Cent'anni di solitudine (Cien años de soledad) è un romanzo del 1967 del Premio Nobel colombiano Gabriel García Márquez, considerato t...

 


Cent'anni di solitudine (Cien años de soledad) è un romanzo del 1967 del Premio Nobel colombiano Gabriel García Márquez, considerato tra le opere più significative della letteratura del Novecento.

Narra le vicende di sette generazioni della famiglia Buendía, il cui capostipite, José Arcadio, fonda alla fine del XIX secolo la città di Macondo. La storia è narrata con uno stile elaborato e personale, ricco di prolessi che anticipano drammaticamente gli avvenimenti ancora da narrare. Attraverso un modello che unisce rigore formale e frasi sontuose, radici classiche e sperimentazione, il romanzo svelò il vitalismo di un universo di solitudini incrociate, dove si succedono i destini ineluttabili di una famiglia, romanzo nel quale, come disse Ariel Dorfman, «l'individuo è divorato dalla storia e la storia è divorata a sua volta dal mito».

Il romanzo, scritto in diciotto mesi è considerato l'opera maggiore dell'autore; pubblicato originariamente dalla casa editrice Sudamericana a Buenos Aires nel giugno 1967, vendette in due settimane ottomila copie; nei tre anni successivi 600 000 copie. Fu in seguito tradotto in 37 lingue vendendo più di venti milioni di copie.

Lo stile del romanzo, il celebre realismo magico, e la materia tematica fanno sì che Cent'anni di solitudine diventi rappresentativo del boom latinoamericano degli anni sessanta e settanta, influenzato stilisticamente dal modernismo (europeo e nordamericano) e dal movimento letterario legato alla rivista cubana Vanguardia.

Cent'anni di solitudine è la storia delle sette generazioni della famiglia Buendía nell'immaginaria cittadina di Macondo, nella Colombia caraibica. Lo stile di questo romanzo, definito in seguito "realismo magico", racconta un microcosmo arcano e segregato in cui la linea di demarcazione fra vivi e morti non è così nitida e ai vivi è dato il dono tragico della chiaroveggenza, il tutto sullo sfondo di un drammatico messaggio di isolamento e arretratezza. 

Il romanzo è diviso in capitoli separati da un'interruzione di pagina, che non sono tuttavia numerati né intitolati. Dalla fondazione di Macondo alla sua fine passano circa cento anni, appunto, di "solitudine"; pressappoco equivalente, nella lente trasfigurata della fantasia dell'autore, al periodo colombiano dal 1830 (anno di fondazione della Colombia simboleggiata da Macondo) alla depressione economica post-bananiera del 1930, come si evince dai pochi avvenimenti storici ricordati e dalle tecnologie usate.

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