Kay Scarpetta e il suo team stanno indagando sulla morte di Johnny Swift , neurochirurgo di Broward, Florida, apparentemente suicidatosi: la...

Kay Scarpetta e il suo team stanno indagando sulla morte di Johnny Swift, neurochirurgo di Broward, Florida, apparentemente suicidatosi: la causa potrebbe essere la depressione creatasi dopo un'operazione alle mani che avrebbe compromesso la sua capacita' di operare.

Ma e' davvero cosi'? Vari indizi sembrano portare le indagini verso un'altra direzione, quella dell'omicidio.

In contemporanea Benton Wesley sta portando avanti una serie di test su criminali seriali. La "cavia" al momento e' Basil Jenrette, uno stupratore-torturatore-assassino.

Il progetto di Wesley si chiama "Predator", cioe' Prefrontal Determinants of Aggressive-Type Overt Responsibity e "studia il ruolo dei lobi prefrontali nell'aggressivita'".

Allo stesso tempo Wesley indaga anche sul cadavere di una donna rinvenuta con degli strani tatuaggi rossi a forma di mano in vari punti del corpo.

Gli stessi tatuaggi compaiono sul corpo di una delle amanti occasionali di Lucy, conosciuta in un bar.
Quale nesso accomuna tutti questi casi? E la violazione del sistema informatico dell'istituto creato da Lucy e' connesso a tutto questo?

Patricia Cornwell ha riportato in questa storia tutti i personaggi principali: oltre a Kay Scarpetta, ritroviamo il burbero Pete Marino ex-poliziotto, la strana Lucy Farinelli (genio informatico, omosessuale) e Benton Wesley, psicologo,  ex-agente FBI, resuscitato in "Calliphora".

Leggi anche: L’ultimo giurato è senza dubbio da annoverare tra i migliori lavori di John Grisham.

Trama.
E' domenica pomeriggio, e Kay Scarpetta è nel suo studio alla Forensic Academy di Hollywood, in Florida. Il cielo è coperto, foriero di tempesta. Di solito, a febbraio, il tempo non è così caldo e piovoso.

Echeggiano  colpi di arma da fuoco, qualcuno urla qualcosa che lei non capisce. Nei weekend spesso si tengono esercitazioni in cui gli agenti del reparto operazioni speciali corrono in tuta nera sparando a destra e a sinistra. Nessuno li sente, a parte Kay, che però  non ci bada e prosegue nella lettura. Sta esaminando il certificato di salute mentale rilasciato da un coroner della Louisiana a una donna che in seguito ha ucciso cinque persone e dichiara di non ricordare nulla.

Sarebbe un caso interessante per il progetto Predator, che sta per Prerfontal Determinants of Aggressive-Type Overt Responsivity e studia il ruolo dei lobi prefrontali nell'aggressività. Si sente il rombo di una moto che si avvicina.

Kay scrive un'e-mail a Benton Wesley, psicologo forense.

Ho un  soggetto che potrebbe interessarti, ma è una donna. Nonricordo se Predator è limitato ai soggetti di sesso maschile.

La moto è entrata nel parcheggio della National Forensic Academy e si ferma proprio sotto la finestra dello studio di Kay. Pete sta tornando all'attacco, pensa irritata Kay. Nel frattempo Benton le risponde.

Difficilmente La Louisiana ci concederebbe l'autorizzazione. Con la pena di morte scherzano. Però hanno un'ottima cucina.
Kay guarda fuori dalla finestra e vede Marino che spegne il motore e scende dalla moto guardandosi intorno con l'aria da macho, per vedere se qualcuno lo osserva. Kay chiude i docu­menti relativi al progetto predator in un cassetto della scrivania. Marino entra senza bussare e si accomoda su una sedia.

«Che cosa sai del caso Swift?» le chiede. Indossa un giubbotto di jeans con il logo della Harley-Davidson sulla schiena, senza maniche, che lascia scoperte le sue braccia muscolose e tatuate.

