Sete di sangue, secondo film di Cronemberg dove le tematiche dell'opera sono l’anomalia fisica e la difficoltà dell’amore sessuale.
Sete di sangue (Rabid) è un film del 1977 diretto da David Cronenberg.
Al suo 2° lungometraggio D. Cronenberg aggiorna e declina al femminile il tema del vampirismo, facendone un atto di accusa contro i soprusi della scienza che pretende di ricreare artificialmente l'uomo.
Inoltre è interessante far notare come Cronenberg tratti il tema del vampirismo, un caposaldo del cinema horror da sempre. Questo, viene spogliato di ogni componente leggendaria e gotica e contestualizzato in un ambiente moderno e scientifico. Nel film di Cronenberg non ci sono croci, pipistrelli, aglio o castelli in Transilvania, il vampirismo non ha carattere soprannaturale o connotazioni religiose, ma proviene (ed è causato) dalla scienza medica, fattosi patologia creata inavvertitamente dalle sperimentazioni chirurgiche dell'incauto dottore.
Anche a livello stilistico il film "assomiglia a un melodramma più che a un horror tradizionale" (G. Canova).
Come sarà in altri film successivi di Cronenberg, le tematiche dell'opera sono l’anomalia fisica e la difficoltà dell’amore sessuale.
È diventato un film di culto anche per la presenza della pornostar canadese M. Chambers, imposta al regista dal produttore Ivan Reitman, non ancora passato a Hollywood.
Rose, dopo aver avuto un incidente in moto con il suo ragazzo Murray, viene ricoverata in fin di vita in una clinica nelle vicinanze. Qui lavora il Dottor Keloid, uno specialista del trapianto cutaneo, che con la pelle di alcuni pazienti morti ricostruisce gran parte del corpo di Rosie. Keloid trova nella ragazza, che ha riportato gravi ustioni su tutto il corpo, la "cavia" ideale per sperimentare le sue innovative tecniche chirurgiche.
Al suo risveglio dal coma, però, Rose è diversa: anche se ha ritrovato la sua bellezza, adesso per sopravvivere deve succhiare il sangue, e lo fa grazie a una escrescenza di carne che le spunta sotto l'ascella. Inizia quindi a mordere, infettandoli, varie persone che incontrerà sul suo cammino: un paziente della clinica, un contadino che cerca di molestarla, un camionista, un tizio che tenta un approccio in un cinema a luci rosse, e così di seguito fino a quando il contagio si diffonde sempre più. Le persone morse da Rose, dopo un breve periodo di incubazione, si trasformano in una sorta di zombi rabbiosi con la bava alla bocca, animati dal solo desiderio di mordere qualcun altro a loro volta.
el frattempo Rose, dopo aver telefonato a Murray chiedendo disperatamente aiuto, fugge dalla clinica dopo aver infettato anche il Dottor Keloid. Riesce a trovare rifugio nell'appartamento della sorella, ma rimangono vani i suoi tentativi di resistere all'incessante "sete di sangue" che la tormenta. Arriva addirittura a mordere la sorella proprio quando viene raggiunta da Murray che la stava cercando disperatamente, allarmato dalla sua telefonata precedente. Murray rivela a Rosie che è lei la causa dell'epidemia che si sta rapidamente diffondendo in città, essendo la portatrice sana della malattia, probabilmente causata da dei batteri anomali presenti nel suo sangue dopo l'intervento chirurgico da lei subito.
Rosie rimane scioccata e fugge via di nuovo, ma questa volta decide di provare a se stessa la fondatezza di quanto affermato da Murray. Abborda un uomo, lo segue nel suo appartamento e lo morde, fermandosi ad aspettare per vedere se effettivamente si trasformerà in un mostro assetato di sangue umano. Durante l'attesa telefona a Murray, che impotente assiste in diretta all'uccisione di Rose da parte della sua ultima vittima. Il film si conclude in uno scenario apocalittico dove ormai il morbo si è diffuso in tutto il pianeta, le città sono ormai quasi deserte, e i pochi sopravvissuti sono impiegati come recuperatori dei cadaveri che giacciono per le strade. Le ultime inquadrature ci mostrano il corpo di Rose che giace senza vita in mezzo alla strada, viene raccolto e deposto in un camion dei rifiuti.
Cronenberg affermò che per il ruolo della protagonista avrebbe voluto scritturare Sissy Spacek, ma che i dirigenti dello studio avevano bocciato la sua scelta a causa dell'accento troppo marcato della Spacek. Il film Carrie - Lo sguardo di Satana, con protagonista proprio Sissy Spacek, uscì durante la lavorazione di Rabid e si rivelò un successo. Come ironico riferimento all'errore di valutazione commesso dai dirigenti, Cronenberg inserì nel suo film una scena dove è visibile affisso su una parete il cartellone del film Carrie mentre la protagonista esce da un cinema.
Il regista disse anche che l'idea di scegliere Marilyn Chambers, celebre star del porno, come protagonista, arrivò dal produttore Ivan Reitman, a cui era giunta voce che la Chambers era in cerca di un ruolo nel cinema mainstream. Cronenberg racconta che la Chambers si impegnò duramente per preparare il suo ruolo e che rimase molto favorevolmente impressionato dalle sue capacità di attrice, aggiungendo inoltre, che non la conosceva prima di provinarla, non avendola mai vista nei suoi film hard precedenti come ad esempio il famoso Dietro la porta verde.
Le scene nelle quali Rose è intenta a "mordere" le sue vittime, hanno evidenti affinità con il coito. Dopo il morso, il viso di Rose ha un'espressione di appagamento, di sazietà e di soddisfazione sessuale, appunto. L'atto amoroso, impossibile altrimenti, è sublimato nell'atto di succhiare il sangue alle malcapitate vittime, maschi o femmine che siano.
Non per caso la forma dell'orifizio che si apre sotto l'ascella di Rose dopo l'intervento di chirurgia plastica, e dal quale fuoriesce il pungiglione mortale, è molto simile a una piccola vagina. Tutto il film è pervaso da una atmosfera "malata" pregna di richiami sessuali, e il morbo di cui la protagonista è portatrice sana e che sparge intorno a sé infettando gli altri, è sorprendentemente anticipatore della reale diffusione dell'AIDS che esploderà solamente più avanti negli anni ottanta.
Le vittime "vampirizzate" dalla protagonista, non hanno nessuna somiglianza fisica con Dracula o simili, ma sono piuttosto associabili agli zombi del Romero di La notte dei morti viventi, e le tematiche dell'opera di Cronenberg sono molto vicine al pessimismo antropologico e sociale del film in questione. Generalmente, la figura del vampiro tradizionalmente mostrata al cinema, aveva come tratto distintivo (eccetto rari casi) la componente seduttiva. In questo film invece la soddisfazione sessuale, e di conseguenza anche l’amore, sono resi impossibili dalla condizione stessa dell’essere vampiro.
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