A Dangerous Method, una profonda analisi sull'agire di tre fragili personalità in costante ricerca.
A Dangerous Method è un film biografico del 2011 diretto da David Cronenberg.
La sceneggiatura è curata da Christopher Hampton, che ha basato per il grande schermo un suo lavoro teatrale del 2002, a sua volta basato sul libro di John Kerr Un metodo molto pericoloso del 1993.
Non è difficile capire quanto questa sceneggiatura (che risale alla metà degli anni Novanta) e soprattutto questa storia con protagonisti che hanno rivoluzionato le scienze umane abbiano suscitato l'interesse di David Croneberg attento, come sempre, a vicende in cui siano centrali la complessità dell'essere umano e il coacervo di sentimenti e pulsioni che ne promuovono l'agire.
Non c'è carne esposta o martoriata in questo film e neppure la violenza che esplodeva improvvisa nelle sue due ultime opere. C'è semmai un ritorno all'indagine della psiche già affrontato in Spider sotto l'egida di un romanzo di McGrath.
Il film, ambientato tra Zurigo e Vienna alla vigilia della prima guerra mondiale, si basa sui rapporti turbolenti tra lo psichiatra Carl Gustav Jung, il suo mentore Sigmund Freud, il loro collega Otto Gross[1] e Sabina Spielrein, una donna bella e tormentata, che si frappone tra loro.
Zurigo, 1904. Lo psichiatra ventinovenne Carl Gustav Jung è all’inizio della sua carriera, e vive con sua moglie Emma, incinta, presso l’ospedale Burghölzli. Ispirandosi al lavoro di Sigmund Freud, Jung decide di tentare sulla paziente diciottenne Sabina Spielrein il trattamento sperimentale di Freud noto come psicanalisi o “terapia delle parole”.
Sabina è una ragazza russa di cultura elevata, che parla correntemente il tedesco: le è stata diagnosticata una grave forma di schizofrenia e ha fama di essere pericolosamente aggressiva. Nei colloqui con Jung rivela un’infanzia segnata da umiliazioni e maltrattamenti da parte del padre, un uomo autoritario e violento, e successivamente rivelerà di provare piacere sessuale nell'essere picchiata e umiliata.
Grazie alla corrispondenza sul caso Spielrein, Jung forgia un rapporto di amicizia con Freud. Mentre va approfondendosi la relazione tra Jung e Freud, che vede nel giovane collega il suo erede intellettuale, si ispessisce anche quella fra Jung e Sabina, che, nonostante la malattia, rivela una mente brillante. Il suo trattamento ha successo e Sabina intraprende la carriera di psichiatra su incoraggiamento di Jung.
Quest'ultimo intanto, violando l'etica professionale, inizia una relazione con Sabina, decidendo poi di troncarla, poco tempo dopo. Una decisione che farà esplodere la rabbia di Sabina, che deciderà di diventare paziente di Freud. La contestata relazione sarà la causa della rottura del rapporto di amicizia tra Freud e Jung.
Il film termina con un ultimo incontro tra Sabina e Jung durante il quale si viene a sapere che Jung ha una nuova amante, anche ella in passato sua paziente. Durante i titoli di coda si viene a sapere che Freud fu costretto a lasciare Vienna, ormai invasa dai nazisti (egli era di origine ebraica), e morì di cancro a Londra nel 1939, Sabina divenne una delle più illustri analiste del suo paese e nel 1942 fu fucilata insieme alle due figlie dai nazisti, Jung sopravviverà insieme alla moglie Emma e alla nuova amante Toni e morirà nel 1961.
Interpreti e personaggi.
Michael Fassbender: Carl Jung
Keira Knightley: Sabina Spielrein
Viggo Mortensen: Sigmund Freud
Vincent Cassel: Otto Gross
Sarah Gadon: Emma Jung
Doppiatori italiani.
Alessio Cigliano: Carl Jung
Federica De Bortoli: Sabina Spielrein
Pino Insegno: Sigmund Freud
Riccardo Rossi: Otto Gross
Francesca Manicone: Emma Jung
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