L’uomo bicentenario è uno strepitoso film di sentimenti, di passione, di tenerezza e di volontà, nel più terribile degli scenari possibili.
L'uomo bicentenario è un film del 1999 diretto da Chris Columbus, basato sull'omonimo racconto di Isaac Asimov e sul suo susseguente romanzo Robot NDR 113, scritto a quattro mani da Robert Silverberg e Isaac Asimov.
“L’uomo bicentenario” è un film controverso: appassionante e mieloso, semplice e scorrevole, gioioso ma nel contempo perverso.
L’evolversi del robot incuriosisce ed affascina, a tratti persino commuove per un senso del tempo che scorre senza freno, quasi a velare di malinconia ogni scena, nella consapevolezza che nessun istante può essere catturato, fermato, posseduto.
Il senso del tempo che nostalgicamente fluisce ininterrotto costituirà uno degli aspetti più importanti della pellicola.
Lasciando da parte il difficile discorso sulla parte divina dell’essere umano, ossia l’ipotesi che il robot avendo un’anima – anima intesa come ragione, consapevolezza di sé – possa intendersi come un essere anche spirituale, risulta quanto mai evidente una spiacevole e fastidiosa filosofia positivista che permea una pellicola dai toni gradevoli e dalla trama interessante.
Il film ripercorre l'esistenza di Andrew Martin, uno dei primi prototipi di robot positronico (modello NDR-114, da cui il nome "Andrew"), acquistato dalla famiglia Martin nell'aprile del 2005 come robot di servizio. Nonostante l'iniziale diffidenza della signora Martin e l'aperta ostilità della figlia maggiore, il robot viene lentamente accettato dalla famiglia, ed in particolare dalla figlia più piccola (Piccola Miss), con la quale stringe un legame molto forte.
Andrew dimostra ben presto di possedere emozioni e reazioni del tutto inaspettate per un robot, e soprattutto di essere dotato di un'innata dote per l'intaglio del legno. Sotto la guida del signor Martin, acquisisce una sempre maggior consapevolezza di sé, fino al punto di richiedere di non essere più considerato una proprietà e di ottenere la propria libertà.
Con il tempo, Andrew chiede di potersi mettere alla ricerca dei robot della vecchia serie NDR, ma il suo viaggio, durato quasi vent'anni, non sembra portare a risultati concreti. Raggiunta San Francisco, Andrew trova una variante femmina della serie NDR, appartenente ad un tecnico di robot chiamato Rupert Burns. Burns informa Andrew che suo padre era un tecnico e che aveva trovato il sistema per far assomigliare un robot, in tutto e per tutto, ad un essere umano. Entusiasta, Andrew finanzia la ricerca di Burns e si sottopone ad un intervento che lo rende definitivamente simile ad un umano.
Tornato a casa dei Martin, Andrew scopre che ora "piccola Miss" ha una nipote di nome Portia. Non molto tempo dopo, "piccola Miss" muore a causa della vecchiaia ed Andrew vara, insieme a Burns, un progetto volto alla costruzione di una controparte meccanica degli organi umani.
Il progetto prende forma, ed Andrew si sottopone ad un nuovo intervento che gli dà finalmente la capacità di provare tutte le sensazioni umane, grazie ad una variante elettronica del sistema nervoso centrale.
Innamoratosi di Portia, Andrew tenta di essere riconosciuto a tutti gli effetti come essere umano, ma l'organo giuridico competente, noto come "Congresso Mondiale", rifiuta di approvare, a causa dell'immortalità di Andrew. Egli, allora, decide di sottoporsi ad un ultimo intervento, facendo iniettare del sangue umano all'interno dei suoi circuiti, sottoponendoli così ad un inarrestabile degradamento progressivo, che culminerà effettivamente con la sua morte. L'operazione viene eseguita dall'ormai anziano Rupert Burns, che nel tempo è diventato ricco e famoso grazie agli organi meccanici costruiti insieme ad Andrew.
Dopo alcuni anni, Andrew è ormai invecchiato e si ripresenta davanti al Congresso Mondiale per ripetere la sua richiesta. Il congresso richiede tempo per deliberare. In punto di morte, dopo duecento anni di vita, Andrew Martin viene informato che è diventato membro a tutti gli effetti del genere umano. Morto Andrew, Portia chiede ad un'infermiera (che si rivela essere Galatea, la variante NDR femmina di Rupert Burns) di staccare anche a lei la spina, cosicché possa raggiungere Andrew. Il film si conclude con Galatea che cita a Portia, in punto di morte, una frase di Andrew, ripetuta spesso durante tutta la sua vita: "Uno è lieto di poter servire".
Interpreti e personaggi.
Robin Williams: Andrew Martin
Sam Neill: Richard Martin (Signore)
Wendy Crewson: Rachel Martin (Signora)
Hallie Kate Eisenberg: Amanda Martin (Piccola Miss) a 7 anni
Embeth Davidtz: Amanda Martin/Portia Charney
Lindze Letherman: Grace Martin (Miss) a 9 anni
Oliver Platt: Rupert Burns
Kiersten Warren: Galatea
George D. Wallace: Presidente del Congresso Mondiale
Doppiatori italiani.
Marco Mete: Andrew Martin
Lilian Caputo: Amanda Martin a 7 anni
Eleonora De Angelis: Amanda Martin adulta
Pinella Dragani: Portia Charney
Sergio Di Stefano: Richard Martin
Nino Prester: Rupert Burns
Giò Giò Rapattoni: Galatea
Tiziana Avarista: Rachel Martin
Rossella Acerbo: Grace Martin adulta
Luciano De Ambrosis: Presidente del Congresso Mondiale
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