccio rotto

Opinione.

Abbiamo la solita critica della società, il solito psicopatico, uomo o donna che sia, che in questo caso crede che sia Cristo contro l'Anticristo. La storia ora si concentra su Pellam, ora sullo psicopatico, ora su Ettie, o meglio, su Etta Washington, settantaduenne. Lo stile è fluido e sicuro. Che dire? Ben confezionato, ma la confezione si vede.

Fonte immagini: Jeffery Deaver.

Kay Scarpetta (Scarpetta) è un romanzo della scrittrice americana Patricia Cornwell pubblicato nel 2008. È il sedicesimo libro della sag...

immagine.png

Kay Scarpetta (Scarpetta) è un romanzo della scrittrice americana Patricia Cornwell pubblicato nel 2008.

È il sedicesimo libro della saga dedicata a Kay Scarpetta e porta il suo nome.

Recensione

Abbandonando il suo lavoro di medico legale a Charleston, nella Carolina del Sud, Kay Scarpetta viene convocata dal dipartimento di polizia di New York per esaminare un paziente del Bellevue Psychiatric Hospital accusato di omicidio.

Quando entra nella cella, Kay si trova di fronte un uomo affetto da nanismo, ferito ma ritenuto comunque così pericoloso da essere ammanettato e incatenato.

Tuttavia, Oscar Bane afferma di non essere lui il colpevole e racconta a Kay una storia incredibile: le ferite sul suo corpo sono state causate dall'omicidio di Terri Bridges, la sua ragazza, ma il responsabile è qualcun altro.

Frammenti di tessuto cerebrale, simili a lanugine umida e grigia, punteggiavano le maniche del camice macchiato di sangue della dottoressa Kay Scarpetta. Si udivano il rombo dell'acqua corrente nei lavandini d'acciaio e il ronzio della sega Stryker, e una polvere d'ossa fine come farina aleggiava nell'aria. Tre tavoli erano occupati e altri cadaveri attendevano. Era martedì 1° gennaio, giorno di Capodanno. Kay Scarpetta non aveva bisogno di eseguire un test tossicologico per rendersi conto che il suo paziente aveva bevuto molto prima di spararsi premendo il grilletto del fucile con l'alluce. Nell'istante in cui l'aveva aperto, era stata investita dall'odore putrido di alcol semidigerito. All'inizio della sua carriera di anatomista, si era chiesta se portare alcolisti e tossicodipendenti a visitare l'obitorio potesse essere un buon modo per convincerli a smettere. Chissà se vedere un cranio spaccato come un portauovo e sentire la puzza di champagne post-mortem li avrebbe convertiti alla Perrier?

Purtroppo, non andò così. Osservò il suo vice, Jack Fielding, estrarre gli organi interni dalla cavità toracica di una studentessa universitaria rapinata e uccisa davanti a un bancomat. Si aspettava che da un momento all'altro si scatenasse. Durante la riunione mattutina con il personale, Fielding aveva commentato con rabbia che la vittima aveva la stessa età di sua figlia, anche lei campionessa di atletica e studentessa del primo anno di medicina. Quando si lasciava prendere troppo da un caso, diventava poco professionale. "Non affilate più i bisturi?" urlò Fielding. La lama oscillante della sega Stryker stridette e l'inserviente che stava aprendo un cranio urlò di rimando: "Sembro uno che ha tempo?" Fielding gettò il bisturi sul carrello con un gesto rabbioso. "Non puoi lavorare così, cazzo!" "Santo cielo, dagli uno Xanax o qualcosa del genere."

