Quella strada chiamata paradiso (588, Rue Paradis) è un film del 1992 diretto da Henri Verneuil. È il seguito di Mayrig (1991): i due film...

Quella strada chiamata paradiso (588, Rue Paradis) è un film del 1992 diretto da Henri Verneuil. È il seguito di Mayrig (1991): i due film, nonostante l'importanza storica del tema trattato, hanno avuto scarsa diffusione in Italia, come ha denunciato la scrittrice Antonia Arslan

Il titolo fa riferimento a Rue Paradis, strada di Marsiglia in cui sono domiciliati i protagonisti della vicenda.

Racconta la storia di una famiglia armena rifugiatasi in Francia (precisamente a Marsiglia) per sfuggire al genocidio. Si può considerare un film autobiografico del regista.

quella-strada-chiamata-paradiso

Trama

La famiglia del protagonista (Azad Zakarian), ricchi armatori dell'Armenia, riesce a scampare al genocidio rifugiandosi a Marsiglia. Come ogni rifugiato non ha più nulla, fatta eccezione per i forti legami affettivi dei suoi componenti, la propria dignità e la propria identità culturale. Il primo domicilio sarà in una camera malsana di un condominio sito al civico 109 di Rue Paradis. Si riparte da zero in condizioni di estrema miseria e discriminazione, ma consapevoli delle uniche ricchezze rimaste: la famiglia e le proprie radici. "Il male peggiore dell'esiliato è la nostalgia di ciò che è perduto. Guai a cedere ai rimpianti che gli fanno stringere il cuore, che gli fanno ricordare cos'era una volta a paragone di adesso. Purtroppo per noi la nostalgia è un lusso. Noi possiamo solo continuare a vivere." Con queste parole il padre del protagonista chiede ad un suo connazionale di portarlo con sé presso lo zuccherificio dove lavorava, con la speranza di ottenere un impego come operaio. Ogni risorsa viene investita nella cura del protagonista, in età scolare, garantendogli un'educazione pari a quella della ricca borghesia francese. Col tempo, riescono a rilevare il piccolo negozio di camicie per il quale la madre e le due zie del protagonista lavoravano, sito al 168 di Rue Paradis.

Azad affronta, fin da piccolo, le difficoltà di un'integrazione sociale e culturale in un contesto avulso dal proprio, senza rendere partecipe la propria famiglia delle discriminazioni sistematiche che subisce dai suoi coetanei e dai suoi precettori.

Dopo essersi laureato in ingegneria, il giovane si appassiona al teatro.Diventa un importante regista e giungono fama, affermazione sociale e ricchezza.

Sposa una donna che, vergognandosi delle origini del marito, lo induce a cambiare il proprio nome e cognome con uno francese. Nel sistematico tentativo di cancellare il suo passato, tenta di allontanarlo dalla sua stessa famiglia.

Nonostante una vita apparentemente invidiabile, Pier, già Azad, si sente sempre più avulso dal contesto in cui vive e questo stato di alienazione finisce per condizionare le dinamiche relazionali con la moglie e la famiglia di origine. A seguito di un'intervista concessa dagli anziani genitori ad una rivista francese, ritenuta inopportuna dalla moglie, scaturisce una mortificante invettiva telefonica contro il padre. "Mio padre mi ascoltò senza dire una parola. Sotto lo sguardo impietoso di Carole dissi cose che oltrepassavano di gran lunga quello che pensavo. Avevo dimenticato la vecchia massima che lui mi ripeteva spesso:"Parla sempre come se non ci fosse un domani per pentirti di quello che hai detto il giorno prima"." ll padre si fa dignitosamente da parte e muore senza che il figlio possa comunicargli le sue scuse. Il rimorso lo induce a riconsiderare il suo percorso identitario.

L'ennesimo tentativo della moglie di mortificare pubblicamente la madre è l'occasione per il protagonista di confessarle di non riconoscersi più nell'immagine costruitagli. Ne consegue che i coniugi si separano.

Riconciliatosi con se stesso e con le proprie origini, torna a prendersi cura della madre regalandole un domicilio al civico 588 di Rue Paradis, in una residenza lussuosa che da bambino la madre gli aveva indicato essere simile a quella in Armenia. Nel partire per una tournée, la madre gli raccomanda di portare con se un pullover per proteggersi dal freddo e questo gesto lo riporta indietro nel tempo quando regolarmente la madre gli nascondeva un maglioncino nella valigia per proteggerlo da "un freddo immaginario". Consapevole del fatto che il tempo dell'addio alla madre si avvicina pensa al freddo che proverà "

Interpreti e personaggi

    Claudia Cardinale: Mayrig
     Omar Sharif: Hagop
     Richard Berry: Azad Zakarian / Pierre Zakar
     Diane Bellego: Carole
     Zabou Breitman: Astrig Setian
     Nathalie Roussel: Gayane
     Jacques Villeret: Alexandre
     Sylvie Joly: : Georgette Sylva
     Daniele Lebrun: madre di Alexandre
     Maurice Chevit: Nazareth
     Jacky Nercessian: Apkar
     Isabelle Sadoyan: Anna
     Cédric Doucet: Azad a 7 anni
     Tom Ponsin: Azad a 12 anni
     Stéphane Servais: Azad a 20 anni

fonte: wikipedia

Una doppia verità (The Whole Truth) è un film del 2016 diretto da Courtney Hunt con protagonisti Keanu Reeves e Renée Zellweger. Inizialment...

Una doppia verità (The Whole Truth) è un film del 2016 diretto da Courtney Hunt con protagonisti Keanu Reeves e Renée Zellweger.

Inizialmente il protagonista avrebbe dovuto essere Daniel Craig, che ha abbandonato il progetto pochi giorni prima dell'inizio delle riprese, nell'aprile 2014, senza dare motivazioni. Craig venne poi sostituito da Keanu Reeves nel giugno seguente.

una-doppia-verità-locandina

Trama.
L'avvocato difensore Richard Ramsay lavora su un duro caso per difendere il diciassettenne Mike Lassiter, sospettato di aver ucciso il suo ricco padre. Ramsay chiede l'aiuto di una giovane avvocatessa, Janelle Brady, la quale è determinata a scoprire la verità su quello che è accaduto quel giorno.

