Negli scritti di Howard Phillips Lovecraft si delinea un intero pantheon di divinità che regolano il suo universo fantastico. Sebbene non...

lovecraft-itosaithwebb_dreamquest-ni[1]Negli scritti di Howard Phillips Lovecraft si delinea un intero pantheon di divinità che regolano il suo universo fantastico.

Sebbene non tutti i critici siano d'accordo con questa distinzione, le divinità lovecraftiane possono essere suddivise in due macrocategorie: i Grandi Antichi e gli Dei Esterni.
 
I Grandi Antichi.
Nella mitologia elaborata da Lovecraft, i Grandi Antichi (Old Ones) sono creature semidivine maligne giunte sulla Terra dalle stelle ancora prima della comparsa della specie umana. 

Per ere interminabili essi hanno dominato il mondo ed edificato incredibili città, ma il loro potere era legato alle stelle e quando la configurazione cosmica mutò si dovettero ritirare nelle catacombe della città sottomarina di R'lyeh. Qui essi ancora giacciono in un sonno più profondo della morte, in attesa di risvegliarsi il giorno in cui le stelle torneranno propizie. Come recita il grimorio maledetto del Necronomicon:

« Non è morto ciò che può attendere in eterno, e in strani eoni anche la morte può morire. »

Il rituale di resurrezione dei Grandi Antichi ha però bisogno di un iniziale intervento esterno, in quanto lo stesso incantesimo che li tiene in vita impedisce loro di liberarsi da soli. Per questa ragione le divinità (in particolare Cthulhu) hanno da sempre cercato di comunicare con gli uomini, influenzandone i sogni e adulandoli con promesse di piaceri e poteri infiniti.

Si è quindi formata una setta segreta, diffusa in tutto il mondo, di seguaci di Cthulhu intenzionati a far risorgere i Grandi Antichi quando gli astri occuperanno la giusta posizione.

Gli Dei Esterni.
« [...] i folli Altri Dei che vengono dall'Esterno, la cui anima e messaggero è Nyarlathotep, il caos strisciante. »
(Lovecraft, Alla ricerca del misterioso Kadath (1926-1927))
Stando alla letteratura, gli Dei Esterni sono molto più potenti dei Grandi Antichi. Tutte le altre creature che appartengono al Ciclo di Cthulhu riconoscono la loro supremazia e li venerano.

Gli Dei Esterni si dimostrano in genere del tutto disinteressati alle vicende umane, e hanno come unico obiettivo quello di giungere nella nostra dimensione per portarvi morte e distruzione.

Per quanto dotati di poteri immensi, questi dei necessitano dei servigi dell'astuto Nyarlathotep, loro anima e messaggero. Il più potente fra gli Dei Esterni è Azathoth, il Signore del Cosmo: esso siede sul suo trono al centro dell'universo, sul quale danza al suono di flauti blasfemi, circondato da tutti gli altri Dei Esterni: tutte insieme, queste divinità compongono la cosiddetta Corte di Azathoth.

È interessante notare che, coerentemente con la visione cinica e pessimista di Lovecraft, Azathoth, lungi dall'essere considerato un Dio onnipotente/onnisciente nella tradizione giudaico/cristiana, viene descritto come "cieco e idiota", intento a "gorgogliare blasfemità" mentre si contorce al suono dei flauti.

È possibile che i servitori degli Dei Esterni, i cortigiani che incessantemente suonano per lui, in un certo senso lo "ipnotizzino" impedendogli, con la loro musica, di distruggere l'Universo. Descritto anche come "mostruoso caos nucleare", nelle rare occasioni in cui per errore viene evocato o comunque distratto dalla musica che lo rapisce Azathoth è capace di portare distruzione su pianeti o interi cosmi.
 









 
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:


Negli scritti di Howard Phillips Lovecraft si delinea un intero pantheon di divinità che regolano il suo universo fantastico. Sebbene non...

lovecraft itosaithwebb_dreamquest-night-gauntsNegli scritti di Howard Phillips Lovecraft si delinea un intero pantheon di divinità che regolano il suo universo fantastico.

Sebbene non tutti i critici siano d'accordo con questa distinzione, le divinità lovecraftiane possono essere suddivise in due macrocategorie: i Grandi Antichi e gli Dei Esterni.
 