L'inserviente fece leva con uno scalpello per scoprire la calotta cranica. Kay Scarpetta appoggiò un polmone sulla bilancia e ne annotò il peso su un Dot-Paper con una smartpen. Non usava più penne a sfera e fogli di carta: le nuove tecnologie le permettevano, una volta tornata in studio, di trasferire testi e disegni direttamente al computer. Tuttavia, non esistevano ancora strumenti in grado di registrare il flusso dei pensieri, così Kay, una volta terminata l'autopsia e dopo essersi tolta i guanti, fu costretta a dettarli a un registratore. Stava dirigendo un istituto moderno dotato di tutto ciò che considerava essenziale in un mondo che ora non riconosceva più, dove la gente credeva che la medicina legale fosse quella mostrata nelle fiction televisive e dove la violenza non era più un problema sociale, ma una guerra. Iniziò a dissezionare il polmone e prese mentalmente nota del fatto che, prevedibilmente, presentava una pleura viscerale liscia e lucida e un parenchima opaco, atelettasico e rosato con una modesta quantità di schiuma rosa. A parte questo, non erano visibili lesioni importanti e la vascolarizzazione polmonare era normale. Si fermò quando vide Bryce, la sua giovane segretaria amministrativa, entrare con aria schizzinosa. Non era un tipo schizzinoso e ormai si era abituato a quello che succedeva lì dentro; doveva solo essere risentito per qualche motivo. Bryce prese una manciata di fazzoletti dal dispenser e se li avvolse intorno alla mano, prima di sollevare la cornetta del telefono nero appeso al muro, su cui brillava una luce rossa.

"Benton, sei ancora lì?" chiese. "E qui accanto a me, con un coltello in mano. Di sicuro ti avrà parlato del piatto del giorno. La studentessa della Tufts è la peggiore: l'hanno uccisa per duecento dollari. Uno dei Bloods o dei Crips o di qualche altra gang di stronzi. È stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza. È tutto quello che mostrano al telegiornale. Secondo me, Jack non dovrebbe fare una cosa del genere. Sta impazzendo. E poi l'attentatore suicida, sì. Tornato dall'Iraq senza un graffio, in perfetta forma.

Buone feste e buon divertimento, mi raccomando..." Kay Scarpetta si tolse la maschera dal viso e i guanti insanguinati, gettandoli nel bidone rosso dell'umido. Si lavò accuratamente le mani nel profondo lavandino d'acciaio. "Tempo pessimo, su tutti i fronti", continuò Bryce, rivolgendosi sempre a Benton, a cui non piacevano le chiacchiere. "Siamo al completo e Jack è depresso e irritabile. Te l'ho già detto? Forse dovremmo fare qualcosa. Magari offrirgli un weekend al tuo ospedale di Harvard. Probabilmente avremmo diritto a uno sconto famiglia..." Kay gli prese il telefono e gettò i fazzoletti nella spazzatura. "Smettila di prendertela con Jack", disse a Bryce. "Immagino che abbia ricominciato a prendere steroidi: è per questo che è di così cattivo umore." Kay gli voltò le spalle e tutto il resto. "Cos'è successo?" chiese a Benton. Avevano parlato all'alba. Il fatto che l'avesse richiamata qualche ora dopo, mentre era in sala autopsia, non prometteva nulla di buono. "Temo che abbiamo un problema", rispose Benton. Le stesse parole che aveva usato la sera prima, quando Kay era tornata a casa dalla scena del crimine del bancomat e lo aveva trovato mentre indossava il cappotto per andare all'aeroporto e prendere il volo da Boston a New York. Il Dipartimento di Polizia di New York aveva un problema e lo aveva convocato d'urgenza. "Jaime Berger vorrebbe che ti unissi a noi", la sola menzione di quel nome la innervosì e le provocò un senso di soffocamento. Non tanto per il procuratore di New York in sé, quanto perché Jaime Berger era legato a un passato che Kay avrebbe preferito dimenticare. Benton aggiunse: "Prima arrivi, meglio è. Magari potresti prendere il volo dell'una".

L'orologio appeso al muro segnava quasi le dieci. Kay avrebbe dovuto completare l'autopsia, farsi la doccia, cambiarsi e tornare a casa. "Cibo", pensò.