Comincia come il racconto di un'avventura hardboiled, il film di Courtney Hunt, con la voce narrante di Ramsay a farne in partenza un antieroe, un solitario, tutto intuito e scarsa disciplina, ma si risolve, alla fine, quasi nel suo contrario.

E, sia detto subito, il finale in un certo senso delude, sonoramente, implacabilmente. Però, per il resto del tempo, il film aggancia, pur nella semplicità della costruzione, che usa l'aula di tribunale e quel che viene detto al suo interno come trampolino per il lancio dei flashback: le vere tessere del puzzle che va componendosi. Aggancia perché, facendosi bastare poche occasioni e pochissimi personaggi (un barbecue, una notte di sesso, il giorno stesso dell'omicidio), porta in vita un mondo. È il mondo della borghesia agiata di una piccola comunità della calda, sudaticcia Lousiana, dove tutti si conoscono e rivestono un ruolo l'uno per l'altro e per la società, ed è proprio nel tradimento di quel ruolo e nei segreti alla luce del sole che si allunga l'ombra del delitto.

Ramsay ha una strategia precisa: prendere l'avversario, ovvero la giuria popolare, per sfinimento. Far crescere in essa, grazie all'accumulo di una serie di colpi assestati sempre nella stessa direzione (contro l'imputato), il desiderio di un ribaltamento dell'ultimo minuto, di un colpo di scena, di una narrazione meno scontata e lineare di quella di un parricidio che nessuno mette in fondo in discussione. E non c'è dubbio che la regista voglia fare altrettanto, tirare la corda, metterci al posto della giuria. Il gioco le riesce però solo fin dove si tratta di stimolare nel pubblico il desiderio; le manca invece, in seguito, il coraggio di andare a fondo e così fa parlare Mike troppo presto, troppo poco, per correre verso un finale che è la parte meno interessante del tutto.

Interpreti e personaggi
Keanu Reeves: Richard Ramsay
Renée Zellweger: Loretta Lassiter
Gabriel Basso: Mike Lassiter
Gugu Mbatha-Raw: Janelle Brady
Jim Klock: James LeBlanc
Jim Belushi: Boone Lassiter
Sean Bridgers: Arthur Westin
Doppiatori italiani
Luca Ward: Richard Ramsay
Chiara Colizzi: Loretta Lassiter
Manuel Meli: Mike Lassiter
Domitilla D'Amico: Janelle Brady
Gianfranco Miranda: James LeBlanc

La lapidazione di Soraya M. è un film del 2008 diretto da Cyrus Nowrasteh. Il film è basato sul romanzo dello scrittore franco-iraniano Fre...

La lapidazione di Soraya M. è un film del 2008 diretto da Cyrus Nowrasteh.

Il film è basato sul romanzo dello scrittore franco-iraniano Freidoune Sahebjam La donna lapidata, basato a sua volta su fatti realmente accaduti. Tra gli interpreti del film figurano le attrici iraniane Shohreh Aghdashloo e Mozhan Marnò e l'attore statunitense James Caviezel.

Il film è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival il 7 settembre 2008, successivamente è stato presentato al Los Angeles Film Festival dove ha vinto il premio Audience Award for Best Narrative Feature. Il film ha ottenuto tre candidature ai Satellite Awards 2009.

The-stoning-Soraya-M-Can-Jeroni-Ibiza

Il film è stato presentato in anteprima italiana l'8 marzo 2011 dall'associazione culturale CINEMAZERO di Pordenone in occasione della festa della donna e della nuova edizione del Festival “Le Voci dell'Inchiesta”.

Trama
In uno sperduto villaggio iraniano, uno scrittore francese viene avvicinato da una donna di nome Zahra, desiderosa di raccontargli l'atroce morte della nipote Soraya, avvenuta in circostanze cruente il giorno prima. Quando lo scrittore accende il suo registratore, Zahra racconta dall'inizio la storia di Soraya, in una terra dove la disumanità della shari'a non permette alle donne di aver diritti. Come segno di speranza e con la voglia di sconfiggere le ingiustizie, la donna affida la sua storia impressa nell'audiocassetta allo scrittore, che dovrà riuscire a lasciare il paese in modo che il mondo venga informato di quanto sta succedendo.

Interpreti e personaggi
Shohreh Aghdashloo: Zahra
Mozhan Marnò: Soraya M.
James Caviezel: Freidoune

Turtles Can Fly è un film del 2004 diretto da Bahman Ghobadi. Una parte molto importante di un film è il messaggio che deve dare al pubblico...

Turtles Can Fly è un film del 2004 diretto da Bahman Ghobadi.

Una parte molto importante di un film è il messaggio che deve dare al pubblico. Un modo per attirare l’attenzione del pubblico è scegliere un titolo in sintonia col messaggio del film. In questo caso ho scelto il titolo Anche le tartarughe volano come metafora fra la durezza del guscio della tartaruga e la durezza della vita dei bambini rifugiati nel nord dell’Iraq, i bambini rifugiati del Kurdistan. Ho voluto mostrare, simbolicamente, la durezza della vita dei bambini semplicemente mediante il guscio di una tartaruga.

Turtles-Can-Fly-rigga

Trama
Un piccolo villaggio e il campo profughi curdi sorto intorno ad esso, costruiti sul confine turco-iracheno, attendono con ansia l'imminente invasione americana dell'Iraq, sperando che abbattano il regime di Saddam Hussein, ma con il timore che la sua caduta porti violenze e caos su tutti. Satellite è un orfano di tredici anni che vive nel villaggio. Il ragazzino è soprannominato così per via per la sua ossessione per la tecnologia e la forte convinzione dell'utilità di installare antenne satellitari per ascoltare le trasmissioni sulla guerra che verrà. Satellite inoltre mostra un enorme interesse per gli Stati Uniti (esprimendosi con parole o frasi di inglese gratuito nel suo discorso, per esempio) ed è alla guida di quasi tutti i bambini del villaggio, organizzandoli in gruppi di lavoro che si guadagnano da vivere disarmando e vendendo mine a trafficanti d'armi o sminatori delle Nazioni Unite in cambio di denaro o armi. Anche se la maggior parte di questi ragazzi è orfana o menomata a causa degli incidenti durante la raccolta delle mine, riescono in qualche maniera a passare le giornate in maniera spensierata.