Marino è il capo del reparto investigazioni della National Fo­rensic Academy e lavora part-time anche per l'Istituto di medicina legale della contea di Broward. Ultimamente sembra la caricatura di un personaggio di Easy Rider. Posa sulla scrivania di Kay il ca­sco nero, malconcio e pieno di decalcomanie di fori di proiettile.

«Non ricordo, rinfrescami la memoria» risponde lei, e poi ag­giunge: «Dovresti usare il casco integrale. Questo è molto ele­gante, ma perfettamente inutile. Se hai un incidente, finisci drit­to fra i donatori di organi».

Marino lascia cadere una cartellina sul tavolo. «Johnny Swift. Medico di San Francisco con studio a Miami e casa con il fratel­lo a Hollywood, sul mare, vicino al Renaissance. Hai presente quei due condomini uguali vicino al John Lloyd State Park? Tre mesi fa, il giorno prima del Ringraziamento, il fratello lo trova lungo disteso sul divano, con un colpo di fucile al petto. Aveva appena subito un intervento al tunnel carpale che non era anda­to come sperava, per cui si è subito pensato a un suicidio.»

«Non lavoravo ancora per l'Istituto, in quel periodo» gli ricor­da Kay.

A quell'epoca Kay Scarpetta era già responsabile del reparto scienza e medicina forense della National Forensic Academy, ma era diventata consulente all'Istituto di medicina legale della contea di Broward solo in dicembre, quando il direttore, il dot-tor Bronson, aveva cominciato a diradare la sua attività, espri­mendo il desiderio di andarsene in pensione.

«Ricordo vagamente di averne sentito parlare» dice Kay. È a disagio, in presenza di Marino. Ultimamente non lo incontra vo­lentieri.

«L'autopsia l'ha fatta Bronson» precisa Marino, curiosando sul­la scrivania e guardando tutto fuorché lei.

«Hai partecipato alle indagini?»

"No, non ero in città, il caso è ancora aperto, perché il dipartimento di polizia di Hollywood teme che sia più complicato di quanto sembra a prima vista, e sospetta di Laureil»

"E chi è Laurei?»

"Il fratello del morto. Sono gemelli monozigoti. Non essendoci prove, le indagini sono state sospese, ma poi io ho ricevuto questa strana telefonata a casa. Venerdì, verso le tre di notte. Da un telefono pubblico di Boston, sembra.»

"Dal Massachusetts?»

"Credevo che il tuo numero non fosse sull'elenco.»

"Infatti.»

Marino  estrae dalla tasca posteriore dei jeans un pezzo di carta da pacchi e lo apre.

"Ti leggo che cosa mi ha detto, visto che me lo sono scritto parola per parola. Si è presentato come Hog.» "Hog? Nel senso di porco?»

Kay lo guarda, chiedendosi se la stia prendendo in giro. Negli ultimi tempi lo fa spesso.

"Mi ha detto: "Sono Hog. Hai mandato loro un castigo per derisione". Non so che cosa intendesse, con questo. E poi: "Non è i che dall'appartamento di Johnny Swift siano state trafugate delle prove, e se avete anche solo un po' di raziocinio vi con­verrebbe approfondire la morte di Christian Christian. Nulla è casuale. Chiedete a Kay Scarpetta, perché la mano di Dio distruggerà tutti.

Tutti, compresa quella lesbica di sua nipote".»


Kay non lascia trasparire quello che prova, quando replica:

"Ha detto proprio così? Sei sicuro?»

 "Ti sembra che sono uno che si inventa le cose?»

Christian Christian?»

Che ne so, non gli ho mica chiesto spiegazioni! Ha parlatosolo lui, sottovoce e con tono calmo, senza tradire emozioni. Poi ha messo giù.»

"Ha fatto il nome di Lucy o...»

"Te l'ho appena letto, quello che mi ha detto» la interrompe lui.