Zuppa di ceci, mozzarella, polpette, pane. Cos'altro? Ricotta con basilico fresco, che Benton adorava sulla pizza. Tutte prelibatezze che aveva preparato il giorno prima, incapace di immaginare di trascorrere il Capodanno da sola. Di certo non c'era niente da mangiare nel loro appartamento di New York.

Una volta rimasto solo, Benton comprò tutto al negozio di gastronomia. "Vieni subito a Bellevue", le disse. "Puoi lasciare i bagagli nel mio ufficio. Ho già la tua valigetta."

Kay riusciva a malapena a sentirlo, sopraffatta dal rumore stridulo di un bisturi affilato con gesti ampi e aggressivi. Il campanello suonò e sullo schermo del sistema di videosorveglianza apparve una manica scura appoggiata al finestrino di un furgone bianco. "Qualcuno può aprire la porta, per favore?"urlò Kay. Nel reparto carcerario del moderno Bellevue Hospital Centre, Benton, con un auricolare, parlava con sua moglie, che si trovava a circa trecento chilometri di distanza.

Le spiegò che un uomo era stato ricoverato nel reparto di psichiatria forense a tarda notte. Poi disse: "Berger vuole che lo esamini". "Di cosa è accusato?" chiese Kay. In sottofondo, Benton udì voci indistinte e i tipici rumori di quello che lui chiamava argutamente il "cantiere di demolizione" di Kay. "Finora, prego", rispose. "C'è stato un omicidio molto insolito la scorsa notte". Scorse un testo sul monitor del computer. "Intendi dire che il mio intervento non è stato formalmente richiesto?" Kay scorse le parole alla velocità della luce. "Non ancora. Ma è importante che tu veda quell'uomo immediatamente". "Avrebbe dovuto essere esaminato immediatamente, non appena è stato ricoverato. Qualsiasi prova materiale sarà ormai andata perduta, o quantomeno contaminata". Benton continuò a scorrere le informazioni sul video, rileggendolo e chiedendosi come parlargliene. Dal tono, era chiaro che Kay era all'oscuro; Benton sperava che non lo venisse a sapere da nessun altro e che Lucy gli lasciasse gestire la questione, come le aveva chiesto, nonostante non ci fosse riuscito molto bene finora. Jaime Berger si era comportato in modo molto professionale quando gli aveva telefonato pochi minuti prima, e Benton aveva dato per scontato che non fosse a conoscenza dei pettegolezzi comparsi su Internet. Non sapeva nemmeno perché glieli avesse tenuti nascosti: eppure non glieli aveva raccontati, anche se avrebbe dovuto dirle la verità molto tempo prima. Avrebbe dovuto spiegarle tutto quasi sei mesi prima. "Ha solo ferite superficiali", spiegò a Kay. "È in isolamento e si rifiuta di parlare e collaborare finché non arrivi tu."

Jaime non vuole che gli venga fatta pressione e ha deciso di aspettarti, dato che è ciò che ti ha chiesto..." 'Da quando in qua fai quello che vuole il prigioniero?'

"Pubbliche relazioni, motivi politici... E comunque, non è un detenuto, come tutti gli altri detenuti di questo reparto, se è per questo. È un "paziente"." Si rese conto che si trattava di banalità, ma si sentì agitato. Non era da lui, pensò. "Come ho detto, non è stato accusato di alcun reato. Non c'è nessun mandato, niente di niente. È una semplice ammissione, e non possiamo costringerlo a rimanere nemmeno per settantadue ore, perché non ha firmato il consenso. Al momento, non abbiamo motivo di trattenerlo. Forse dopo il suo intervento qualcosa cambierà, ma ora è libero di andarsene quando vuole." "E si aspetta che io trovi elementi che permettano alla polizia di incriminarlo formalmente per omicidio? Cosa intende con "non ha firmato il consenso"? Aspetta un attimo. Questo paziente è entrato in un reparto di detenzione di sua spontanea volontà a condizione di poter uscire quando voleva?" Ti spiegherò meglio quando ci vediamo. E no, non mi aspetto che tu trovi qualcosa.