Mentre Satellite sta montando un'antenna, al campo arrivano tre nuovi arrivati. Conosce Agrin, una ragazzina orfana, e il suo piccolo fratello cieco Riga. Il ragazzo si innamora subito dell'orfana, e cerca di aiutarla in ogni maniera quando è possibile. Tuttavia Agrin è una ragazza perennemente triste e persa nei suoi pensieri, incapace di sfuggire ai demoni del passato. A Viaggiare con lei è il disabile, ma molto premuroso fratello Hengov, che sembra avere il dono della chiaroveggenza, anche se ha una cattiva reputazione per questo. Più in là viene rivelato che Agrin ha dato alla luce Riga dopo essere stata violentata da un gruppo di soldati che hanno attaccato il suo villaggio, mentre le braccia di Hengov erano state distrutte mentre i soldati tentavano di annegare entrambi i bambini. Agrin non è in grado di accettare Riga come qualcosa di diverso da una macchia, un continuo ricordo del suo passato brutale.

Agrin tenta più volte di abbandonare il bambino. In uno di questi tentativi porta il piccolo al centro di un campo minato e lo lascia lì. Satellite, avvertito da tutti i bambini del campo che Riga è in pericolo, tenta di salvarlo, ma nel tentativo esplode su una mina che lo ferisce in maniera grave. Riga riesce a sopravvivere, ma alla fine Agrin riesce a farla finita: lo lega ad una corda e lo butta sul fondo di un lago, buttandosi a sua volta da un burrone subito dopo. Quando il suo fratello ha la visione del piccolo che annega, corre disperato per tentare di salvarlo, ma è troppo tardi. Hengov alla fine trova il corpo di Riga sul fondo del lago, ma non riesce a tagliare la corda a causa della sua disabilità. A Hengov non rimane che piangere la sorella sul ciglio dal quale si è gettata. Nel frattempo, Satellite, disabile a causa dell'esplosione, osserva apatico una colonna di soldati americani che passa attraverso il campo, avendo perso ogni interesse nell'America e negli americani.

Interpreti e personaggi
Soran Ebrahim : Satellite
Avaz Latif : Agrin
Saddam Hossein Feysal : Pashow
Hiresh Feysal Rahman : Hengov
Abdol Rahman Karim : Riga
Ajil Zibari : Shirkooh


Premi
Concha de Oro al Festival di San Sebastián

Split è un film del 2017 diretto da M. Night Shyamalan . Shyamalan ha sviluppato la sua sceneggiatura su un soggetto liberamente ispirato ...

Split è un film del 2017 diretto da M. Night Shyamalan.

Shyamalan ha sviluppato la sua sceneggiatura su un soggetto liberamente ispirato alla figura di Billy Milligan, un criminale statunitense affetto da disturbo dissociativo dell'identità.

James McAvoy interpreta il pericoloso psicopatico, mentre le altre interpreti principali sono Anya Taylor-Joy, Jessica Sula, Haley Lu Richardson e Betty Buckley.

split-locandina
Trama
Filadelfia, tre adolescenti, le popolari Claire e Marcia e la problematica Casey, vengono rapite e tenute prigioniere dall'enigmatico "Dennis". Questi è in realtà una delle molteplici personalità di Kevin Crumb, persona con gravi disturbi mentali insorti presumibilmente a causa di una infanzia molto problematica.

Negli anni, la psichiatra Karen Fletcher, che ha diagnosticato a Kevin una grave forma di disturbo dissociativo dell'identità, è riuscita ad instaurare un rapporto di fiducia con Kevin nonché ad affidare alla personalità più equilibrata, quella di "Barry" S., la capacità di far entrare "nella luce" – cioè avere il controllo del corpo – le altre personalità e di relegare lontano "dalla luce" le personalità del violento ossessivo compulsivo "Dennis" e della maniaca "Patricia "colpevoli di terrorizzare le altre personalità raccontando della Bestia. Purtroppo però un recente incidente sul lavoro – due ragazze hanno costretto Kevin a toccare loro il seno per scommessa – ha risvegliato le personalità iperprotettive di Dennis e Patricia. La dottoressa ha identificato ben 23 personalità distinte, ognuna con caratteristiche diverse, persino fisiche, al punto che, ad esempio, addirittura una di esse ha il diabete.

Mentre Claire e Marcia vogliono attaccare Dennis e scappare, Casey, che fin da piccola è stata abituata dal padre a cacciare, vuole prima valutare con chi ha a che fare. In breve si accorgono che l’uomo ha più personalità e, quando si mostra con quella di un bambino di 9 anni, Hedwig, lei cerca di convincerlo a liberarle, ma lui si rifiuta e, inavvertitamente, rivela che la stanza in cui sono rinchiuse ha un punto debole. Claire lo trova e prova a fuggire ma finisce per essere punita da Dennis che la divide dalle altre. Quando poi anche Marcia tenta di fuggire, Patricia divide anche lei da Casey. Questa, rimasta sola, riceve la visita di Hedwig che convince a portarla nella sua stanza dove lui le mostra il walkie talkie di Kevin. Casey allora, approfittando dell'ingenuità del bambino, lancia un SOS che però cade nel vuoto.

Dato che il momento di sacrificare le ragazze alla Bestia si avvicina, ben 15 personalità di Kevin chiedono alla psichiatra un appuntamento urgente ma poi è sempre Dennis a presentarsi anche se fa di tutto per farsi credere Barry. L’esperienza della donna le fa capire che la personalità con cui parla è quella di Dennis così va a trovare l’uomo nel posto in cui vive e scopre non solo che la "Bestia" è la 24esima personalità di Kevin che sta per "nascere", ma anche che Dennis ha rapito tre ragazze. Dennis tramortisce la donna e poi sale su un treno e si trasforma nella Bestia: un essere dotato delle qualità animali delle varie creature che popolano lo zoo dove lavora e vive.

