I raggazi venuti dal Brasile, l’ombra degli esperimenti nazisti sul paese dei gemelli.
I ragazzi venuti dal Brasile (The Boys from Brazil) è un film del 1978 diretto da Franklin J. Schaffner, tratto dal romanzo omonimo di Ira Levin.
Le riprese del film, svoltesi dal 1º ottobre 1977 al 14 marzo 1978, sono state effettuate in varie località dell'Austria, compresa Vienna, in Inghilterra, negli Shepperton Studios, a Lisbona, in Portogallo, e negli Stati Uniti, in Pennsylvania, a Lancaster, con riprese anche allo Zook's Mill Covered Bridge.
Esiste un paese in Brasile, nello stato del Rio Grande do Sul, che fa sempre una certa impressione attraversare; alcuni preferiscono addirittura percorrere strade più lunghe e fare giri più ampi, pur di non sentirsi addosso quella strana sensazione di essere doppiamente osservati. Doppiamente, perchè la cittadina della quale parliamo ha l’incredibile caratteristica di essere una delle poche al mondo con un’altissima concentrazione di gemelli. Si tratta di Cândido Godói, un comune con poco più di di 6.500 abitanti, che vede una percentuale di parti gemellari pari quasi al 10% del totale; una cifra considerevole se si pensa che in tutto il territorio nazionale brasiliano non si supera il 2% e se si tiene conto che quasi metà dei neonati sono gemelli monozigoti.
Trama.
La storia prende spunto dagli esperimenti del dottor Josef Mengele, il famigerato scienziato del Terzo Reich che, dopo avere compiuto atroci esperimenti nei lager nazisti, prosegue, durante la latitanza in Brasile, la sua operazione di "pulizia" della razza ariana.
L'idea del dott. Mengele è quella di "ricreare" Hitler: tale idea è considerata da lui possibile solo se si verificherà una serie di circostanze ben definite. Attraverso la clonazione del sangue e dei tessuti di Hitler, prelevatigli prima della morte, Mengele ha fatto nascere 94 bambini geneticamente identici al Führer, affidandoli a famiglie accuratamente selezionate in vari paesi del mondo, cercando di riprodurre le esatte condizioni familiari e sociali dell'infanzia e dell'adolescenza di Hitler. Come per il Führer, e alla data il più possibile precisa rispetto a quanto accaduto nella realtà, il padre di questi bambini dovrà morire di morte violenta.
A questo scopo Mengele assolda una squadra composta da ex nazisti e da giovani fanatici per compiere i 94 omicidi in quella che lui considera "una missione sacra in senso letale". I primi delitti vengono compiuti e questo fa pensare che la missione avrà successo, ma Ezra Lieberman, il più famoso e accanito cacciatore di nazisti, messo in allerta da una telefonata dal Paraguay di un giovane statunitense, successivamente scomparso, che era sulle tracce di Mengele, comincia a studiare e ad indagare su questi delitti, senza alcun aiuto dalla polizia che non lo prende sul serio.
Lieberman viene a scoprire, durante un interrogatorio in carcere a Frieda Maloney, una ex guardiana di lager, che esiste una lista delle famiglie che hanno adottato i 94 bambini e scopre che alcuni padri sono già morti in circostanze violente. I capi di quella che viene chiamata "l'organizzazione dei camerati" vengono a sapere che Lieberman sta seguendo le tracce della missione e, temendo che possa arrivare fino a loro, sospendono gli omicidi. Tuttavia Mengele, incapace di accettare la possibile fine del suo "sogno" ossessivo, decide di proseguire da solo nelle uccisioni. Sulla sua strada troverà ancora Lieberman che, non senza fortuna, lo braccherà fino alla sua morte.
Soltanto un sinistro presagio rimane: uno dei cloni di Hitler, appassionato di fotografia - e che aveva avuto un breve dialogo con Mengele, prima di farlo sbranare dai suoi cani, davanti agli occhi atterriti di Lieberman - sviluppando le istantanee che aveva scattato ai due vecchi moribondi, sorride in modo soddisfatto esclamando: "Però...". La stirpe del Führer è ancora viva.
Interpreti e personaggi.
Gregory Peck: Dr. Josef Mengele
Laurence Olivier: Ezra Lieberman
James Mason: colonnello Eduard Seibert
Lilli Palmer: Esther Lieberman
Uta Hagen: Frieda Maloney
Steve Guttenberg: Barry Kohler
Denholm Elliott: Sidney Beynon
Rosemary Harris: Mrs. Doring
John Dehner: Henry Wheelock
John Rubinstein: David Bennett
Anne Meara: Mrs. Curry
Jeremy Black: Jack Curry / Simon Harrington / Erich Doring / Bobby Wheelock
Bruno Ganz: Professor Bruckner
Walter Gotell: capitano Gerhardt Mundt
David Hurst: Strasser
Wolfgang Preiss: Lofquist
Michael Gough: Mr. Harrington
Joachim Hansen: Fassler
Sky Dumont: Friedrich Hessen
Carl Duering: maggiore Ludwig Trausteiner
Linda Hayden: Nancy
Richard Marner: Doring
Georg Marischka: Gunther
Günter Meisner: capitano Farnbach
Prunella Scales: Mrs. Harrington
Raul Faustino Saldanha: Ismael
Jürgen Andersen: Wolfgang Kleist
Mervyn Nelson: Stroop
David Brandon: Schmidt
Monica Gearson: Gertrud
Wolf Kahler: Otto Schwimmer
Gerti Gordon: Berthe
Doppiatori italiani.
Michele Kalamera: Dr. Josef Mengele
Glauco Mauri: Ezra Lieberman
Gianni Musy: Eduard Seibert
Marco Guadagno: Barry Kohler
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Un film che, seppur nella sua fantasia politica, pone una spinosa domanda sugli aspetti, non solo etici, della manipolazione genetica che da una parte può diventare di prezioso ausilio per sconfiggere molte malattie, ma, qualora utilizzata da menti criminali, potrebbe innescare situazioni non facilmente controllabili.
RispondiEliminaDal 1962, con la pecora Dolly la clonazione era ormai scienza accertata e, nel magnifico lavoro cinematografico ci si muoveva quindi tra scienza e horror, con l'eccellente interpretazione di Gregory Peck del famigerato dottor Joseph Mengele, sì, quello dei campi di concentramento nazisti e degli esperimenti sull'uomo. Il film muoveva dall'assunto mai confutato con totale certezza dell'avvenuta clonazione di Hitler. Di certo si sa che Mengele aveva tra l'altro lavorato alla clonazione umana. Gli esperimenti di Mengele, raccapriccianti, riguardavano la reattività dell'organismo umano - e del suo genoma - ai diversi reagenti chimici e patogeni, virus, batteri e miceti. Paradossalmente proprio i dati raccolti da Mengele ad esempio su dosi letali minime e massime, hanno consentito alla moderna industria chimica, biologica e farmaceutica di salvare milioni di vite.
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