I Grandi Antichi.
Nella mitologia elaborata da Lovecraft, i Grandi Antichi (Old Ones) sono creature semidivine maligne giunte sulla Terra dalle stelle ancora prima della comparsa della specie umana. Per ere interminabili essi hanno dominato il mondo ed edificato incredibili città, ma il loro potere era legato alle stelle e quando la configurazione cosmica mutò si dovettero ritirare nelle catacombe della città sottomarina di R'lyeh. Qui essi ancora giacciono in un sonno più profondo della morte, in attesa di risvegliarsi il giorno in cui le stelle torneranno propizie. Come recita il grimorio maledetto del Necronomicon:

« Non è morto ciò che può attendere in eterno, e in strani eoni anche la morte può morire. »
Il rituale di resurrezione dei Grandi Antichi ha però bisogno di un iniziale intervento esterno, in quanto lo stesso incantesimo che li tiene in vita impedisce loro di liberarsi da soli. Per questa ragione le divinità (in particolare Cthulhu) hanno da sempre cercato di comunicare con gli uomini, influenzandone i sogni e adulandoli con promesse di piaceri e poteri infiniti.

Si è quindi formata una setta segreta, diffusa in tutto il mondo, di seguaci di Cthulhu intenzionati a far risorgere i Grandi Antichi quando gli astri occuperanno la giusta posizione.

Gli Dei Esterni.
« [...] i folli Altri Dei che vengono dall'Esterno, la cui anima e messaggero è Nyarlathotep, il caos strisciante. »
(Lovecraft, Alla ricerca del misterioso Kadath (1926-1927))
Stando alla letteratura, gli Dei Esterni sono molto più potenti dei Grandi Antichi. Tutte le altre creature che appartengono al Ciclo di Cthulhu riconoscono la loro supremazia e li venerano.

Gli Dei Esterni si dimostrano in genere del tutto disinteressati alle vicende umane, e hanno come unico obiettivo quello di giungere nella nostra dimensione per portarvi morte e distruzione.

Per quanto dotati di poteri immensi, questi dei necessitano dei servigi dell'astuto Nyarlathotep, loro anima e messaggero. Il più potente fra gli Dei Esterni è Azathoth, il Signore del Cosmo: esso siede sul suo trono al centro dell'universo, sul quale danza al suono di flauti blasfemi, circondato da tutti gli altri Dei Esterni: tutte insieme, queste divinità compongono la cosiddetta Corte di Azathoth.

È interessante notare che, coerentemente con la visione cinica e pessimista di Lovecraft, Azathoth, lungi dall'essere considerato un Dio onnipotente/onnisciente nella tradizione giudaico/cristiana, viene descritto come "cieco e idiota", intento a "gorgogliare blasfemità" mentre si contorce al suono dei flauti.

È possibile che i servitori degli Dei Esterni, i cortigiani che incessantemente suonano per lui, in un certo senso lo "ipnotizzino" impedendogli, con la loro musica, di distruggere l'Universo.

Descritto anche come "mostruoso caos nucleare", nelle rare occasioni in cui per errore viene evocato o comunque distratto dalla musica che lo rapisce Azathoth è capace di portare distruzione su pianeti o interi cosmi.
 








 
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:


Il Ciclo di Cthulhu , anche noto come Miti di Cthulhu , è il ciclo letterario che si riferisce alla parte più importante della produzione di...

mitos_de_cthulhu_no_escritos_por_lovecraftIl Ciclo di Cthulhu, anche noto come Miti di Cthulhu, è il ciclo letterario che si riferisce alla parte più importante della produzione di Howard Phillips Lovecraft (1890-1937), di autori suoi contemporanei e amici e dei suoi molti esegeti.

Il termine fu creato da August Derleth dopo la morte di Lovecraft nel tentativo di sistematizzare i riferimenti alle divinità blasfeme e alle creature cosmiche presenti nella letteratura del Solitario di Providence. Alcuni autori ritengono questa sistematizzazione una forzatura: per esempio Dirk W. Mosig ha proposto come nome alternativo "Ciclo del Mito di Yog-Sothoth".

Lovecraft fu un influentissimo autore di romanzi brevi e racconti di difficile classificazione (a metà fra la fantascienza, il fantasy e l'horror "cosmico"), che fanno riferimento ad ere della Terra precedenti l'avvento dell'umanità, e i cui retaggi arrivano fin ai giorni nostri (o meglio all'epoca dell'autore). Si tratta di retaggi fatti di culti innominabili e segreti, e di antichi misteri di quando la terra era giovane e abitata da razze extraterrestri "filtrate dalle stelle" e che avevano portato con loro i propri Dei, noti anche come Grandi Antichi (dei quali il più conosciuto, ma non il più importante, è appunto Cthulhu).