"Non hai altre nipoti, giusto? Quindi, evidentemente si riferiva a Lucy E non so se te ne sei accorta, ma Hog potrebbe essere l'acronimo di "Hand of God", la mano di Dio di cui ha parlato, per fartela breve ho contattato quelli della polizia di Hollywood, che mi hanno chiesto se io e te potevamo esaminare il caso Swift prima possibile. Sembra che ci sia qualche problema anche con le prove. 

Alcune suggerivano che il colpo fosse stato sparato da breve distanza, altre il contrario. Ma o l'u­no o l'altro, non ti sembra?»

«Se il colpo è uno soltanto, sì. A quanto pare non è facile ac­certarlo. Che cosa significa "Christian Christian"? Secondo te è una persona?»

«Ho provato a fare una ricerca al computer, ma non ho trova­to niente.»

«Perché me lo racconti solo adesso? Sono stata qui tutto il weekend.»

«Ho avuto da fare.»

«Ti arriva una telefonata come questa e aspetti tre giorni per dirmelo?» Kay cerca di non perdere le staffe.

«Proprio tu mi rimproveri di non parlare?»

«In che senso, scusa?» ribatte lei, perplessa.

«Dovresti stare più attenta. Non ti dico altro.»

«Parlare per enigmi non serve a niente, Marino.»

«Ah, quasi mi dimenticavo. Quelli della polizia di Hollywood vorrebbero il parere professionale di Benton» butta lì Marino, come se gli fosse venuto in mente solo in quel momento e la co­sa lo lasciasse indifferente. Ma, come al solito, non riesce a ma­scherare i propri sentimenti nei confronti di Benton Wesley.

«Glielo chiedano pure» replica Kay. «Non posso prendere im­pegni per lui.»

«Vogliono anche che valuti se la chiamata di Hog è attendibi­le. Non so se sia possibile, però, visto che non è stata registrata e che abbiamo solo quello che ho scritto io su un pezzo di carta.»

Marino si alza e incombe su di lei, facendola sentire più pic­cola del solito. Prende il suo casco perfettamente inutile e infor­ca gli occhiali da sole. Non l'ha guardata in faccia un attimo da quando è entrato, e adesso si copre anche gli occhi, impedendo­le di leggergli cosa c'è dietro.

«Me ne occupo subito» dice Kay accompagnandolo alla por­ta. «Se vuoi, ci vediamo dopo e ne parliamo.» « Okay.»

«Ti va di venire a casa mia?»

«Okay» fa lui. «A che ora?»

«Alle sette.»

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Nell'Archivio Segreto Vaticano sono conservati mille anni di documenti: la confessione di Galileo, l'ultima lettera di Maria Stuard...

Nell'Archivio Segreto Vaticano sono conservati mille anni di documenti: la confessione di Galileo, l'ultima lettera di Maria Stuarda, il trattato firmato tra la Chiesa e Napoleone Bonaparte a Tolentino, la stesura originale del terzo segreto di Fatima... Ma perché il pontefice Clemente XV trascorre lunghe ore nell'archivio per riemergerne poi angosciato e afflitto?


La risposta forse sta nella missione che il papa decide di assegnare a monsignor Colin Michener, suo segretario e amico di lunga data. Michener dovrà consegnare una missiva a padre Tibor, al quale Giovanni XXIII aveva affidato il compito di tradurre dal portoghese il terzo segreto di Fatima. La preoccupazione si trasforma in terrore quando l'anziano prete viene ucciso.


Fatima, 13 luglio 1917. La Signora, avvolta in un bagliore che sembra risplendere più del sole, appare a tre poveri pastorelli e affida loro il suo messaggio. La gente si affolla intorno ai tre ragazzini, ansiosa di conoscere le parole della Vergine.