Nessuno si aspetta niente, Kay. Ti chiedo solo di venire perché è una situazione molto complessa. E a Jaime Berger sta molto a cuore la questione." "Quando arriverò, però, questo tizio potrebbe già essere andato via." Benton percepì il commento inespresso di Kay: avrebbe voluto fargli notare che non si stava comportando come lo psicologo forense freddo e imperturbabile che conosceva da quasi vent'anni. Ma lei era al lavoro e non era sola.

Non gli avrebbe chiesto cosa diavolo gli prendesse. "Non se ne andrà prima del tuo arrivo", le disse. "Non capisco perché sia ​​lì." Kay non mollava. "Nemmeno noi l'abbiamo capito del tutto. In poche parole, quando gli agenti sono intervenuti sul posto, ha insistito per essere trasferito a Bellevue..." "Come si chiama?" "Oscar Bane. Ha detto che l'unica persona a cui avrebbe permesso di fare una valutazione psicologica ero io. Così mi hanno convocato e, come sai, sono partito subito per New York. I dottori lo spaventano. Soffre di attacchi di panico."

"Come mai ti conosce?" "Perché ti conosce." "Io?" "Ha consegnato i vestiti alla polizia, ma dice che se vogliono cercare prove fisiche sul suo corpo – e, ripeto, non c'è mandato – dovrete essere voi a esaminarlo. Speravamo che dopo un po' si calmasse e accettasse di farsi visitare da un medico legale di qui. Invece è irremovibile. Dice di essere terrorizzato dai dottori. Soffre di odinofobia e di disabiliofobia." "Cioè, ha paura del dolore e di spogliarsi davanti a qualcuno?"

"Soffre anche di calliginefobia. È intimidito dalle belle donne." "Ora capisco perché ha chiesto di me." "Certo, voleva essere uno scherzo. Lui ti trova bella e di certo non ha paura di te. Sono io quella che dovrebbe averne." Era la verità.

Benton non voleva che Kay lo raggiungesse o mettesse piede a New York.

"Ricapitolando, Jaime Berger vuole che prenda un aereo nel bel mezzo di una tormenta di neve per andare a trovare un paziente in un reparto di una prigione che non è stato accusato di alcun crimine..." "Se riesci a partire da Boston, il tempo è bello qui. Fa solo molto freddo." Benton guardò fuori dal finestrino: il cielo era grigio. "Lasciami finire di occuparmi del mio sergente riservista, che è stato vittima della guerra in Iraq ma se n'è accorto solo dopo essere tornato a casa. Ci vediamo a metà pomeriggio", rispose. "Buon viaggio. Ti voglio bene." Benton chiuse la comunicazione e ricominciò a scorrere il testo sul monitor, su e giù, leggendo e rileggendo; come se, a forza di guardarlo, quell'articolo anonimo potesse diventare meno offensivo, meno brutto, meno odioso. "Fa più male la spada che la lingua", diceva Kay.

Crítica.

Immagini originali: Patricia Cornwell Sito ufficiale.

Ho letto tutti i libri di Mo Hayder, ricordando in particolar modo "Birdman" e "Le Notti di Tokyo". "Hanging Hi...

551.-Mo-Hayder-Hanging Hill.jpg

Ho letto tutti i libri di Mo Hayder, ricordando in particolar modo "Birdman" e "Le Notti di Tokyo".

"Hanging Hill" è l'ottavo libro di Hayder, un romanzo autonomo che ho scelto basandomi sulle eccellenti recensioni dei lettori. Poi, quando ho letto la sovraccoperta, mi sono emozionato ancora di più: una madre "costretta a entrare in un mondo criminale di pornografia estrema e droghe illegali" (!) e il "segreto paralizzante... che, se rivelato, potrebbe distruggerla" (!!).