L'intero ciclo è attraversato da numerosi leitmotiv, il più celebre dei quali è senza dubbio il Necronomicon, il grimorio (ovvero il libro magico) - uno pseudobiblium inventato da Lovecraft, ma che alcuni ancora oggi ritengono o spacciano per realmente esistente - che sarebbe stato scritto dall'arabo pazzo Abdul Alhazred, e col quale sarebbe stato possibile evocare "Quelli di Fuori", traendoli dalla più remote regioni del cosmo e dell'essere.

Per ogni racconto è indicata la data (presunta) di stesura. La traduzione dei nomi è quella data da Gianni Pilo e Sebastiano Fusco. Tutti i racconti sono indipendenti l'uno dall'altro, e non seguono un ordine particolare.

Non sono state incluse le "opere oniriche", che seppur contenendo elementi del Ciclo di Cthulhu se ne separano nettamente per toni e contenuti.
    Dagon (1917) - racconto
    La città senza nome (gennaio 1921) - racconto
    Il cane (settembre 1922) - racconto
    La ricorrenza (gennaio 1923) - racconto
    Il richiamo di Cthulhu (giugno 1926) - racconto
    Il caso di Charles Dexter Ward (gennaio 1927-marzo 1927) - romanzo
    Il colore venuto dallo spazio (marzo 1927) - racconto
    Storia del Necronomicon (1927) - racconto
    La maledizione di Yig (1928) - racconto
    L'orrore di Dunwich (luglio 1929) - racconto
    Il tumulo (1928) - romanzo
    Colui che sussurrava nelle tenebre (24 febbraio 1930-26 settembre 1930) - racconto
    L'abbraccio di Medusa (maggio 1930) - racconto
    Le montagne della follia (febbraio-marzo 1931) - romanzo
    La maschera di Innsmouth (novembre-dicembre 1931) - racconto
    I sogni nella casa stregata (gennaio-febbraio 1932) - racconto
    L'uomo di pietra (1932) - racconto
    L'orrore nel museo (ottobre 1932) - racconto
    Dagli eoni (1933) - racconto
    La cosa sulla soglia (21-24 agosto 1933) - racconto
    L'ombra venuta dal tempo ( novembre 1934-marzo 1935) - romanzo
    Il diario di Alonzo Typer (ottobre 1935) - racconto
    L'abitatore del buio (novembre 1935) - racconto
Secondo l'edizione di 'Tutti i racconti', Mondadori (a cura di Giuseppe Lippi), i racconti che possono ritenersi 'precursori' del Ciclo sono invece i seguenti:
 
lovecraft Dagon
    Dagon (1917) - racconto
    Oltre il muro del sonno (1919) - racconto
    Il tempio (1920) - racconto
    Dall’ignoto (1920) - racconto
    Gli altri dei (1921) - racconto
    La Casa Sfuggita (1924) - racconto
Circa i racconti che seguono Il richiamo di Cthulhu non c'è universale accordo: si può ritenere orientativamente valida la lista precedente.
Nei racconti di Lovecraft non vi sono personaggi seriali, ad eccezione del suo alter-ego Randolph Carter (che tuttavia compare in opere non considerate come parte dei cosiddetti "Miti") e gli autori dei libri blasfemi più volte citati: Abdul Alhazred, il Conte D'Erlette etc.
Alcuni personaggi dei suoi lavori sono degni di menzione:
    Wilbur Whateley (L'Orrore di Dunwich). È il figlio di un mostruoso incrocio fra una donna del paese e il dio Yog Sothoth.
    Professor Henry Armitage (L'Orrore di Dunwich). Studioso di Arkham che riuscirà a fermare l'abominevole progenie di Yog Sothoth a Dunwich.
    Henry Akeley (Colui che sussurrava nelle tenebre). Studioso che vive semi-recluso, è entrato in contatto con i Funghi di Yuggoth ed è stato catturato e sostituito con un doppio.
    Charles Dexter Ward (Il caso di Charles Dexter Ward). Un folle di Providence che si imbarca in oscure ricerche alchemiche.

 
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:


Howard Phillips Lovecraft (Providence, 20 agosto 1890 – Providence, 15 marzo 1937) è stato uno scrittore, poeta, critico letterario e saggi...

LovecraftHoward Phillips Lovecraft (Providence, 20 agosto 1890 – Providence, 15 marzo 1937) è stato uno scrittore, poeta, critico letterario e saggista statunitense, riconosciuto tra i maggiori scrittori di letteratura horror insieme ad Edgar Allan Poe e considerato da molti uno dei precursori della fantascienza angloamericana.