Ma loro continuano soltanto a ripetere: "È un segreto... È un segreto..." Città del Vaticano, oggi. Clemente XV è vecchio e stanco. Sa bene di essere soltanto un papa di "transizione" ed è consapevole del fatto che, tra i cardinali, sono già in atto silenziose manovre per individuare il suo successore, manovre che si orientano soprattutto sul cardinale Alberto d'Andrea, il segretario di Stato, un uomo di enorme potere e influenza. 

Ma c'è un altro problema che lo opprime e che sembra indurlo a scendere sempre più spesso nella Riserva, la stanza dell'Archivio Segreto Vaticano alla quale solo il papa può accedere. Colin Michener, suo fidato segretario e amico, ha da tempo avvertito l'inquietudine del pontefice ed è dunque con una certa preoccupazione che accetta di portare a termine una missione riservata: deve recarsi subito in Romania e portare un messaggio ad Andrej Tibor, il prete che ha tradotto il testo del terzo segreto di Fatima e lo ha consegnato nelle mani di Giovanni XXIII.


Ma quello che Michener non sospetta è che d'Andrea è a conoscenza dei tormenti del papa e vuole avvantaggiarsene nella corsa al soglio pontificio: l'ambizioso cardinale convince Katerina Lew, la donna che ha vissuto un'intensa e ambigua storia d'amore con l'allora giovane Michener, a riallacciare i rapporti col segretario papale per poterlo sorvegliare.


Nel frattempo, Michener incontra padre Tibor, che gli consegna una lettera per Clemente XV e con poche parole enigmatiche getta una luce sinistra sul 'vero' significato del terzo segreto, su qualcosa di 'diverso' dall'interpretazione resa pubblica da Giovanni Paolo II... Intrappolato in una rete d'inganni, di tradimenti e di delitti, Michener si rende subito conto che quel mistero può decidere il futuro della Chiesa e inizia così una ricerca che lo porterà dagli archivi vaticani a Medjugorje, in Bosnia, fino alla città natale di Clemente, in Germania.


Ma fino a che punto può spingersi un uomo di chiesa per compiere la volontà di Dio?

Dalla moltitudine si levarono le grida di una donna, che  chiamava Lucia e i suoi cugini impostori, giurando che Dio si sarebbe vendicato del loro sacrilegio.

Manuel Marto, zio di Lucia e padre di Giacinta e Francesco, era in piedi dietro di lo­ro e Lucia lo udì mentre intimava alla donna di tacere. Manuel Marto godeva di un grande rispetto in tutta la vallata: era un uomo che aveva visto il mondo, ben oltre la Serra da Aire che circonda la regione.

Quando guardava quei dolci occhi marro­ni e vedeva i suoi modi mansueti, Lucia si sentiva confortata. Era un bene che lui fosse li, accanto a lei, in mezzo a tutti que­gli sconosciuti.

La fanciulla si sforzò di non far caso a nessuna delle parole che le venivano urlate, concentrò i propri sensi sul profumo di menta, sull'aroma di pino e sulla pungente fragranza di ro­smarino selvatico. Tutti i pensieri, e ora anche lo sguardo, era­no rivolti alla Signora che fluttuava dinanzi a lei.

Solo lei, Giacinta e Francesco potevano vedere la Signora, ma solo lei e Giacinta erano in grado di udirne le parole. Che cosa strana, pensava Lucia, che Francesco fosse escluso.

Durante la prima visita la Signora aveva detto molto chiara mente che Francesco sarebbe andato in cielo solo dopo aver recitato molti rosari.

A partire da quel momento, erano stati travolti da un mare incessante di domande, divenendo oggetto della derisione da parte dei non credenti.

La madre di Lucia l'aveva sino portata dal parroco, per costringerla a confessare tutta una bugia.

Dopo aver ascoltato le sue parole, il prete aveva sentenziato che non era possibile che Nostra Signora fosse scesa dal cielo solo per dire che bisogna recitare il rosario tutti i giorni.

Soltanto quando rimaneva sola, Lucia trovava conforto; allora si abbandonava liberamente alle lacriime versate per se stessa e per il mondo.