Tornato allo zoo, la Bestia uccide la psichiatra e sbrana Marcia e Claire; Casey invece scappa e trova un biglietto della dottoressa che dice come bloccare l'azione delle personalità di Kevin, cioè dire il suo nome per intero: Kevin Wendell Crumb. Raggiunta dalla Bestia, Casey pronuncia il nome completo di Kevin che così si risveglia e, scoperto cos'è successo, chiede a Casey di prendere il fucile e ucciderlo, ma prima che lei possa farlo emergono le altre personalità e alla fine quella della Bestia ha il sopravvento. Casey fugge nei sotterranei dell'edificio; riesce a sparare alla Bestia, che però non muore e si scaglia ancora contro di lei. Quando vede che la ragazza porta sul suo corpo i segni di un’infanzia travagliata – la ragazza infatti è stata abusata per anni dallo zio John, che tra l’altro è diventato il suo tutore legale dopo la morte del padre – la lascia vivere perché le persone che hanno sofferto sono "pure".

Mentre Casey viene trovata nel seminterrato da uno dei custodi dello zoo e dalla polizia (alla quale la ragazza trova il coraggio di dichiarare gli abusi subiti da parte dello zio), si vedono Dennis, Patricia ed Hedwig che esercitano un controllo permanente sul corpo e sono pronti a scatenare la Bestia quando lo ritengono necessario.

Infine, in una tavola calda, dalla tv la voce di una giornalista si riferisce a Kevin Wendell Crumb come l’“Orda”, e tra le persone presenti una nota delle similitudini con un criminale arrestato quindici anni prima, ma del quale non ricorda il nome. Dietro di lei, un uomo (David Dunn) ricorda il suo soprannome: l'Uomo di Vetro" (vedi Unbreakable - Il predestinato).

Interpreti e personaggi
James McAvoy: Kevin Wendell Crumb / "Bestia"
Anya Taylor-Joy: Casey Cook
Betty Buckley: Dr.ssa Karen Fletcher
Haley Lu Richardson: Claire Benoit
Jessica Sula: Marcia
Brad William Henke: zio John
Sebastian Arcelus: padre di Casey
Neal Huff: padre di Claire
Izzie Coffey: Casey da piccola
M. Night Shyamalan: Jai
Bruce Willis: David Dunn
Doppiatori italiani
Massimiliano Manfredi: Kevin Wendell Crumb, le sue 23 personalità e la "Bestia"
Letizia Ciampa: Casey Cook
Aurora Cancian: Dr.ssa Karen Fletcher
Lucrezia Marricchi: Claire Benoit
Elena Perino: Marcia
Paolo Marchese: zio John

Era mio padre (Road to Perdition) è un film del 2002 diretto da Sam Mendes, basato sull'opera a fumetti di Max Allan Collins. È l'ul...

Era mio padre (Road to Perdition) è un film del 2002 diretto da Sam Mendes, basato sull'opera a fumetti di Max Allan Collins. È l'ultima apparizione cinematografica di Paul Newman.

L'autore Max Allan Collins, dal cui fumetto è tratto il film ha dichiarato: "Avevo immaginato il racconto come una storia di John Woo, ma ne hanno fatto Il padrino e va bene lo stesso!". La storia alla base del film prende spunto da eventi reali riguardanti il boss criminale John Looney. Quando Max Allan Collins realizzò il fumetto, il suo agente ne individuò il potenziale come soggetto cinematografico e lo sottopose all'attenzione di Dean Zanuck, figlio del produttore Richard D. Zanuck. Quest'ultimo approvò il progetto e lo inviò a Steven Spielberg nella speranza che potesse interessarlo. Spielberg non poté assumerne la regia perché già impegnato, ma si mostrò entusiasta e volle che il film venisse realizzato attraverso la sua casa di produzione, la DreamWorks.

era-mio-padre-locandina

Trama.

Illinois, 1931. Michael "Mike" Sullivan, marito e padre amorevole sposato con Annie dalla quale ha avuto due figli, Michael Jr. e Peter, lavora come gangster per il boss irlandese John Rooney, che l'ha cresciuto come un figlio. Una sera Mike accompagna Connor, il figlio di Rooney, a una riunione con Finn McGovern che dopo la dipartita del fratello, che era sospettato di aver rubato denaro a Rooney, ha iniziato a creare dei fastidi, e benché la riunione dovesse essere pacifica, gli animi si scaldano e Connor uccide Finn. Purtroppo all'insaputa di Mike e Connor, il giovane Michael, era entrato di nascosto nell'auto del padre, e ha visto l'esecuzione di Finn.

Ormai Michael, visibilmente scosso e turbato, ha capito la vera natura del lavoro di suo padre, e benché Mike assicuri sia a Connor e a Rooney che suo figlio non aprirà bocca, Connor decide di eliminare Mike e tutta la sua famiglia per sicurezza, benché sia probabile che la vera ragione fosse legata all'odio che provava nei riguardi di Mike, che ha sempre goduto della stima che il padre non ha mai mostrato a Connor. Quest'ultimo tende una trappola a Mike lasciando a un suo debitore il compito di ucciderlo, ma fallisce, poi Mike va a casa sua e trova Annie e Peter morti, uccisi da Connor, l'unico sopravvissuto è Michael, che per sua fortuna non era in casa quando Connor era andato lì per uccidere la famiglia di Mike.

Il dado ormai è tratto, Mike non può perdonare Connor per quello che ha fatto, benché questo significhi farsi nemico anche Rooney, il quale pur essendo furibondo per quello che ha fatto il figlio non ha altra scelta che proteggerlo, e Mike dopo aver ucciso Jack Kelly, uno degli uomini di Rooney, gli dichiara apertamente guerra, scappando via insieme a Michael.