Autore di numerosi racconti, come Dagon, Il colore venuto dallo spazio, Il richiamo di Cthulhu e L'orrore di Dunwich, e di romanzi, tra cui Il caso di Charles Dexter Ward, Le montagne della follia e La maschera di Innsmouth, oltre ad alcuni racconti in versi, non molto apprezzato dai critici del suo tempo, probabilmente perché troppo straniante, non godette mai di buona fama se non dopo la sua morte.

Molte delle sue opere sono state fonte di ispirazione per artisti di tutto il mondo, nella letteratura così come nel cinema e nella musica. Infatti, uno dei maggiori studiosi lovecraftiani, S.T. Joshi, definisce la sua opera come "un inclassificabile amalgama di fantasy e fantascienza, e non è sorprendente che abbia influenzato in maniera considerevole lo sviluppo successivo di entrambi i generi".

L'opera di Lovecraft è stata divisa in tre categorie da alcuni critici. Anche se Lovecraft non fece mai riferimento a queste categorie scrisse ad una sua corrispondente: "Ci sono i miei racconti à la Poe e i miei racconti à la Dunsany ma ahimè, dove sono i miei racconti à la Lovecraft?

    Storie macabre (approssimativamente 1905-1920)
    Storie oniriche (approssimativamente 1919-1927)
    Ciclo di Cthulhu (approssimativamente 1926-1935)

lovecraft Ghast
Qualche critico fa notare che ci sono ben poche differenze tra le storie oniriche e il Ciclo di Cthulhu; in entrambi infatti sono presenti il Necronomicon e le stesse divinità. Tuttavia mentre la prima categoria appartiene al genere fantasy, la seconda è più propriamente appartenente alla fantascienza.

La maggior parte delle opere di Lovecraft è ispirata dai suoi incubi e forse il continuo e duraturo successo dei suoi racconti si deve proprio a questo collegamento diretto con i simboli dell'inconscio.
L'opera di Edgar Allan Poe influenzò profondamente i primi racconti macabri di Lovecraft e il suo stesso stile, noto per le atmosfere inquietanti e le paure latenti che evoca. 

La scoperta da parte di Lovecraft delle opere di Lord Dunsany, con la loro schiera di dei viventi in un mondo immaginario, lo spinse a cimentarsi in racconti dal contenuto onirico. 

Un'altra fonte di ispirazione, totalmente diversa dalle precedenti, fu l'importante progresso scientifico che in quegli anni si registrava in campi come la biologia, l'astronomia, la geologia e la fisica, che contribuiva, nella sua visione, a far sentire la razza umana come insignificante e impotente, in balia di un universo meccanico e privo di ogni riferimento spirituale, dando un fondamentale contributo alle idee che più tardi verranno definite col termine cosmicismo e dando ulteriore forza al suo convinto ateismo.
lovecraft nightgaunt
La prosa di Lovecraft risulta spesso antiquata, il che è riferibile alla sua formazione letteraria ricevuta dagli antichi volumi della biblioteca del nonno materno e al suo amore per le forme classiche (soprattutto per le forme derivanti dal latino o dal greco) di alcune parole. Spesso impiega varianti ortografiche e termini superati, termini riferibili al lessico esoterico e tentativi di trascrivere il dialetto locale che sono stati però definiti inaccurati e accondiscendenti. 

Lovecraft inoltre fa largo uso dell'inglese britannico (lui stesso si definiva anglofilo).
Molto frequente, nelle sue descrizioni, il ricorso ad aggettivi quali "orribile", "mostruoso", "blasfemo"; nella sua già citata stroncatura di L'ombra venuta dal tempo, Edmund Wilson osserva maliziosamente: "Di sicuro, una delle regole principali per scrivere un efficace racconto dell'orrore è non usare mai nessuna di queste parole - specialmente se, alla fin fine, si finisce per descrivere un invisibile polipo fischiante."

Differente è l'opinione di Stephen King, ammiratore di Lovecraft - che definisce "geniale" quando deve rappresentare il macabro - il quale sostiene nel suo saggio On writing come il principale limite dell'autore di Providence fossero i dialoghi artificiosi che metteva in bocca ai suoi personaggi e osserva come lo stesso Lovecraft ne fosse probabilmente consapevole, dato che, delle milioni di parole da lui scritte nelle sue opere, meno di "cinquemila" siano state quelle in forma di discorso diretto.
Lovecraft, tuttavia, era relativamente sconosciuto fra i suoi contemporanei. Anche se le sue opere vennero pubblicate su importanti riviste come Weird Tales, ben pochi conoscevano il suo nome, e nulla, all'epoca della sua morte, avrebbe potuto far presagire il notevole successo che avrebbero raggiunto i suoi lavori. 

