Quello che non uccide. Millennium. Vol. 4
David Lagercrantz raccoglie la pesante eredità lasciata da Stieg Larsson e confeziona un thriller di buona fattura. L'autore ci ricatapulta nelle vite di Mikael Blomkvist e Lisbeth Salander. Mikael si trova in un momento di crisi, Lisbeth conduce la sua "solita" vita, un nuovo caso solletica l'interesse di entrambi e li rimette in contatto: la vicenda dello scienziato Frans Balder e di suo figlio August. I primi capitoli del libro procedono in modo fiacco e poco accattivante, come procede fiaccamente la vita dell'ormai stanco e svuotato Mikael. Poi, alla comparsa di Lisbeth, tutto si fa più frizzante e il lettore comincia a sentirsi sempre più coinvolto. Personalmente non ho trovato la storia indiscutibilmente originale, non ho ritrovato le emozioni che accompagnarono la mia vorace lettura dei primi tre libri, però non mi sento di condannare totalmente l'ambiziosa opera di Lagercrantz. La lettura è scorrevole, lo stile ricorda quello di Larsson, le atmosfere sono ben ricreate, però c'é qualcosa che non funziona. La passione per i due protagonisti è sempre forte, per chi come me li ha amati tanto, amati forse troppo.. Troppo per vederli rivivere ancora e realizzare che non avranno mai più i colori vividi e l'intensità di un tempo, nemmeno grazie alla penna di un abile scrittore.
In Quello che non uccide facciamo la conoscenza di una Lisbeth mercenaria e punitrice, assoldata per portare a termine missioni e autoproclamatasi vendicatrice degli abusi sulle donne da parte di uomini di potere. Dopo un prologo in cui la vediamo, appunto, in stile The Punisher mentre “restituisce la libertà” a una donna sottomessa dal ricco marito, il film si addentra in una trama da moderna spy story: Lisbeth viene assoldata dall’informatico Frans Balder per sottrarre alla Difesa degli Stati Uniti un programma di sua invenzione che, con un semplice click, può armare tutte le superpotenze mondiali e far scoppiare una guerra senza precedenti. Lisbeth riesce nell’impresa, ma viene intercettata dagli Spiders, un’organizzazione di cybercriminali anch’essa interessata al programma per scopi poco nobili. Con i servizi segreti americani alle calcagna e gli Spiders intenzionati ad ucciderla, Lisbeth potrà contare solo sull’aiuto dell’amico giornalista Mikael Blomkvist, che sta affrontando un difficile momento con la sua professione.
Ci sono libri che sembrano non aver bisogno di recensioni e Quello che non uccide è tra questi. Perché possiamo spendere altre diecimila parole su questo romanzo, ma, alla fine, ciò che conta è leggerlo, perché tutto ciò che Mikael e Lisbeth hanno ancora da dire sta lì, tra le pagine. Al massimo, posso darvi la mia personalissima opinione, che è questa: se mi dicessero che Quello che non uccide è stato scritto da Larsson prima di morire, io ci crederei. Lagercrantz ha fatto suo lo stile del padre di Millennium, ci ha restituito i suoi personaggi e le sue intricatissime trame con la stessa intensità narrativa, in una storia che è intrattenimento allo stato puro. Allo stesso tempo Lagercrantz ha dimostrato di essere a sua volta un ottimo scrittore, sullo stesso livello di Larsson, degno, quindi, di raccogliere la sua (pesante) eredità letteraria. Attenzione, perché Quello che non uccide lascia aperta la caccia di Lisbeth al suo nuovo nemico. Pare che Millennium 5 sia in arrivo…
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