Home » , , » Lo Straniero mostra l'nnaturale incontro fra il nichilismo di Camus e il solitamente sfarzoso Luchino Visconti.

Lo straniero è un film del 1967 diretto da Luchino Visconti e tratto dal romanzo omonimo di Albert Camus. Le vicende che ne hanno segnato ...

Lo straniero è un film del 1967 diretto da Luchino Visconti e tratto dal romanzo omonimo di Albert Camus.

Le vicende che ne hanno segnato la produzione possono spiegare, anche se solo in parte, il suo destino, questa sorta di damnatio memoriae.

Subito dopo l’improvvisa scomparsa di Camus e sull’onda del rinnovato interesse per il romanzo, Dino De Laurentis ne acquistò i diritti cinematografici ma, nel contratto Francine Camus, vedova dello scrittore, si garantì la scelta del regista e il controllo costante sul lavoro di adattamento, anche attraverso un collaboratore di sua fiducia. Per i ruoli dei protagonisti  Visconti pensò inizialmente ad Alain Delon e a Claudia Cardinale ma poi – troppo giovane lui e troppo bella lei -  furono scelti Marcello Mastroianni e  Anna Karina.
Trama.
Meursault, un modesto impiegato che vive e lavora ad Algeri, riceve l'annunzio della morte di sua madre, avvenuta in un ospizio. Senza essere particolarmente addolorato, si reca a vegliare la salma e ad accompagnarla al cimitero. Al ritorno, dopo i funerali, incontra Marie, una dattilografa sua amica, e inizia una relazione con lei. 

Un suo vicino di stanza, Raymond, che si fa mantenere dalle donne, gli offre la sua amicizia e gli chiede aiuto per vendicarsi di una ragazza araba. Meursault, indifferente e disponibile a tutto, acconsente. Una sera, Meursault e Marie sentono grida disperate provenienti dalla stanza di Raymond: è la ragazza araba che invoca aiuto e cerca scampo dall'uomo che la sta battendo a sangue. Interviene la polizia e la cosa è messa a tacere. Ma da quel giorno Raymond non si sente tranquillo: il fratello della ragazza lo segue per strada, in silenzio, da lontano.

Una domenica, Meursault, Marie e Raymond si recano al mare; l'arabo è là: Meursault, impigliato in assurde circostanze, spara sull'uomo e lo uccide. Arrestato e processato, viene condannato a morte: ma ciò che lo ha perduto non è tanto l'uccisione del giovane arabo, quanto la sua insensibilità, il suo essere diverso,"straniero" al mondo di tutti. 


Ma Meursault non si sente colpevole di fronte ai giudici che l'hanno condannato, convinto che la morte è l'unica realtà.
 Leggi anche:
Interpreti e personaggi.

Marcello Mastroianni: Arthur Meursault
Anna Karina: Marie Cardona
Bernard Blier: Avvocato difensore
Georges Wilson: Magistrato
Bruno Crémer: Prete
Pierre Bertin: Giudice
Jacques Herlin: Direttore di Casa
Marc Laurent: Emmanuel
Georges Géret: Raymond
Alfred Adam: Procuratore
Jean-Pierre Zola: Impiegato
Mimmo Palmara: Masson
Angela Luce: Madame Masson
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2 commenti:

  1. Un Visconti atipico e minore smantella le sue abituali scenografie sontuose per appropriarsi dell’apatia e del cupio dissolvi nichilista di Meursault e ricreare il caldo torrido ed opprimente dell’estate algerina. Nulla più di un’illustrazione corretta e fedele - anche per quanto attiene alle prove degli attori, piuttosto impegnate e intense durante il disperato dialogo in carcere tra Mastroianni e Cremer – incapace però di eguagliare la forza tragica e il disagio esistenziale dinanzi all’assurdità della vita emessi senza tregua dalle pagine di Camus. Arido.

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    Risposte
    1. Efficace e coinvolgente riduzione cinematografica del romanzo di Albert Camus. Luchino Visconti riesce a costruire un mondo ineluttabile nella sua attenzione per la materialità, le azioni e le relazioni: si direbbe onirico ma invece assolutamente reale nella sua tangibilità. Perfetti Marcello Mastroianni e Anna Karina.

      Grazie dal tuo commento.

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