Non mancarono giudizi critici nei confronti del suo lavoro; Edmund Wilson, che pure ammirava il saggio di Lovecraft Supernatural Horror in Literature, stroncò nel suo Tales of the Marvellous and the Ridiculous il romanzo breve L'ombra venuta dal tempo, commentando: "l'unico vero orrore in molte di queste storie è l'orrore del cattivo gusto e della cattiva arte".
Non di rado, le sue opere furono rifiutate: in particolare, il direttore di Weird Tales Wright respinse inizialmente racconti come La maschera di Innsmouth e Il richiamo di Cthulhu. In particolare, l'insuccesso di Alle montagne della follia - scritto nel 1931 ma pubblicato solo nel 1936 e in forma rimaneggiata - fece considerare a Lovecraft (che era, per natura, critico nei confronti dei propri lavori) l'idea di abbandonare la professione di scrittore.
 
lovecraft itosaithwebb_dreamquest-night-gaunts
Opere.
Romanzi.
    La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath (The dream-quest of unknown Kadath, 1926-27)
    Il caso di Charles Dexter Ward (The case of Charles Dexter Ward, 1927)
    Il tumulo (The mound, 1929; ciclo dell'etnologo)
    Le montagne della follia (At the mountains of madness, 1931)
    La maschera di Innsmouth o L'ombra su Innsmouth (The shadow over Innsmouth, 1931)
    L'orrore che viene dall'est (The Inevitable Conflict, 1931) (su "Amazing Stories", 1931-1932)[81]
    L'ombra venuta dal tempo (The shadow out of time, 1934; su "Astounding Stories")

Racconti.
lovecraft nightgaunt_by_dloliver-d4gwy2j
    La tomba (The Tomb, 1917)
    Dagon (Dagon, 1917)
    Un ricordo del Dottor Samuel Johnson (A Reminiscence of Dr. Samuel Johnson, 1917)
    Polaris (Polaris, 1918)
    Oltre le mura del sonno (Beyond the Wall of Sleep, 1919)
    Memoria o Il ricordo (Memory, 1919)
    Old Bugs (Old Bugs, 1919)
    La transizione di Juan Romero (The Transition of Juan Romero, 1919)
    La Nave Bianca (The White Ship, 1919)
    La sorte che colpì Sarnath o Il fato che colpì Sarnath (The Doom that Came to Sarnath, 1919)
    La dichiarazione di Randolph Carter (The Statement of Randolph Carter, 1919)
    Il Vecchio Terribile (The Terrible Old Man, 1920)
    L'albero (The Tree, 1920)
    I gatti di Ulthar (The Cats of Ulthar, 1920)
    Il tempio (The Temple, 1920)
    Le vicende riguardanti lo scomparso Arthur Jermyn e la sua famiglia (Facts Concerning the Late Arthur Jermyn and His Family, 1920)
    La Strada (The Street, 1920)
    Celephaïs (Celephaïs, 1920)
    Dall'ignoto o Da altrove (From Beyond, 1920)
    Nyarlathotep (Nyarlathotep, 1920)
    L'immagine nella casa (The Picture in The House, 1920)
    Ex oblivione (Ex Oblivione, 1921)
    La città senza nome (The Nameless City, 1921)
    La ricerca di Iranon (The Quest of Iranon, 1921)
    La palude della luna (The Moon-Bog, 1921)
    L'estraneo (The Outsider, 1921)
    Gli Altri Dei (The Other Gods, 1921)
    La musica di Erich Zann (The Music of Erich Zann, 1921)
    Herbert West, rianimatore (Herbert West - Reanimator, 1921-1922)
    Hypnos (Hypnos, 1922)
    Cosa evoca la luna o Quel che porta la luna (What the Moon Brings, 1922)
    Il cane (The Hound, 1922)
    La paura in agguato (The Lurking Fear, 1922)
    I ratti nei muri (The Rats in The Walls, 1923)
    L'innominabile (The Unnamable, 1923)
    La ricorrenza o La cerimonia (The Festival, 1923)
    La casa stregata o La casa evitata (The Shunned House, 1924)
    L'orrore a Red Hook (The Horror at Red Hook, 1925)
    Lui (He, 1925)
    Nella cripta (In the Vault, 1925)
    Aria fredda (Cool Air, 1926)
    Il richiamo di Cthulhu (The Call of Cthulhu, 1926)
    Il modello di Pickman (Pickman's Model, 1926)
    La chiave d'argento (The Silver Key, 1926) (ciclo di Randolph Carter)
    La strana casa nella nebbia (The Strange High House in the Mist, 1926)
    Il colore venuto dallo spazio (The Colour out of Space, 1927)
    La razza antichissima (The Very Old Folk, 1927)
    La cosa illuminata dalla luna (The thing in the moonlight, 1927) (incluso in una lettera a Donald Wandrei)
    Ibid (Ibid, 1928)
    L'orrore di Dunwich (The Dunwich Horror, 1929)
    Colui che sussurrava nelle tenebre (The Whisperer in Darkness, 1930)
    I sogni nella casa stregata (The Dreams in the Witch-House, 1932)
    La cosa sulla soglia (The Thing on the Doorstep, 1933)
    Il prete malvagio (The Evil Clergyman, 1933)
    L'abitatore del buio (The Haunter of the Dark, 1935)