Mike va a Chicago per chiedere intercessione a Frank Nitti, ma quest'ultimo non è intenzionato a dare il suo sostegno all'uomo, al contrario decide di aiutare Rooney, e malvolentieri darà protezione a Connor, inoltre Frank e Rooney assoldano Maguire, un killer psicopatico il cui lavoro ufficiale è quello di fotografare i morti per omicidio che lui stesso ferisce mortalmente lasciandoli morire lentamente, infatti proprio a Maguire danno l'incarico di uccidere Mike, sebbene Rooney metta in chiaro che il piccolo Michael dovrà essere risparmiato.

Mike inizia a fare delle ricerche sulla contabilità di Connor, e la sua strada incrocia quella di Maguire, e tra i due nasce un conflitto a fuoco dove Mike ne esce ferito alla spalla, ma Michael lo porta in salvo mettendosi al volante dell'auto. Padre e figlio trovano assistenza in una fattoria gestita da una gentile e anziana coppia sposata, dove Mike viene guarito. L'unico risvolto positivo di questa tragica storia sembra essere la vicinanza che si sta creando tra Mike e il figlio dato che prima il loro era sempre stato un rapporto freddo.

Mike raggiunge Rooney in chiesa e lo informa che tenendo traccia dei resoconti contabili di Connor ha scoperto che lui rubava denaro a suo padre aprendo conti a nomi di persone decedute, il fratello di Finn era innocente e Connor aveva ucciso Finn per evitare che scoprisse la verità. Purtroppo l'ultimo tentativo di Mike di far sì che Rooney voltasse le spalle al figlio permettendo quindi a Mike di consumare indisturbato la sua vendetta fallisce, infatti Rooney gli rivela che già sapeva che Connor gli rubava denaro, ma nel bene e nel male è sempre suo figlio e farà di tutto per proteggerlo.

Mike avendo preso atto di essere arrivato al punto di non ritorno, spara e uccide prima tutte le guardie del corpo di Rooney, e con suo dispiacere spara pure quest'ultimo, e Rooney con rassegnazione accetta la sua morte. Ora che Rooney è morto, Nitti non ha più motivo per dover garantire protezione a Connor dato che era solo per suo padre che lo teneva al sicuro, dunque Nitti permette a Mike di entrare nella camera d'albergo di Connor dove lui si nascondeva e gli spara uccidendolo, vendicando così la moglie e il figlio.

Ormai sembra che la faccenda sia finita nel migliore dei modi, quindi Mike e il figlio vanno nella casa sul lago Michigan a Perdition (città immaginaria) dove pare che abbiano trovato il loro lieto fine potendo ora vivere una vita tranquilla, ma il bel momento dura poco infatti Maguire si introduce furtivamente nella casa e spara alla schiena a Mike, poi rispettando il suo solito modus operandi si prepara a scattare una foto guardando Mike soffrire per il dolore, ma poi arriva Michael che gli punta contro una pistola anche se non trova il coraggio di sparare. Maguire si avvicina a Michael per sottrargli l'arma facendo l'errore di voltare le spalle a Mike che con le sue ultime forze spara a Maguire uccidendolo. Michael accorre al padre gravemente ferito che esprime al figlio il suo dispiacere per quello che è successo, e ora Mike può morire fra le sue braccia.

Il ragazzino continuerà la propria vita nella fattoria dei due contadini che prima avevano aiutato lui e il padre, e crescerà ricordando quelle sei settimane durante le quali, insieme al padre, aveva visto tutto ciò di cui l'animo umano può essere capace. Forse anche grazie a questa incredibile esperienza riesce a perdonare quell'uomo che per lui non era né buono né cattivo, ma solo suo padre.

Interpreti e personaggi.

Tom Hanks: Michael "Mike" Sullivan
Paul Newman: John Rooney
Jude Law: Maguire
Jennifer Jason Leigh: Annie Sullivan
Stanley Tucci: Frank Nitti
Daniel Craig: Connor Rooney
Tyler Hoechlin: Michael Sullivan Jr.
Liam Aiken: Peter Sullivan
Dylan Baker: Alexander Rance
Ciarán Hinds: Finn Mac Govern

Doppiatori italiani.

Fabrizio Pucci: Michael "Mike" Sullivan
Renato Izzo: John Rooney
Riccardo Niseem Onorato: Maguire
Claudia Razzi: Annie Sullivan
Roberto Draghetti: Frank Nitti
Stefano Benassi: Connor Rooney
Flavio Aquilone: Michael Sullivan Jr.
Gabriele Patriarca: Peter Sullivan
Luciano Roffi: Alexander Rance
Eugenio Marinelli: Finn Mac Govern

La sconosciuta è un film del 2006 diretto da Giuseppe Tornatore. Sei anni dopo Malèna, il regista siciliano torna al cinema con un film i...

La sconosciuta è un film del 2006 diretto da Giuseppe Tornatore.

Sei anni dopo Malèna, il regista siciliano torna al cinema con un film ispirato ad alcuni fatti di cronaca riguardanti il racket della prostituzione di ragazze provenienti dall'Europa dell'Est e sullo sfruttamento dei loro uteri per dare figli a coppie che non possono averne.

Il film, ambientato nella fittizia città veneta di Velarchi, è stato girato in gran parte a Trieste ed è stato presentato nella sezione Première della Festa del Cinema di Roma 2006, uscendo poi nelle sale italiane il 20 ottobre 2006.

la-sconosciuta-locandina

Trama
Irena, una ex-prostituta ucraina, è quanto mai determinata nella ricerca di un lavoro in un palazzo di eleganti appartamenti di Velarchi, una fittizia città del Nord-Est italiano, e comincia, dopo aver stretto un patto con l'ambiguo portiere, ad occuparsi della pulizia della scala. In realtà, fa questo per riuscire a trovare un lavoro presso gli Adacher, facoltosa famiglia di orafi, che risiede nel palazzo: Irena fa amicizia con Gina, che si prende cura della figlia degli Adacher, Tea, e vive nell'appartamento con la famiglia.

Quando Gina rimane gravemente ferita in seguito a una caduta per le scale causata da Irena - che in seguito si adopererà sia per farla assistere in un ospizio, sia a farle firmare i documenti di versamento sul conto di Tea, che Gina aveva aperto per farle un regalo di compleanno, una sorpresa che avrebbe avuto una volta cresciuta, versamenti che provvede adesso proprio Irena ad effettuare - l'ucraina viene assunta per prendere il suo posto.

