Bonehead di Mo Hayder è un avvincente thriller poliziesco
Mo Hayder è l'autrice di alcuni dei thriller più autenticamente terrificanti e brillanti in circolazione: il finale di Hanging Hill rimane in un angolo oscuro della mia mente, mentre il suo tormentato e tragico detective Jack Caffrey e i crimini orribilmente inquietanti di cui si occupa sono indimenticabili (se non avete letto i libri, potreste averlo visto nel recente adattamento di Wolf).
Hayder è morto nel 2021 e Bonehead è un romanzo finale a sorpresa. Si addentra in luoghi oscuri e da incubo come sempre. La protagonista è Alex Mullins, un'agente di polizia del Gloucestershire che, da adolescente, è sopravvissuta a un incidente d'autobus in un lago in cui hanno perso la vita alcuni dei suoi compagni di classe.
È tornata al villaggio dove è successo, determinata a scoprire la verità sulla visione di una donna scheletrica che crede di aver visto quella terribile notte: una leggenda locale conosciuta come "Testa d'Osso", che porta sfortuna. La donna, secondo la storia, era una prostituta, una zingara, che nel secolo scorso fu assassinata nel parco da un cliente e gettata in un burrone.
Il suo volto fu divorato da topi e volpi, ma il suo corpo rimase, miracolosamente mummificato, così il suo assassino tornò più e più volte per fare sesso con il cadavere senza volto. Addentrandosi nella superstizione, nelle dicerie e nella tragedia di questa piccola comunità, mentre cresce il senso di minaccia imminente, che solo questo autore sa evocare con tanta efficacia, Bonehead è sconvolgente e sinistro quanto qualsiasi altra opera di Hayder. È un piacere inaspettato e agrodolce tornare nelle mani di uno dei nostri migliori autori di gialli.
Recensione
Dopo aver prestato servizio nella Polizia Metropolitana di Londra, l'agente Alex Mullins torna nella sua città natale, Eastonbirt, nel Gloucestershire. Quasi tre anni prima, Alex aveva lasciato la città dopo essere stata una dei sette sopravvissuti a un incidente. Un autobus con a bordo un gruppo di studenti era improvvisamente uscito di strada, finendo in un lago. L'incidente aveva lasciato gli abitanti della città sconvolti e aveva avuto un profondo impatto su Alex.
Il nocciolo della questione è che Alex ricorda di aver visto una donna ferma sul ciglio della strada poco prima che l'autobus sbandasse e si schiantasse. Perché era lì quella notte? È stata lei a causare l'incidente? L'autista del veicolo è morto, quindi a queste domande non è mai stata data risposta.
Alex crede che la donna fosse Testa di Carne, uno spirito inquieto che infesta la zona, attirando le persone nei boschi. La leggenda popolare narra di una prostituta rom assassinata da un cliente nel secolo scorso e gettata in un burrone. Con il volto divorato da topi e volpi, Testa di Carne porta sfortuna e molte persone sono misteriosamente scomparse nella zona. La leggendaria donna scheletrica è una presenza sinistra che percorre l'intero romanzo.
Sorge spontanea la domanda se Bonehead esista davvero o se chi la vede sia in preda a un delirio, alimentato da una sorta di paranoia condivisa. Hayder dimostra sinteticamente che gli aspetti psicologici di un romanzo poliziesco possono essere più terrificanti della descrizione dei dettagli espliciti di un omicidio. Sfida le aspettative non facendo dell'omicidio la trama principale; come nell'horror, il terrore risiede nell'invisibile.
La tensione aumenta ulteriormente quando i cani iniziano a sparire da Eastonbirt. Il primo è di proprietà di Rhory e Maryam. La coppia perlustra la zona, compresi i vasti boschi, per sei settimane senza successo. Qui, Hayder è particolarmente abile nel farci credere qualcos'altro: una falsa pista che aumenta significativamente il fattore paura. Ma non si limita a descrivere la ricerca di un cane scomparso; racconta anche la storia della coppia, incluso come si sono conosciuti, i loro alti e bassi e la loro lotta per avere figli. Naturalmente, tutto questo è rilevante per la storia, così come lo è la stigmatizzazione della depressione postpartum e della perimenopausa. Un altro punto di forza di Hayder è la sua capacità di creare personaggi tridimensionali con storie dettagliate e una complessa struttura psicologica.
Il romanzo è raccontato dal punto di vista di Alex e Maryam. Aaron, figlio di Rhory e Maryam, aiuta Alex a risolvere il mistero di Bonehead. Aaron lavorava per la polizia come istruttore di informatica nell'unità forense del Gloucestershire. A differenza di molte coppie di criminali, Alex e Aaron sono più che semplici colleghi: sopravvissuti a un incidente, affrontano insieme anche il loro trauma.
Oltre a raccontare una storia toccante, Hayder cattura magistralmente una tragedia che ha sconvolto una piccola città, offrendo al contempo uno studio sulla vita di provincia. I boschi che circondano Eastonbirt diventano una forza persistente e minacciosa che minaccia di divorarla. Si crea un senso di appartenenza quasi tangibile, e la foresta diventa un essere vivente; una personalità propria. Alex crede che stia cercando di portargliela via, descrivendola come "...nera, filamentosa e bassa, che si estende dal bunker, si attorciglia intorno ai tronchi degli alberi, attirando a sé esseri viventi". Racchiude anche secoli di segreti, ma, cosa più importante, nasconde Bonehead.
Opinione
Mo Hayder è spesso descritta come una donna coraggiosa, una donna che ha saputo innovare perché la sua scrittura era diversa da qualsiasi altra scritta da una donna, spesso affrontando a testa alta il lato oscuro dell'umanità. Ci manca già, ma per ora, almeno, abbiamo ancora un ultimo romanzo da assaporare.
Immagine fonte: Mo Hayder.
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