Senza dubbio, i romanzi polizieschi sono il mio genere preferito. Tuttavia, sono un po' esigente e tendo a preferire il lato oscuro del crimine. Il mio obiettivo nel leggere questo genere è esplorare cosa spinge le persone ad agire in un certo modo, nel bene o nel male. Credo fermamente che i migliori romanzi polizieschi dovrebbero esplorare la natura umana e il modo in cui le nostre azioni sono determinate da influenze sia esterne che interne.

Recensione

La storia ruota attorno al mondo di due sorelle molto diverse: Zoe e Sally. Sono separati da un po' di tempo e le loro vite hanno preso strade diverse. Zoe ha viaggiato per il mondo in motocicletta ed è entrata a far parte della polizia, dove è stata costretta a competere in un mondo dominato dagli uomini. Zoe è molto dura, ha un fidanzato con un collega poliziotto e si impegna a essere ancora più dura. Sally si sposò, ebbe una figlia, Millie, e visse come madre e casalinga della classe medio-alta finché suo marito non divorziò da lei. Ora ha un fidanzato di nome Steven, vive con la figlia in una baita, lavora come addetta alle pulizie per un'impresa di pulizie e la maggior parte dei suoi amici non le parla più.

L'eccezione principale è Isabelle, madre di due amiche di Millie, Sophie e Nial. Ultimamente Sally deve contare i centesimi, quindi quando uno dei suoi clienti delle pulizie, David Goldrab, le offre del lavoro extra, coglie al volo l'occasione. Goldrab è ricco, ma il denaro non cambia la sua vera natura: un criminale che ha fatto fortuna nel porno e in altri loschi affari. Tuttavia, i due mondi diversi delle sorelle crollano dopo l'omicidio di Lorne Wood, uno degli amici di Millie. Zoe accetta il caso e quando i sospetti ricadono su uno degli amici di Lorne, Millie e le sue amiche vanno nell'ufficio di Zoe per condividere la loro esperienza.

La sua visita porta Zoe a pensare che forse è giunto il momento di riconciliarsi con Sally e fare ammenda per il passato. Ma a quel punto anche Sally ha i suoi problemi, come restituire le 4.000 sterline che Millie le ha prestato a uno spacciatore poco raccomandabile e uno scontro con Goldrab che le cambierà

Opinione.

Sul retro della copertina di questo libro ci sono quattro descrizioni composte da una sola parola: "Terrificante", "Sbalorditivo", "Inquietante" e "Inquietante". Purtroppo, la cosa migliore che posso dire di questo romanzo è che è molto accessibile e facile da leggere. Ho iniziato a leggerlo aspettandomi di provare tutti gli aggettivi di cui sopra durante le ore che avrei impiegato a leggerlo, ma la verità è che ho trovato l'esperienza piuttosto noiosa.

Ci sono troppe sottotrame assurde con buchi grandi come il Grand Canyon, i personaggi sono semplicemente non credibili e, in definitiva, non mi è piaciuto. Tuttavia, ancora una volta, mi trovo in contrasto con il pensiero degli altri lettori, che in genere sembrano non essere d'accordo con la mia opinione. Se leggete le recensioni casuali dei lettori o andate su Goodreads o Amazon, vedrete che questo libro è piaciuto molto e nella maggior parte dei casi ha ricevuto 4 e 5 stelle. Forse un giorno gli darò un'altra possibilità con i due libri che ho, ma non ho intenzione di affrettarmi a tirarli fuori dallo scaffale tanto presto.

Immagine originale: Mo Hayder.

Random Posts

follow us in feedly Segnala Feed WebShake – spettacolo Paperblog : le migliori informazioni in diretta dai blog Aggregatore di blog FeedelissimoItalian Bloggers Blog ItalianiAggregatore My Ping in TotalPing.com