« Penso che la cosa più misericordiosa al mondo sia l'incapacità della mente umana di mettere in relazione i suoi molti contenuti. Viviamo su una placida isola d'ignoranza in mezzo a neri mari d'infinito e non era previsto che ce ne spingessimo troppo lontano. Le scienze, che finora hanno proseguito ognuna per la sua strada, non ci hanno arrecato troppo danno: ma la ricomposizione del quadro d'insieme ci aprirà, un giorno, visioni così terrificanti della realtà e del posto che noi occupiamo in essa, che o impazziremo per la rivelazione o fuggiremo dalla luce mortale nella pace e nella sicurezza di una nuova età oscura. »
lovecraft large-arkham-obscene-byakhee-upper-half
 
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:


La potenza delle storie lovecraftiane risiede quasi esclusivamente nella sua enorme capacità di controllare “la scrittura”. Non c’è quasi nu...

lovecraft GhastLa potenza delle storie lovecraftiane risiede quasi esclusivamente nella sua enorme capacità di controllare “la scrittura”. Non c’è quasi nulla di più anti-cinematografico di Lovecraft, e poco di così altamente letterario. Se si decide quindi di trasportarlo su schermo (film o documentario) bisogna essere molto consapevoli di questo. E ragionare non nella direzione di una classica trasposizione, ma di una riscrittura vera e propria, di una traslazione da un linguaggio all’altro. 

Tra Lovecraft è la sua trasportabilità cinematografica secondo me c’è lo stesso rapporto che c’è tra la realtà e la letteratura di genere. Il noir, il poliziesco, l’horror, la fantascienza, il western… quando sono di alto livello (ovviamente non mi riferisco all’enorme quantità di paccottiglia) sono strumenti letterari e cinematografici molto più utili di quelli tradizionali per scavare nelle dinamiche della società. Sono grimaldelli nei quali la narrazione non realistica è il piano di una metafora dalle straordinarie potenzialità di analisi del reale. Molto di più di quanto può fare la letteratura tradizionale. 

Che infatti, almeno in Italia, non fa. Carlotto, Evangelisti, Lucarelli, Macchiavelli, per rimanere dalle nostre parti (per non parlare quindi di Manchette e altri), raccontano la nostra società molto meglio di altri. Eymerich, o Eddi Florio, sono esistiti, ma quella che racconta Evangelisti non è la loro biografia esatta. E’ grazie a questa infedeltà però che il Trecento e gli Anni Trenta sono descritti come raramente accade. 

Così: forzare la verosimiglianza biografica rispetto a Lovecraft è un grimaldello per ricostruire le sue atmosfere, le dinamiche dei suoi racconti, la sua visione di un mondo dove quello che vedi non è detto che abbia colpito veramente la retina dei tuoi occhi. Sempre, bada bene, che il manoscritto risulti veramente un falso. Nel nostro caso dunque abbiamo deciso di sfruttare l'evento fortuito del diario e di impostare un approccio diverso: non importa, in fondo, se il manoscritto sia vero o meno: importa se il documentario è guardabile, se ti fa entrare nel mondo di HPL. Se fa parlare di lui. Dunque vedi che, se sia o meno plausibile – biograficamente parlando – che Lovecraft sia venuto in Italia, è secondario.