Attraverso alcuni flashback parziali, dilazionati nel corso di tutto il film e che risultano in un progressivo disvelarsi del mistero della sconosciuta (ma essi sono montati in maniera che solo alla fine si scopra tutta la verità) - anche il suo nome è diverso rispetto a quello impostole nella sua vita precedente - gli spettatori scoprono che Irena era stata oggetto di turpe, indicibile violenza fisica e psicologica, e costretta da 'Muffa', il suo 'protettore' aguzzino, a dare alla luce nove bambini, tutti quanti a lei strappati fin dalla nascita e venduti a famiglie adottive. Tuttavia, nonostante tanto dolore, aveva conosciuto e si era innamorata, riamata, di un giovane italiano che voleva liberarla dall'inferno nel quale Muffa l'aveva imprigionata. Questi aveva fatto uccidere il ragazzo ed Irena, divorata dall'odio, lo aveva massacrato a colpi di forbice, derubandolo di un ingente quantitativo di denaro, partendo poi alla ricerca della bimba generata con il suo uomo e credendo di identificarla proprio nella piccola Tea. Da qui il suo piano ai danni della famiglia Adacher.

Alcuni documenti che Irena trova nell'appartamento dimostrano che Tea è stata adottata e ciò convince definitivamente la donna che la bambina sia davvero sua figlia. Inoltre, in lei, vittima di una rarissima malattia neurologica che la rende incapace di tutelarsi dalle offese, dai pericoli, dalle cadute, Irena continua a rivedere flashback delle sue terrificanti esperienze, e si adopera per farla reagire al trauma del trovarsi continuamente indifesa e vittima sia della malattia sia della malvagità altrui.

In Valeria Adacher le perplessità nei confronti di Irena si fanno sempre più gravi e alla fine la bambinaia viene licenziata, nonostante il legame di affetto che si è sviluppato tra Irena e la bambina. L'ex-protettore di Irena, però, non è morto: messosi sulle sue tracce, scopre il suo nascondiglio e manda degli scagnozzi a casa sua perché la pestino a sangue e la convincano a restituire il maltolto. In seguito, Muffa fa uccidere Valeria, divenuta troppo sospettosa. A questo punto Irena, facendo credere a Muffa d'aver ceduto alle sue pressioni e fingendo di condurlo nel luogo dove sono nascosti i soldi, lo lascia morire dopo che la colluttazione lo porta a sbattere la nuca su di una roccia. Dopodiché lo seppellisce lì.

Il padre di Tea, intanto, si trasferisce in un nuovo appartamento dove ha preparato anche una stanza per Irena, ma in seguito al ritrovamento di alcuni effetti personali di Irena nella macchina dove Valeria è stata uccisa (in realtà lasciati da Muffa), questa viene arrestata, giudicata per vari reati (concorso in omicidio, occultamento di cadavere), e condannata alla prigione. Solo a questo punto si chiarisce tutta la sua storia.

Tea, che con Irena ha stabilito ormai un profondo rapporto, vistasi abbandonata si rifiuta di mangiare, fino a quando il giudice consente che Irena si rechi all'ospedale a trovarla ed a confortarla. I test del DNA rivelano che Tea non è la figlia di Irena ed un nuovo flashback svela l'origine di questo terribile malinteso che ha generato una lunga spirale di sangue e di dolore: pressata dalle continue richieste della ragazza in merito al cognome della famiglia che ha adottato la bimba concepita con il suo uomo italiano, Genna Lucrezia, la donna che aiuta Muffa a far partorire le prostitute, si vede costretta a chiedere lumi al protettore. Questi, che non conosce l'identità delle famiglie adottive, si rigira tra le dita la catenina d'oro che ha al collo e le suggerisce di dire ad Irena un cognome a caso, quello che lui legge sul retro del ciondolo: Adacher, in realtà semplicemente il marchio di fabbrica degli orafi.

Irena, uscita dal carcere, si siede su una panchina; arriva una ragazza con l'aria di aspettare qualcuno. I capelli, il sorriso, lo sguardo di reciproco riconoscimento delle identità come del reciproco affetto rivelano che quella ragazza è proprio Tea, che non l'ha mai dimenticata.

Interpreti e personaggi
Ksenia Rappoport: Irena
Michele Placido: Muffa
Claudia Gerini: Valeria Adacher
Pierfrancesco Favino: Donato Adacher
Clara Dossena: Tea Adacher
Alessandro Haber: Il portinaio
Piera Degli Esposti: Gina
Pino Calabrese: GIP
Ángela Molina: Genna Lucrezia
Paolo Elmo: Nello
Gisella Marengo: Alma la poliziotta
Nicola Di Pinto: Pubblico Ministero
Margherita Buy: Avvocato di Irena
Simona Nobili: La poliziotta
Elisa Morucci: La cameriera
Giulia Di Quilio: La segretaria
Pino Calabrese: Il magistrato
Valeria Flore: Tea Adacher adulta


fonte: wikipedia

Lezioni di sogni (in tedesco Der ganz große Traum) è un film tedesco del 2011 basato sulla storia del professor Konrad Koch, importatore in ...

Lezioni di sogni (in tedesco Der ganz große Traum) è un film tedesco del 2011 basato sulla storia del professor Konrad Koch, importatore in Germania del calcio, che introdusse tale sport in una scuola durante l'epoca imperiale tedesca alla fine del XIX secolo.

Il film è stato diretto da Sebastian Grobel e il protagonista è Daniel Brühl.

lezione-di-sogni

Trama
Nel 1874 Konrad Koch arriva in una scuola tedesca (Martino-Katharineum, a Braunschweig) per insegnare inglese. Per attirare l'attenzione dei suoi alunni, insegnerà loro a giocare a calcio parlando in inglese. Questo gioco otterrà lo scopo di far dimenticare ai ragazzi le differenze sociali, la dura disciplina del sistema educativo tedesco dell'epoca e diventerà, col tempo, una grande passione per tutti. I genitori degli alunni non sono però d'accordo, e impediranno continuamente ai ragazzi di giocare ostacolando il professore (Konrad Koch)

Produzione
Il film è stato girato a Braunschweig e nel Castello di Wolfenbüttel. Il budget è stato di circa 5.5 milioni di euro. Fu proiettato per la prima volta il 22 febbraio 2011.