Stava calando l'oscurità, e gli ombrelli che la folla aveva usato per ripararsi dal sole cominciavano a chiudersi. Lucia si alzò in piedi e gridó: "Toglietevi i cappelli! Vedo la Nostra Signora"



La vera storia:


Il terzo segreto di Fatima consiste, secondo la Chiesa cattolica, in un messaggio segreto che la Vergine Maria avrebbe consegnato ai tre pastorelli a cui sarebbe apparsa, a Fatima (in Portogallo), a partire dal 13 maggio 1917. La trascrizione delle prime due parti del segreto fu nella terza memoria di Suor Lucia, il 31 agosto 1941: gli altri due pastorinhos, Giacinta e Francisco erano morti infatti subito dopo la prima guerra mondiale. Nella successiva stesura, l'8 dicembre dello stesso anno, Suor Lucia vi aggiunse qualche annotazione. La terza parte fu scritta su ordine del Vescovo di Leiria il 3 gennaio 1944.


Fino al 2000, anno in cui la Chiesa cattolica lo rese pubblico per volontà di papa Giovanni Paolo II, solo il cardinal Joseph Ratzinger aveva mostrato di conoscere il segreto oltre al Papa e Suor Lucia, dichiarando nel 1996 ad una radio portoghese che non c'era nulla di preoccupante nel segreto, e che rimaneva tale per evitare di confondere la profezia religiosa con il sensazionalismo.


Giovanni Paolo II aveva una speciale devozione nei confronti della Madonna di Fatima. Egli in particolare riteneva che la Madonna stessa fosse intervenuta per fermare il proiettile durante l'attentato di cui era stato vittima, nel 1981, impedendo che raggiungesse direttamente il cuore, uccidendolo.


Il terzo segreto è stato perciò interpretato, alla luce di questi eventi, come riguardante principalmente la persecuzione dei cristiani fino al tentativo di uccisione di un «...vescovo vestito di bianco» che i veggenti di Fatima ebbero «...il presentimento che fosse il Santo Padre».


Va però precisato che il testo del messaggio è molto ambiguo e povero di riferimenti concreti a fatti storici o biografici, tali da renderne impossibile una attribuzione certa e indubitabile, tanto che nel documento vaticano la congregazione per la dottrina della fede stessa fornisce solamente "un tentativo di interpretazione del «segreto» di Fatima".




Gli altri romanzi do Steve Berry


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A Washington è sabato pomeriggio quando la trentottenne Susan Fletcher, una delle più brillanti menti matematiche degli Stati Uni­ti - res...

A Washington è sabato pomeriggio quando la trentottenne Susan Fletcher, una delle più brillanti menti matematiche degli Stati Uni­ti - responsabile della divisione di crittologia dell'NSA (National Security Agency) -, viene convocata con urgenza nell'ufficio del coman­dante Strathmore. 

Qualcuno ha messo a punto un programma capace di "ingannare" il più sofisticato strumento informatico di spionag­gio al mondo, un supercomputer che, grazie ai --noi tre milioni di processori che lavorano in parallelo, può decodificare qualunque testo ci­frato a una velocità strabiliante. Pochissimi sanno dell'esistenza di questa mac­china, ideata per contrastare le nuove minacce alla sicurezza nell'era eli Internet e in grado di controllare la posta elettronica di chiunque.

La National Security Agency , nata cinquant'anni prima con l'in­tento eli proteggere le comunicazione riservate del governo americano - e di intercettare quelle destinate, al di fuori del controllo pubblico.

Susan non si stupisce quando viene a sapere che "Fortezza Digitale" - così è stato battez­zato il programma - è frutto delle ricerche di un genio informatico: il giapponese Ensei Tankado, handicappato dalla nascita per i per­duranti effetti del disastro atomico eli Hiroshima che 
ha sbattuto la porta in faccia ai suoi capi quando si è accorto che il supercomputer rischiava eli trasformarsi in un nuovo Grande Fratello.