Quello che ci interessa, o che ci dovrebbe interessare, è chi era come artista, e in questo crediamo di essere riusciti a offrire un punto di vista interessante. Ma soprattutto, e questo è quello che cerco di fare ogni volta che affronto un autore per immagini, un documentario serve a far incuriosire, a portare più gente possibile verso l'autore e a far sì che venga letto, che venga conosciuto. 
Basti da solo il fatto, fra tanti, che del Nostro se ne è occupato Aldo Grasso sul Corriere della Sera, in una rubrica di solito riservata al Grande Fratello o a Mara Venier. O che ne ha scritto il Radio Corriere Tv (con i soliti nudi in copertina), e numerosi quotidiani veneti, sui quali il nome Lovecraft secondo me non appariva da vent'anni, se mai è apparso.
 







fonte: World Images
 
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:


1.- Il Nome della Rosa romanzo storico scritto da Umberto Eco con ambientazione medievale. Il nome della rosa è un romanzo scritto da Umb...

1.- Il Nome della Rosa romanzo storico scritto da Umberto Eco con ambientazione medievale.


Il nome della rosa è un romanzo scritto da Umberto Eco, edito per la prima volta nel 1980. Dopo aver scritto moltissimi saggi. Eco decise di scrivere il suo primo romanzo, dopo alcuni anni di meticolosa preparazione, cimentandosi nel genere del giallo ed in particolare nel giallo deduttivo. L'opera è ambientata nel Medioevo e viene presentata come il manoscritto di un anziano frate che ha trascritto un'avventura vissuta da novizio, molti decenni addietro, in compagnia del suo maestro presso un monastero benedettino dell'Italia settentrionale.
La narrazione, suddivisa in sette giornate, scandite dai ritmi della vita monastica, vede protagonisti Guglielmo da Baskerville, frate francescano, e il novizio Adso da Melk, il narratore della storia. Dal romanzo è stato tratto nel 1986 un film omonimo per la regia di Jean-Jacques Annaud.


2.- I cento migliori libri classici di tutti i tempi per festeggiare i 60 anni della fortunata collana Penguin.


Per festeggiare i 60 anni della fortunata collana Penguin Classics, la casa editrice inglese ha stilato una lista con i cento migliori libri classici di tutti i tempi usando un metro particolare: sono state create 20 liste di "sottogeneri" ciascuna con cinque libri (I migliori libri che parlano di viaggi, d'amore, di pazzi, di tradimenti etc...). E' abbastanza evidente il punto di vista anglosassone, nella lista infatti figurano ben 37 autori inglesi, 20 americani, 9 francesi e 6 russi. L'unico italiano è Machiavelli con Il Principe. Dickens, con 4 libri, è l'autore più presente.
Liste del genere vanno sempre prese per quello che sono, non compare neanche Shakespeare a cui la Penguin dedica una collana a parte. Molte curiosità fra le varie miniclassifiche: in quella sui viaggi Sulla Strada di Jack Kerouac si piazza al primo posto lasciandosi dietro addirittura che L'Odissea di Omero.
Vale comunque come lista di riferimento, nel senso che in ogni caso dove si pesca si pesca bene, e considerato il poco tempo che abbiamo a disposizione per la lettura, è sempre meglio leggere un classico che ci lascia sicuramente qualcosa dentro.


3.- Roberto Saviano, Ii caso Gomorra, le minacce e la vita sotto scorta.

Roberto_SavianoRoberto Saviano (Napoli, 22 settembre 1979) è un giornalista, scrittore e saggista italiano. Nei suoi scritti, articoli e nel suo libro, Gomorra, romanzo d'esordio, usa la letteratura e il reportage per raccontare la realtà economica, di territorio e d'impresa della camorra e della criminalità organizzata in genere. Dalle prime minacce di morte del 2006 da parte dei cartelli camorristici, denunciati nel suo "expose" e nella piazza di Casal di Principe durante una manifestazione per la legalità, Roberto Saviano è sottoposto a un serrato protocollo di protezione. Dal 13 ottobre 2006 vive sotto scorta. Numerose le sue collaborazioni con importanti testate giornalistiche italiane ed internazionali. Attualmente in Italia collabora con L'espresso e La Repubblica, negli Stati Uniti con il Washington Post, il New York Times e il Time, in Spagna con El Pais, in Germania con Die Zeit e Der Spiegel, in Svezia con Expressen e Gran Bretagna con il Times.

4.- Il meglio del 2012: Fantascienza, Horror e Fantasy.