Interpreti e personaggi
Daniel Brühl: Konrad Koch
Burghart Klaußner: Gustav Merfeld
Thomas Thieme: Dr. Roman Bosch
Jürgen Tonkel: Dr. Jessen
Justus von Dohnányi: Richard Hartung
Kathrin von Steinburg: Klara Bornstedt
Axel Prahl: Schricker Sen.
Theo Trebs: Felix Hartung
Adrian Moore: Joost Bornstedt
Till Winter: Otto Schricker
Tim Blochwitz: Claasen
Fabio Seyding: Hans Schwertfeger
Lennart Betzgen: Emanuel
Josef Dragus: Zumbrink
Sten Horn: Wilhelm
Henriette Confurius: Rosalie
Josef Ostendorf: Pfarrer Werners
Anna Stieblich: Frau Salchow
Milan Peschel: Profalla
Tomas Spencer: Ian
Max Gertsch: Reporter Rodenstock
Michael Hanemann: Tuchowski
Rüdiger Kuhlbrodt: Diener Stollberg
Christoph Zapatka: Delegationsleiter
Aljoscha Stadelmann: Kutscher
Christian Vitu: Aufseher in Fabrik
Vincent Kastner: Offizier zu Hohenlohe
Doppiatori italiani
Fabrizio Manfredi: Konrad Koch
Franco Zucca: Dir. Gustav Merfeld
Stefano De Sando: Dr. Roman Bosch
Sergio Di Giulio: Dr. Jessen
Angelo Maggi: Richard Hartung
Laura Cosenza: Klara Bornstedt
Paolo Marchese: Schricker Sen.
Manuel Meli: Felix Hartung
Arturo Valli: Joost Bornstedt
Alex Polidori: Otto Schricker
Flavio Aquilone: Hans Schwertfeger
Ambrogio Colombo: Pastore Werners


Premi
Deutscher Filmpreis: Nominato come Miglior film, Miglior fotografia e Migliori Costumi
Festival do Rio: Premio del pubblico

fuente_wikipedia

Viaggio in Inghilterra (Shadowlands) è un film del 1993 diretto da Richard Attenborough Il film narra la storia della relazione tra lo scri...

Viaggio in Inghilterra (Shadowlands) è un film del 1993 diretto da Richard Attenborough
Il film narra la storia della relazione tra lo scrittore C. S. Lewis e l'americana di origine ebrea Joy Gresham, così come è realmente avvenuta tra il 1950 e il 1960. In origine Shadowlands era un'opera teatrale, diventata poi uno sceneggiato televisivo e quindi un film sceneggiato da William Nicholson.
Trama
Inghilterra, metà Novecento. C. S. Lewis, un tranquillo professore di letteratura a Oxford, convinto anglicano, si apre veramente alla vita quando si innamora di una donna americana, Joy Gresham, sul punto del divorzio col marito alcolista, e quando conosce il di lei figlio. Joy è la tipica donna americana, forse anche troppo avanti per i conservatori frequentatori dei circoli culturali inglesi di cui Jack (questo è il nome con cui viene chiamato lo scrittore C. S. Lewis) è socio. È giunta a Oxford col figlioletto Douglas anche per conoscere lo scrittore amato dal figlio al quale Joy, aspirante scrittrice, ha scritto un'appassionata lettera. I due si incontrano e fanno amicizia, quindi lei torna in America dove divorzia dal marito alcolista e infedele. Trasferitasi a Londra reincontra Jack, ormai innamorato, e gli chiede di sposarla per ottenere la nazionalità, ma, quando lei si ammala di cancro, sarà lui a chiederla in sposa, questa volta per amore. Prima di morire Joy trascorre gli ultimi giorni di vita nella casa di Oxford di Jack e i due fanno a tempo a fare un ultimo appassionato viaggio nei luoghi che ispirarono Jack sin da bambino

Interpreti e personaggi

    Anthony Hopkins: Clive Staples "Jack" Lewis
     Debra Winger: Joy Gresham
     John Wood: Christopher Riley
     Julian Fellowes: Desmond Arding
     Edward Hardwicke: Warnie Lewis
     Joseph Mazzello: Douglas Gresham

Doppiatori italiani

    Dario Penne: Clive Staples Lewis
     Emanuela Rossi: Joy Gresham
     Simone Crisari: Douglas Gresham

Il camorrista è un film del 1986 diretto da Giuseppe Tornatore. Liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Giuseppe Marrazzo che si st...

il-camorrista_locandina

Trama

Don Saverio, un "ras" della camorra vesuviana, fa visita ad alcuni contadini e porta con sé un bambino, al quale mette una pistola nei pantaloni. I due vanno ad una fiera di paese, dove, nonostante la presenza della polizia, il bambino passa senza problemi. Superati i controlli, l'uomo prende la pistola ed uccide una persona, per poi riporre la pistola da dove l'aveva presa. Anni dopo quel bambino, ormai adulto, viene condannato a trent'anni di carcere per l'omicidio di un giovane che aveva osato palpeggiare sua sorella.

In prigione comincia a farsi strada e a guadagnarsi rispetto negli ambienti della malavita, e grazie al fatto che sa leggere e scrivere si guadagnerà il soprannome di Professore. A causa dell'arroganza di Don Antonio "O' Malacarne", boss del carcere, decide di sfidarlo per prendere il predominio sui detenuti. Domenico Spina, un mafioso calabrese esponente della 'Ndrangheta, tenta un doppio gioco e appoggia sia il professore che "O' Malacarne" con l'intento di eliminare entrambi. Il professore, arguto, sta al gioco e sfida a duello Malacarne, ma nello stesso giorno a quest'ultimo viene concessa la grazia, e quindi non si presenta. Il professore, dopo aver umiliato pubblicamente il boss, con un gioco d'astuzia elimina sia il Malacarne che il calabrese, cominciando così la sua ascesa criminale.