I suoi intenti sono nobili, ma la sua decisione eli boicottare l'operato dell'xsA, mettendo il programma in rete e permettendo a chiunque di scaricarlo, rischia di creare l'anarchia e di assicurare la più com­pleta libertà d'azione a spie, criminali, terrori­sti, trafficanti di droga e riciclatori di denaro.
In un crescendo eli tensione, Susan si trova a combattere per difendere la nazione e gli scopi dell'Agenzia nella quale crede. Ma dovrà destreggiarsi fra menzogne e tradimenti, mettendo a repentaglio la propria vita.

In Crypto Dan Brown torna a affondare lo sguardo in quella zona grigia in cui bene e

male si confondono in maniera inestricabile, per consegnarci un tecno-thriller assolutamen­te realistico che mette a nudo il conflitto, oggi più problematico che mai, tra libertà personali e salvaguardia della sicurezza internazionale.
Prima di diventare uno dei più acclamati au­tori di thriller, Dan Brovvn è stato insegnante di inglese all'università e storico dell'arte. Collabora con diverse riviste, fra cui il "The  Yorker".

I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo, lì codice An Vinci è uno dei romanzi più letti di tutti i tempi.

Dan Brown vive e lavora nel New England.


Erano sulle Smoky Mountains, nel loro bed and breakfast pre­ferito. David le sorrideva. "Dimmi, luce dei miei occhi, mi vuoi sposare?"


Dal letto a baldacchino, lei sollevò lo sguardo e capì che quel­lo era l'uomo giusto. Per sempre. Mentre fissava quegli occhi verde scuro, cominciò a squillare qualcosa in lontananza, un campanello assordante che lo allontanò da lei. Tese le braccia, na strinse solo il vuoto.
Fu il suono del telefono a svegliare completamente Susan Hetcher dal suo sogno. Trattenendo il respiro, sedette sul letto  tastò alla cieca in cerca del ricevitore.

«Pronto?»

«Susan, sono David. Ti ho svegliata?»


Lei sorrise, rotolandosi nel letto.

«Stavo proprio sognando te. Vieni qui a coccolarmi.»

Risata. «È ancora buio, fuori.»

«Mmm.» Un gemito sensuale. «A maggior ragione, vieni qui a coccolarmi. Possiamo dormire un po' prima di partire per il Nord.»

David sospirò, frustrato. «Ti chiamo proprio per questo. Per M nostro viaggio. Bisogna rinviarlo.»
«Stasera doveva essere una serata davvero speciale, per fe­steggiare i nostri primi sei mesi. Ricordi che siamo fidanzati, vero?»

«Susan...» David sospirò. «Non posso entrare nei dettagli, adesso. C'è una macchina che mi sta aspettando. Ti chiamo dall'aereo e ti racconto tutto.»

«Aereo? Ma cosa succede? Perché mai l'università...»

«Non è per l'università, lì spiego più tardi, al telefono. Ora devo proprio andare, mi stanno facendo fretta. Prometto di chiamarti.»

«David!» gridò lei. «Cosa...?»


Troppo tardi. Aveva riagganciato.


Susan Fletcher rimase sveglia per ore ad aspettare la sua chiamata, ma il telefono non squillò.


Più tardi, quel pomeriggio, Susan sedeva depressa nella vasca da bagno. Si immerse nell'acqua insaponata cercando di di­menticare Stone Manor e le Smoky Mountains. "Dove può es­sere? Perché non mi ha chiamata?"

L'acqua che le lambiva il corpo passò gradualmente da cal­da a tiepida, poi diventò fredda. Susan stava per uscire quan­do il cordless diede segni di vita. Si alzò di scatto, spruzzando acqua sul pavimento mentre afferrava il ricevitore abbando­nato sul lavandino.
 
«David?»

«Sono Strathmore» rispose una voce.