5.- Gomorra viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra.

gomorraUn libro che racconta il potere della camorra, la sua affermazione economica e finanziaria, e la sua potenza militare, la sua metamorfosi in comitato d'affari. Una scrittura in prima persona fatta dal luogo degli agguati, nei negozi e nelle fabbriche dei clan, raccogliendo testimonianze e leggende. La storia parte dalla guerra di Secondigliano, dall'ascesa del gruppo Di Lauro al conflitto interno che ha generato 80 morti in poco più di un mese. Una narrazione-reportage che svela i misteri del "Sistema" (così gli affiliati parlano della camorra, termine che nessuno più usa), di un'organizzazione poco conosciuta, creduta sconfitta e che nel silenzio è diventata potentissima superando Cosa Nostra per numero di affiliati e giro d'affari.  Gomorra, viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra è il primo romanzo non-fiction di Roberto Saviano, pubblicato nel 2006.

6.- Il meglio del 2012: Saggistica e politica.

  
7.- Premio Bancarella 2013: ecco i sei finalisti dela sessantunesima edizione.


Lo scorso 25 Marzo è stata inaugurata la Sessantunesima edizione del Premio Bancarella, con la presentazione dei vincitori del Premio selezione 2013, in tutto sei, individuati dai librai tra l’1 Marzo 2012 e il 28 Febbraio 2013. I libri che hanno trionfato concorreranno, il 21 luglio, al Premio Bancarella, la cui giuria sarà composta da duecento librai. Le manifestazioni del premio e collaterali si terranno a Pontremoli dal 19 al 21 luglio.

“Il Bancarella nasce, come è noto, da una tradizione di emigrazione che ha visto la gente di Lunigiana e principalmente di Montereggio, paese dei librai, abbandonare la propria terra per trovare occasioni di lavoro. Singolare e fertile esito di tale vicenda è stata la diffusione del libro, celato entro gerle di vimini, in un'Italia che a fatica costruiva la propria identità nazionale.”


8.- Il meglio del 2012: romanzi rosa.


9.- 10 articoli piu letti sul sito Raccomandati Se Ti Piacciono nel mese di Aprile 2013.
Philip K. Dick ampiamente riconosciuto come il maggior scrittore di fantascienza dei suoi tempi.
Ampiamente riconosciuto come il maggior scrittore di fantascienza dei suoi tempi e adorato come vero e proprio oggetto di culto da parte delle migliaia di fan che ha conqui­stato, Philip K. Dick è oggi visto come autore universale, in grado di creare mondi realistici e al tempo stesso lontani dall'esperienza di tutti i giorni, e di evocare con sarcasmo e acume società e stili di vita realmente esi­stenti. Dick è autore di più di cinquanta vo­lumi tra romanzi e racconti, e la sua 'scoper­ta1 è passata per il giudizio di scrittori e in­tellettuali molto diversi, da Jean Baudrillard ad Art Spiegelman, da Ursula Le Guin a Fredrìc Jameson.
La notorietà dello scrittore, naturalmente, deve molto agli adattamenti cinematografici: Biade Runnér di Rìdlèy Scott ha segnato l'immaginario visivo di fine XX secolo, creando il modello più affascinante e credibile della metropoli del futuro; e a Dick si sono rivolti Steven Spielberg per il suo Minority Reperì, John Woo per il suo Paycheck e Richard Linklater per il film tratto da Un oscuro scrutare.


10.- Il Prigionero del Cielo, terzo capitolo di quella che dovrebbe essere la quadrilogia di Carlos Ruiz Zafón.

il prigionero del cieloNel dicembre del 1957 un lungo inverno di cenere e ombra avvolge Barcellona e i suoi vicoli oscuri. La città sta ancora cercando di uscire dalla miseria del dopoguerra, e solo per i bambini, e per coloro che hanno imparato a dimenticare, il Natale conserva intatta la sua atmosfera magica, carica di speranza. Daniel Sempere - il memorabile protagonista di "L'ombra del vento" è ormai un uomo sposato e dirige la libreria di famiglia assieme al padre e al fedele Fermín con cui ha stretto una solida amicizia. Una mattina, entra in libreria uno sconosciuto, un uomo torvo, zoppo e privo di una mano, che compra un'edizione di pregio di "Il conte di Montecristo" pagandola il triplo del suo valore, ma restituendola immediatamente a Daniel perché la consegni, con una dedica inquietante, a Fermín. Si aprono così le porte del passato e antichi fantasmi tornano a sconvolgere il presente attraverso i ricordi di Fermín.
 
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:


Random Posts

follow us in feedly Segnala Feed WebShake – spettacolo Paperblog : le migliori informazioni in diretta dai blog Aggregatore di blog FeedelissimoItalian Bloggers Blog ItalianiAggregatore My Ping in TotalPing.com