Il professore, che in carcere comanda ormai tutti, fonda la Nuova Camorra Riformata, un'organizzazione criminale con migliaia di affiliati che controllano ogni genere di traffico illecito in Campania. Grazie a perizie false riesce ad ottenere l'infermità mentale, venendo quindi trasferito nel manicomio criminale, dal quale però evade. La sua latitanza dura circa un anno, durante il quale gestisce al meglio la sua organizzazione, ottenendo persino contatti con Cosa nostra statunitense tramite Frank Titas, boss della mala milanese. Quando ormai crede di avere ottenuto il predominio assoluto, comincia la caduta: alcuni clan storici di Napoli, che non accettano la politica accentratrice della Nuova Camorra Riformata, si ribellano formando un loro cartello, e di conseguenza scoppia una violenta guerra di camorra, che provoca centinaia di morti ammazzati.

Una sera, durante la quale il professore si intrattiene a cena con alcuni politici, i nemici lo individuano e tentano un agguato. Alfredo Canale, suo luogotenente, anch'egli presente alla cena per fargli da scorta, se ne avvede e decide di fermare l'attacco: ne deriva un inseguimento in auto nel quale viene fermato dalla polizia. Messo alle strette, è costretto a rivelare al commissario Iervolino il covo in cui si rifugia il boss, facendolo arrestare per impedire ai rivali di ucciderlo. Questa mossa gli sarà tuttavia fatale: il professore considererà il suo gesto un tradimento, e Canale sarà ammazzato in carcere. Di li a poco verrà eliminata anche sua moglie, ormai divenuta una testimone scomoda.

La guerra sia in carcere che fuori non cessa nemmeno durante il sisma del 1980. In seguito a questi avvenimenti il professore viene trasferito in un nuovo carcere, dove si sposa e continua a gestire la propria organizzazione, facendo arrestare ed eliminare in carcere anche Frank Titas, reo di aver ripreso a fare affari con la fazione a lui ostile subito dopo il suo arresto. Su pressione di alcuni personaggi appartenente alla politica, tratta per conto dello Stato con le Brigate Rosse, la cui cellula napoletana ha infatti rapito l'assessore regionale Mimmo Mesillo, personaggio molto influente in Campania.

Riesce ad accordarsi con i terroristi e ad ottenere la sua liberazione, ma i politici e i servizi deviati, che in cambio avevano promesso al professore soldi e semilibertà, non mantengono l'impegno: il professore cerca vanamente di vendicarsi, rendendo pubblico un documento contraffatto nel quale denuncia le illecite trattative intercorse tra lui, i servizi segreti e i politici dell'area di governo per far liberare Mesillo; ma il pentimento di alcuni dei suoi uomini fa sì che la situazione del professore peggiori sempre più, e l'uomo viene trasferito in un carcere di massima sicurezza, in totale isolamento.

Resosi conto di aver perso e di essere stato tradito da tutti, anche da Ciro Parrella, amico di infanzia, suo braccio destro e custode di documenti e prove schiaccianti che possono far tremare politici e servizi segreti, chiederà a sua sorella Rosaria, da sempre innamorata di Ciro, di farlo eliminare insieme all'amante, asserendo che un camorrista ragiona sempre con il cervello e mai con il cuore.
Produzione e distribuzione

Distribuito nel circuito cinematografico italiano il 12 settembre del 1986, è una coproduzione fra Reteitalia del gruppo Fininvest e Titanus costata 4 miliardi di lire e confezionata in due versioni di metraggio diverso: la versione per il grande schermo, querelata e ritirata dai cartelloni ad appena due mesi di distanza dalla sua prima, e l'edizione estesa per la televisione, della durata di cinque ore, mai andata in onda

La pellicola fu poi nuovamente ridistribuita nelle sale, ottenendo un discreto successo sia di pubblico (fu il 58º maggior incasso della stagione cinematografica 1986-87) che di critica (Tornatore grazie a questo film vinse il Nastro d'argento come miglior regista esordiente e Leo Gullotta il David di Donatello come migliore attore non protagonista). La prima visione TV è stata nella prima serata di Rete 4 di domenica 20 marzo 1994, quasi otto anni dopo la sua uscita al cinema.

il-Camorrista

Interpreti e personaggi

    Ben Gazzara: 'O Professore 'e Vesuviano
     Laura del Sol: Rosaria
     Leo Gullotta: Commissario Iervolino
     Luciano Bartoli: Ciro Parrella
     Lino Troisi: Don Antonio 'O Malacarne
     Marzio Honorato: Salvatore Lo Russo
     Nicola Di Pinto: Alfredo Canale
     Anita Zagaria: Anna Schifato
     Cloris Brosca: Cettina
     Franco Interlenghi: Don Saverio
     Biagio Pelligra: Padre del Professore
     Maria Carta: Madre del Professore
     Elio Polimeno: Gaetano Zarra
     Piero Vida: Mimmo Mesillo
     Orlando Forioso: Salvatore
     Mario Frera: Boss del clan Nunziata
     Domenico Gennaro: Domenico Spina
     Pino D'Angiò: Verzella
     Sergio Boccalatte: il "segretario" Di Domenico
     Beppe Chierici: il direttore del carcere
     Giovanni Febraro: Domenico La Sciarra
     Giacomo Piperno: il questore
     Jean Pierre Duriez: Frank Titas
     Marino Masè: Roberto Sapienza
     Gilla Novak: Pelle di pesca

Doppiatori originali

    Mariano Rigillo: 'O Professore 'e Vesuviano
     Lina Polito: Rosaria
     Pino Ammendola: Ciro Parrella
     Gigi Reder: Mimmo Mesillo; personaggi minori
     Leslie La Penna: Frank Titas
     Giancarlo Padoan: il direttore del carcere
     Carlo Croccolo: personaggi minori

fonte: Wikipedia

Random Posts

follow us in feedly Segnala Feed WebShake – spettacolo Paperblog : le migliori informazioni in diretta dai blog Aggregatore di blog FeedelissimoItalian Bloggers Blog ItalianiAggregatore My Ping in TotalPing.com