Susan si accasciò. «Ah.» Non riuscì a nascondere la propria delusione. «Buongiorno, comandante.»

«Sperava in uno più giovane?» ridacchiò l'interlocutore.

«No, signore» rispose Susan, imbarazzata. «Non è come...»

«Certo che lo è.» Si mise a ridere. «David Becker è una per­sona per bene. Non se lo lasci sfuggire.»

«Grazie, signore.»

La voce del comandante si fece d'improvviso seria. «Susan, la chiamo perché ho bisogno di lei qui, immediatamente.»

Lei cercò di mettere a fuoco. «È sabato, signore. Di solito noi non...»

«Io so» rispose lui con calma «ma si tratta di un'emergenza.

Susan si fece attenta. "Emergenza?" Non aveva mai sentito quella parola uscire dalla bocca del comandante Strathmore. "Un'emergenza? In Crypto?" Era disorientata. «Sì... signore.» Una pausa. «Arrivo al più presto.»


«Prima ancora.» Strathmore interruppe la comunicazione.


Susan Fletcher si avvolse in un asciugamano e sgocciolò sui vestiti ordinatamente ripiegati che aveva preparato la sera precedente: calzoncini sportivi, maglione per le fresche serate in montagna e la lingerie comprata per l'occasione. Mesta­mente, aprì l'armadio, tirò fuori una camicetta pulita e una gonna. "Un'emergenza? In Crypto?"


Mentre scendeva le scale, si chiese quale altro inconvenien-te avesse in serbo la giornata.


Presto l'avrebbe scoperto.

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Steve Berry (Stati Uniti, 1955), avvocato e scrittore statunitense. Steve Berry è da più di vent’anni uno stimato avvocato nella Camden C...

Steve Berry (Stati Uniti, 1955), avvocato e scrittore statunitense.

Steve Berry è da più di vent’anni uno stimato avvocato nella Camden County. Spinto da due grandi passioni, la Storia e la narrativa, agli inizi degli anni ’90 comincia a dedicare gran parte del suo tempo e delle sue conoscenze alla stesura di romanzi e racconti.

Dopo aver venduto i diritti del "Terzo segreto" (Nord, 2005) e della "Profezia dei Romanov" (Nord, 2007) in tutto il mondo, Berry si è confermato un autore di bestseller internazionali grazie al clamoroso successo di "L’ultima cospirazione" (Nord, 2006), "Le ceneri di Alessandria" (Nord, 2007) e, appunto, "L’ombra del Leone", che raccontano le avventure di Cotton Malone, un ex agente operativo del dipartimento di Giustizia americano che si è trasferito a Copenhagen per gestire una libreria antiquaria.

Laureato alla Walter F. George School of Law (Mercer University), esercita la professione di avvocato per venticinque anni, prima di dedicarsi alla letteratura thriller.

Vive attualmente a Camden County, in Georgia.  


Bibliografia
Serie Cotton Malone.



2006 - L'ultima cospirazione (The Templar Legacy).
Al centro del romanzo si muovono i due protagonisti Cotton Malone, ex agente operativo del Dipartimento di Giustizia americano trasferitosi a Copenaghen per ricostruirsi un’esistenza più tranquilla, e Stephanie.
Nelle che giunge invece in Danimarca per una missione che non ha nulla a che vedere con la sicurezza nazionale. Perchè, dietro innumerevoli leggende e tracce elusive, si cela un segreto che può cambiare il corso della Storia...

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2007 - Le ceneri di Alessandria (The Alexandria Link).
Una tranquilla libreria antiquaria a Copenhagen è il rifugio scelto da Cotton Malone, un ex agente del dipartimento di Giustizia americano, dopo un'esistenza densa di pericoli e sempre ai limiti della legalità. Ma le ombre del passato tornano a incombere su di lui quando la sua ex moglie irrompe nella libreria e gli annuncia che il loro figlio è stato rapito. E la conferma arriva pochi minuti dopo sotto forma di un'e-mail: "Hai qualcosa che voglio. 


2007 - L'ombra del leone (The Venetian Betrayal). Si trova in una sala del Museo di cultura Greco-Romana di Copenhagen: ecco tutto ciò che sa Cotton Malone quando riprende conoscenza. Ma come è arrivato lì? E perché è svenuto? Cotton non ha quasi il tempo di porsi queste domande che l'edificio viene avvolto dalle fiamme e, come dal nulla, appare Cassiopea Vitt, la donna che, in passato, lo ha aiutato a trovare il tesoro dei Templari e la Biblioteca di Alessandria. 


2008 - La tomba di ghiaccio (The Charlemagne Pursuit).
Cotton Malone è sempre stato convinto che suo padre, il comandante Forrest Malone, fosse morto in un incidente avvenuto nel 1971 a bordo del Blazek, un sottomarino nucleare di pattuglia nel Nord Atlantico. Ma quando Stephanie Nelle, il suo ex capo al dipartimento di Giustizia, gli procura il riservatissimo dossier del Pentagono, la verità che emerge è sconcertante: il Blazek era impegnato in una missione segreta sotto i ghiacci antartici e la fine dell'equipaggio è tuttora avvolta nel mistero. 



2009 - Il Tesoro dell'Imperatore (The Paris Vendetta).
La ricerca di un tesoro leggendario e i piani di una misteriosa società segreta nell'avventura più coinvolgente di Cotton Malone. È solo un incubo, ma sta diventando un’ossessione: Cotton Malone continua a rivivere in sogno l’attentato di Città di Messico in cui è rimasto ucciso Cai Thorvaldsen, un giovane e brillante diplomatico danese. 
Un attentato che lui non è riuscito a sventare e che gli ha cambiato la vita: dopo le dimissioni da agente operativo del dipartimento di Giustizia americano, Cotton si è infatti trasferito a Copenhagen.


2010 - L'esercito fantasma.
A essere in pericolo, questa volta, è Cassiopea Vitt, amica e collega di Cotton Malone: mentre è impegnata nella ricerca del figlio di uno scienziato russo trasferitosi in Cina, Cassiopea fa un’importante e misteriosa scoperta archeologica all’interno della tomba dell’imperatore cinese Qin Shi Huang, difesa dal noto Esercito di terracotta.
Qualcuno, però, interessato ad appropriarsi del misterioso ritrovamento, la rapisce nel tentativo di giungere in suo possesso e Cotton Malone finisce per trovarsi, suo malgrado, implicato in questa spinosa faccenda.

 


Altri romanzi
 
2004 - La profezia dei Romanov (The Romanov Prophecy).
Ekaterinburg, 16 luglio 1918. Sono trascorsi alcuni mesi da quando i bolscevichi hanno preso il potere. È notte e l'Armata Bianca sta avanzando verso la città in cui Nicola II e la sua famiglia sono tenuti prigionieri dai rivoluzionari. Lo zar confida ancora nella salvezza. Invece i Romanov vengono freddamente giustiziati. Mosca, oggi. Il popolo russo ha deciso: dopo la caduta del comunismo e una serie di governi deboli, la monarchia sarà ristabilita e una commissione sceglierà il nuovo zar tra i lontani discendenti di Nicola II. 

2005 - Il terzo segreto (The Third Secret).
Nell'Archivio Segreto Vaticano sono conservati mille anni di documenti: la confessione di Galileo, l'ultima lettera di Maria Stuarda, il trattato firmato tra la Chiesa e Napoleone Bonaparte a Tolentino, la stesura originale del terzo segreto di Fatima.
Ma perché il pontefice Clemente XV trascorre lunghe ore nell'archivio per riemergerne poi angosciato e afflitto? 
La risposta forse sta nella missione che il papa decide di assegnare a monsignor Colin Michener, suo segretario e amico di lunga data.

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